AMERICAN PSYCHO(Canada 2000) di Mary Harron con Christian Bale, Jared Leto, William Defoe, Josh Lucas, Samantha Matis, Justin Theroux.La genialità che cade inevitabilmente nella pazziaManhattan, 1987.
Il ventisettenne Patrick Bateman è padrone del mondo...sistemato da papà alla vicepresidenza di una grossa società di intermediazione finanziaria, si gode il massimo della vita: vestiti d'alta sartoria, limousine con autista, appartamento megagalattico con videoteca porno, i migliori ristoranti del mondo, cocaina, fotomodelle, una fidanzata ufficiale e un'amante ufficiosa, una segretaria devota, un lavoro lussuoso e impercettibile che gli dà il tempo di occuparsi maniacalmente della sua forma fisica, peraltro scultorea, e di frequentare prostitute d'alto e basso bordo.
Pat vive in una patinata fortezza d’indifferenza, gira sempre con auricolare e musica pop nelle orecchie, è sarcastico e distaccato nelle discussioni da bar con gli amici del lavoro, rampolli vicepresidenti anch'essi; in realtà è roso da un'ansia divorante, dal terrore di essere lasciato indietro dalla sua cerchia(la mancata prenotazione al ristorante di grido, la qualità dei biglietti da visita dei suoi colleghi, venire scambiato per un'altra persona dall'ennesimo vicepresidente della società).
Ognuna di queste cose, e al tempo stesso la loro quotidiana somma, fanno tracimare in lui una frustrazione furibonda, che reprime dentro abiti impeccabili e brillantezza mondana, ma che sfoga poi di notte dilettandosi con asce, seghe elettriche, pugnali e punteruoli assieme a compagni e compagne di giochi tutt'altro che consenzienti.
Tratto dall'omonimo best seller di Bret Easton Ellis, il film della Harrows ci conduce per mano in questo viaggio visivo, a tinte forti, nella mente malata di Patrick Bateman, broker di Wall Street di giorno, spietato serial killer di notte, in quella che è stata la più criticata e dura accusa all'arrivismo e al rampantismo anni 80.
Visività sottolineata dall'iconografia presente nella locandina, da questo rosso sul bianco e dal contrasto creato dall'uno sull'altro.
Bianca come l'asetticità dell'esistenza diurna del protagonista, che vive una vita di facciata, determinata da un occupazione principale, che si basa sull'attenzione maniacale verso aspetti all'apparenza insignificanti, come la cura estrema per l'aspetto fisico, la scelta di una determinata griffe nel vestirsi, dei ristoranti più "in" della città.
Nella corsa al successo non c’è spazio per sentimenti come l'amore, l’amicizia e l'attenzione alle cose, i suoi affetti dovrebbero essere "gestiti" da una ragazza che non ama e che non lo ama, o da un gruppo di "amici" che sovente lo scambiano per qualcun altro.
Citando Peter Gabriel è parte del "macchinario", ma non intende uscirci, come da sua esplicita ammissione.
La notte invece Patrick si trasforma, nei suoi delitti c’è una specie di esorcismo-epurazione, le sue vittime sono corpi che incarnano spettri, quali la miseria (sia materiale, il barbone, che spirituale, le prostitute) o la concorrenz
(uccide a colpi d'ascia un collega solo perché invidioso della sua capacità di trovare sempre un posto libero al Dorsia
), spettri che vuole eliminare dalla sua testa perchè ne è impaurito.
In questo viaggio ci sembra, paradossalmente, quasi di essere dalla sua parte, Come una sorta di assoluzione data dal desiderio di uccidere presente in noi.
La lucidità con la quale compie le sue efferatezze, mentre recensisce gli album che hanno influenzato la scena musicale degli anni ottanta, Rendono la storia totalmente grottesca(
In tal senso, fattE ovviamente le dovute distinzioni di sorta, un paragone può esser fatto con quell’”Arancia Meccanica” di Kubrick, opera altrettanto controversa, in cui il protagonista pestava le vittime al ritmo delle musiche di Beethoven).
Infine la sua confusione mentale nel non saper distinguere tra gli spettri della sua mente e le vittime, persone reali, che incarnano tali spettri, lo porta a non distinguere nemmeno se i suoi delitti siano veri o immaginati.
E sta nella rivelazione finale la sua condanna, l’unico vero fantasma si era incarnato in lui e non negli altri, e questo è quello della pazzia.
Incredibilmente straordinario Christian Bale, il vero punto di forza di questo film…bellissimo come non mai, ambiguo, simpatico e pazzo furioso.
Un personaggio complessissimo che lui interpreta divinamente…lo ribadisco ancora una volta, per me è uno degli attori più interessanti e talentuosi della “nuova” Hollywood.
Voto: 7