I VIAGGI DI GULLIVER, Jonathan Swift

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view post Posted on 22/4/2010, 15:09
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I VIAGGI DI GULLIVER - Jonathan Swift

1716

Un viaggio alla scoperta di noi stessi

Viaggiare è sempre stato uno dei maggiori desideri dell’uomo.
Viaggiare significa conoscere nuovi luoghi, varcare nuovi orizzonti, allargare le proprie prospettive, compiere un nuovo percorso finalizzato a cercare di toccare mete mai raggiunte prima, ma soprattutto viaggiare permette all’uomo di acquisire nuove cognizioni, competenze ed esperienze che lo aiuteranno nella vita a crescere e maturare.
Per Gulliver il suo lungo peregrinare in terre sconosciute rappresentò tutto ciò.
Erroneamente viene considerato come un semplice e a volte banale libro per ragazzi, ma non è affatto così, questo romanzo è molto di più.
E’ uno splendido viaggio in cui si mettono in luce, ridicolizzandoli, i difetti dell’uomo: l’ipocrisia, la crudeltà, la presunzione, la stupidità.
Il giovane Lemuel Gulliver, medico di bordo, è l’unico superstite di un naufragio.
Durante i suoi lunghi viaggi per mare, s’imbatterà in mondi sconosciuti, dominati da esseri particolari, ognuno con i propri usi e costumi, dai quali trarrà, ogni volta, un piccolo insegnamento di vita.
Un viaggio allegorico, una deliziosa favola surreale in cui si denotano e ridicolizzano i grandi e piccoli dilemmi di noi esseri umani, basti pensare alle ridicole guerre dei Lillipuziani in cui gli uomini di ognuna delle due parti affrontano eroicamente la morte pur di non cedere sulla propria opinione(una chiara allusione alle guerre religiose perpetrate da re Giorgio I), alle stupide dispute sui problemi basilari a cui il povero Gulliver deve far fronte(lotte tra portatori di tacchi alti e tacchi bassi,la diatriba essenziale su come rompere le uova se da una parte o dall'altra) che in realtà ci fanno comprendere come spesso noi uomini ci lasciamo andare a futili contese che, a volte, portano a gravi conseguenze.
Un romanzo molto pessimista, malinconico, duro, che denota in toto il puro pessimismo di Swift nei confronti del genere umano, che lui detestava follemente(emblema di ciò è l’ultimo viaggio che Gulliver compie nel paese dei saggi cavalli, gli Houyhnhnm, le cui indubbie qualità morali sono in netto contrasto con quelle degli Yahoo, le vere bestie, in cui lui riconosce gli esseri umani).
Quattro spassose avventure, ricche d’irresistibile comicità, dietro le quali si avverte la condanna senza appello di un genere avido e insensibile e soprattutto sordo dinanzi alle ragioni della natura.
Un libro che si legge con voracità, che fa divertire e riflettere, che personalmente farei leggere a ogni singolo membro del nostro Parlamento.
Un autentico trattato sui vizi e anche sulle virtù dell’uomo, perché in fondo Swift non disprezzava l’essere umano in quanto tale, ma la sua “essenza” deturpata da un mondo corrotto.

Voto: 7

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view post Posted on 23/4/2010, 10:15
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Sapiente Malizioso
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La tua recensione m'è piaciuta molto.. Devo ammettere di non avere mai letto questo classicone.. :)
 
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view post Posted on 23/4/2010, 10:25
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Io l'ho letto solamente adesso, a trent'anni inoltrati(e quante cose ho ancora da leggere che mi sono persa negli anni passati).
Comunque è un altro di quei libri che andrebbe riletto e rivalutato... è stato ingiustamente "declassato" a semplice libro per ragazzi, quando in realtà affronta tematiche ben più ampie e soprattutto non "assimilabili" da parte di un pubblico di giovanissimi lettori.


