La leggenda dei 7 vampiri d’oro (1974, GB/HK) di
Roy Baker Ward (e
Chang Cheh, non accreditato)
Peter Cushing (Van Helsing), David Chiang (Hsi Ching), Julie Ege (Vanessa Buren), Robin Stewart (Leyland Van Helsing ), John Forbes-Robertson (Conte Dracula)
Il vecchio monaco Kan giunge in Transilvania alla ricerca del castello di Dracula, trovatolo incontra il vampiro e gli chiede di aiutarlo a risvegliare i 7 vampiri d’oro nella sua patria natia; Dracula prende possesso del corpo del vecchio e si reca a Pin Qwei dove riporterà in vita i leggendari vampiri (rimasti in sei poiché uno era stato ucciso anni), seminando il terrore nella loro zona d’influenza. Il professor Van Helsing, in visita a “Chung King” per raccogliere indizi sulla leggenda dei 7 vampiri viene contattato da Hsi Ching, nipote del contadino che sconfisse uno dei vampiri, il quale gli chiederà di partire con lui ed i suoi sette fratelli (ognuno esperto in una particolare arma) per l’antico villaggio di Pin Qwei alla ricerca dei vampiri per regolare i conti una volta per tutte. Alla combriccola si uniranno il figlio di Van Helsing ed un’avvenente riccona scandinava.
Co-produzione anglo-hongkonghese, vede il filone orrorifico della gloriosa Hammer miscelarsi con le arti marziali della Shaw Brothers, attori europei misurarsi con attori orientali. Dico subito che l’assunto di fondo è affascinante ma la trama è parecchio lacunosa e svariate situzioni sono molto improbabili suscitando più di un sorriso (o fastidio) in chi guarda. Il merito, o meglio, demerito va tutto alla pessima scrittura di Don Houghton (qui anche produttore) di solito brillante sceneggiatore, come dimostrato nei lavori per gli intriganti sceneggiati “
Dottor Who” e “
Zaffiro e Acciaio”. La presenza alla regia di Chang Cheh (non accreditato e, si dice, poco ascoltato) non impedisce che il ritmo sia basso e le sciocchezze si sprechino: i vampiri in teoria invincibili muoiono in maniera stupida, gli eroi anche peggio, nessun riguardo per la stella David Chiang che fa una fine imbarazzante. Le coreografie delle scene di lotta sono affidate al grande Liu Chia-Liang ma risultano meno spettacolari ed originali del consueto. Il gruppo dei buoni è molto mal caratterizzato (pessima la “bondiana” bella statuina nordica) e coi macilenti vampiri mascherati si poteva fare molto di più, era materiale da cui spremere cose buone; le orde di saltellanti non morti, servitori dei vampiri e dracula sono quelli che alla fin fine se la cavano meglio. Alcuni nudi sono gratuiti, la prima mezz’ora è soporifera e troppo scontato, alla occidentale, il finale. I vampiri maestri di arti marziali ed i buoni con armi argentate regalano momenti divertenti e ridicoli, ma la pellicola risulta godibile ed originale, soprattutto se presa per quel che è: puro divertimento. Solo per appassionati e curiosi.
PS: ho letto in un sito che nel finale Dracula muore in un pentolone di sangue bollente, evidentemente non han ben visto il film, è il settimo vampiro che muore così..
VOTO 6,5
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