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| Assassinio sull'Orient Express di Sidney Lumet del 1974.
Poirot, un investigatore belga, si trova costretto ad indagare sull’assassinio di un uomo avvenuto sull’Orient Express, un treno su cui lui stesso sta viaggiando. La vittima è un certo Samuel Edward Ratchett, distinto americano con la passione dei viaggi. Un imprevisto meteorologico manderà all’aria i piani dell’omicida (una bufera di neve farà rimanere bloccato il treno per moltissimo tempo); in questo modo Poirot sarà costretto suo malgrado a dedurre che l’assassino è uno dei passeggeri il cui scompartimento è nella carrozza in cui si trovava quello del signor Ratchett. Grazie ad alcuni indizi si verrà a sapere che il vero nome della vittima era Cassetti, un rapitore americano, e questo omicidio era una vendetta per la piccola Daisy Armstrong, una bambina americana uccisa anni prima da lui stesso. Questo sarà l’inizio di una serie di interrogatori a tutti i passeggeri da cui inizialmente non si avrà alcuna informazione. Inoltre la presenza di un numero esagerato di indizi farà pensare ad un tentativo di far ricadere la colpa su determinate persone. Soltanto più tardi ci saranno una serie di colpi di scena che avvieranno alla soluzione del caso. Una delle trasposizioni cinematografiche più riuscite di un romanzo della celeberrima giallista inglese, Agatha Christie, che presenta un cast d'eccezione. Oltre al bravissimo Albert Finney nei panni del simpatico ometto belga, troviamo infatti Lauren Bacall, Ingrid Bergman, Vanessa Redgrave, Sean Connery e Anthony Perkins (quest'ultimo è il celeberrimo Norman Bates di Psycho). E scusate se è poco. Un film eccezionale, senza neanche un attimo di tregua (e di noia) con un finale (naturalmente merito della Christie) inaspettato. Il film riscosse un grande successo di critica e pubblico, entrambi attirati da quella comitiva di interpreti eccezionali. Gran parte del merito è sicuramente da attribuire alla storia che si rivela un perfetto incrocio di generi. Innanzitutto il giallo, e non mi sembra che tale affermazione si debba motivare. Ma c'è anche una componente drammatica che emerge al momento dell'interrogatorio, quando il film si avvia già verso la conclusione. Tutti i compagni di viaggio vengono singolarmente convocati a descrivere i loro spostamenti durante la notte del delitto e a chiarire i loro rapporti con la vittima ed è a questo punto che si definiscono alla perfezione i personaggi. Quando la matassa è finalmente sbrogliata e lo spettatore può attribuire ad ognuno la ragione che lo aveva indotto a uccidere, i passeggeri perdono completamente identità per porsi sullo stesso piano: uomini e donne che hanno tutti l'unico scopo di liberarsi da ogni rancore in un liberatorio atto vendicativo. Meritatissimo Oscar a Ingrid Bergman come miglior attrice non protagonista. Voto: 9
Edited by Roby Luna - 13/9/2010, 23:00
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