Edited by La Venere di cioccolato - 23/4/2010, 11:51
 
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maxmagnus
view post Posted on 4/5/2010, 13:21




In realta la critica non l'ha mai considerato un libro per ragazzi,piu che altro chi conosceva solo superficialmente quest' opera...
Qualche parola sul libro.
Come qualcuno ha giustamente detto, i viaggi di Gulliver restano uno dei pochi capolavori eterni della letteratura mondiale. Un capolavoro del fantastico e dell'utopistico.
E' un opera essenzialmente ironica(come piacciono a me) e si inserisce nella tradizione dei grandi ironici occidentali, ricordiamo Erasmo da Rotterdam con il suo splendido Elogio della follia,Rabelais, il don chisciotte di Cervantes, ma anche Shakespeare, Moliere e tanti altri. Ma non solo nella letteratura, anche nelle arti figurative, se si pensa per esempio all'ironia di Michelangelo. L'ironia che viene usata come arma per distruggere pregiudizi e oppressione. Si puo dire che la cultura occidentale si fondi sull'ironia, se pensiamo ai presocratici e soprattutto a Socrate che evidenziano le contraddizioni dell'essere umano, la bipolarita nell'uomo : L'uomo come ossimoro.
George Orwell, l'autore di 1984,in un suo saggio su Swift e i viaggi di gulliver , cosi commenta un passo:Si intravvede in esso un desiderio di morte...
In effetti mentre per esempio in Rabelais, facendo un confronto con quest'opera , l'ironia è a volte sarcasmo, parodia, nei viaggi di gulliver l'ironia è sempre drammatica. I viaggi di Gulliver sono l'emblema dell'inverosimile, cioe per meglio dire l'inverosimile dell'ironia.
Piu che un luogo favoloso, l'utopia di Swift è l'umore che intride la medesima favola. I viaggi di Gulliver , che portano l'essere umano in luoghi fantastici, geograficamente impossibili, in un mondo ormai disponibile a ogni misura, sono la materia fluida di un discorso interiorizzato che scava dentro la natura umana , dentro la sua bipolarità.

Un libro comunque da leggere e rileggere.
 
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Narelen
view post Posted on 8/5/2010, 11:07




Un libro su cui ho pareri discordanti.
Purtroppo lo presi in mano a dodici/tredici anni, e lo detestai, trovandolo noiosissimo. La cosa che mi era rimasta più impressa era una nota biografica dell'autore che finì la sua vita nella follia, oggetto di derisione da parte dei suoi simili per le sue frequenti crisi. Quindi quello che dici sul suo disgusto per l'essere umano è decisamente azzeccato.
Poi, all'università, ne lessi diversi pezzi per un esame sull'utopia e la distopia, e solo allora capii quanto ci fosse in questo romanzo. Ma non l'ho più riletto per intero. Sarebbe decisamente uno di quei romanzi da leggere, e non da 'piccoli'.
Bella recensione, grazie per avermi fatta riflettere ancora una volta su questo romanzo.
 
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view post Posted on 11/5/2010, 18:46
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CITAZIONE (Narelen @ 8/5/2010, 12:07)
Un libro su cui ho pareri discordanti.
Purtroppo lo presi in mano a dodici/tredici anni, e lo detestai, trovandolo noiosissimo. La cosa che mi era rimasta più impressa era una nota biografica dell'autore che finì la sua vita nella follia, oggetto di derisione da parte dei suoi simili per le sue frequenti crisi. Quindi quello che dici sul suo disgusto per l'essere umano è decisamente azzeccato.
Poi, all'università, ne lessi diversi pezzi per un esame sull'utopia e la distopia, e solo allora capii quanto ci fosse in questo romanzo. Ma non l'ho più riletto per intero. Sarebbe decisamente uno di quei romanzi da leggere, e non da 'piccoli'.
Bella recensione, grazie per avermi fatta riflettere ancora una volta su questo romanzo.

Grazie a te per i complimenti, sei stata molto gentile :)
Come hai scritto giustamente tu questo non è affatto un libro adatto a un pubblico di giovanissimi, ci sono tematiche molto più profonde, che necessitano di una certà maturità per essere comprese appieno.
Dietro alla maschera di semplice romanzo d'avventura, scritto con fantasia e arguzia, si nasconde una delle critiche più feroci all'uomo, alla sua vanità e ipocrisia.
Swift nutriva un profondo odio per la razza umana, la riteneva stupida, superba, ipocrita, vanitosa, piena di vizi, in netta contrapposizione alla razza animale, ritenuta da lui quasi perfetta(emblematico l'episodio dei cavalli sapienti).
Un libro che ha mille sfaccettature, mille significati, che purtroppo spesso non vengono percepiti dalla maggior parte dei lettori.
E su cui si dovrebbe riflettere.
 
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5 replies since 22/4/2010, 15:09   770 views
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