L'arcano incantatore(Italia 1996) di Pupi Avati con Carlo Cecchi, Stefano Dionisi, Arnaldo Ninchi, Andrea Scorzoni, Consuelo Ferrara, Renzo Rinaldi, Massimo Sarchielli.
Donna di donne, signora di signoreBologna 1750.
Giacomo è un giovane seminarista poco convinto della sua vocazione.
Da mesi intrattiene una relazione con una ragazza del luogo, tresca che verrà alla luce solo quando lei rimarrà incinta e lui sarà obbligato a farla abortire..
Costretto a scappare per la vergogna, si rifugia presso un monsignore sospeso a divinis che da anni vive solo in un misterioso castello.
Una volta dentro il vecchio maniero, Giacomo si troverà a far fronte con i riti e i misteriosi avvenimenti che avvengono dentro le sua mura.
Dopo tredici anni dal suo ultimo horror(la casa dalle finestre che ridono), il regista bolognese non ha perso per nulla la sua abilità nel riproporre un provincialismo che inquieta e spaventa.
Come nel precedente film si sofferma di nuovo su un male di origine umana, ma questa volta con un occhio di riguardo per l’esoterismo e il soprannaturale.
Gli ingredienti avatiani ci sono tutti, il desiderio di “superare” la morte, il conflitto scienza-fede, un ambiente intriso di paura e superstizione che inconsapevolmente apre le porte al male umano e al soprannaturale, ma ciò che lo rende superiore al precedente film è un’atmosfera diversa, più angosciante, più cupa, più misteriosa, che ti penetra fino alle ossa e ti lascia dentro quel senso d’inquietudine da cui non riesci più a liberarti.
Nessun mostro sanguinario, nessuna scena di splatter, l’orrore qui è creato unicamente dalla storia, dai rumori, dai suoni, persino dal silenzio.
L’esoterismo e il satanismo diventano qualcosa di sottilmente inquietante che s’infila sotto la tua pelle e non ti abbandona mai, nemmeno quando le luci si riaccendono.
Credo che lo sguardo della donna lampeggiante dietro l’enorme civetta affrescata sul muro, il canto delle converse scomparse, il verso del gufo dalla finestra, persino l’impercettibile tremolio delle candele mi terrano compagnia questa notte e le prossime a venire.
Un film unico, magistrale, inquietante, non adatto a tutti.
Voto: 8.5