INCEPTION, Christopher Nolan

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Baba1989
view post Posted on 28/9/2010, 14:33




Inception (USA, Gran Bretagna 2010)
Un film di Christopher Nolan, con Leonardo Di Caprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page.

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Spoiler

Leonardo Di Caprio è Dom Cobb, un ladro piuttosto singolare il cui lavoro consiste nell'entrare nei sogni altrui per carpire informazioni e segreti intrappolati e protetti dal subconscio; secondo il principio per cui il sogno è il momento in cui la mente umana è più vulnerabile e libera da costrizioni, infatti, egli è in grado di intromettersi nelle rappresentazioni oniriche delle vittime prescelte, e ottenere ciò che vuole attraverso abili espedienti che tuttavia non facciano capire al malcapitato che sta sognando, circostanza di per sè gravissima poichè comporterebbe l'immediato risveglio del "sognatore".
Il meccanismo, già abbastanza complesso da attuarsi, si complica ulteriormente nel momento in cui Cobb viene ingaggiato da un potente industriale giapponese, Saito, per fare il lavoro opposto alle consuete operazioni di "estrazione" delle informazioni: Saito pretende infatti che venga svolto un "innesto", ovvero che Cobb e la sua squadra entrino nella mente di un giovane rampollo, figlio del suo principale avversario economico che si trova in fin di vita, per inserirvi un parassita, cioè l'idea che alla morte del padre sia più giusto dividere il vastissimo impero economico che gli spetterebbe di diritto, per iniziare una carriera individuale che non lo costringa a diventare uno specchio del defunto magnate; questo permetterà a Saito di mantenere il suo monopolio, e Cobb riceverà in cambio la possibilità di tornare dai suoi figli negli Stati Uniti, dove è stato estradato perchè accusato dell'omicidio della moglie.

Christopher Nolan confeziona un film labirintico, tenendo in mano personalmente un filo d'Arianna che permette allo spettatore di trovare l'uscita.
Il regista britannico focalizza la macchina da presa su quello stato così particolare, affascinante e misterioso che è il sogno, e lo fa abilmente, risultando addirittura credibile nelle sue dissertazioni, laddove si affacciava prepotente il rischio di fare un film troppo americano, magari confuso, dove forse strizzare l'occhio a Freud sarebbe risultato sgradevole; esplora invece la psiche umana con delicatezza, articolando il percorso di Cobb e dello spettatore su più livelli, piani di non-realtà in cui affiorano proiezioni, ricordi, angosce, modellandoli perfettamente alla luce di quello status semi-confusionario, irrazionale e non sempre logico che caratterizza i nostri sogni, momenti di vissuto del pensiero in cui tutto ci sembra possibile, fattibile e ragionevole, vagabondaggi della mente che solo al risveglio ci si rivelano in tutta la loro (apparente?) assurdità.
Su questa, bisogna ammettere ingombrante, piattaforma si adagia un avvincente e adrenalinico action-movie ed un dramma personale, quello di Cobb, che deve fare i conti, nella veglia e nel sonno, con i suoi sensi di colpa, che assumono la figura della defunta moglie; gli interventi di Marion Cotillard risultano quindi ben inseriti nel contesto e ben riusciti, proprio perchè irritanti, fastidiosi, come un tarlo da cui vogliamo liberarci tanto quanto Cobb.

Tessere le lodi del regista, della sua attraente idea, del buon linguaggio filmico utilizzato per concretizzarla, della ormai credo indiscussa bravura del protagonista e dello sventato pericolo di un non-sense alla Lynch che in questo caso sarebbe stato fuori luogo, è semplice: tuttavia, come (quasi) sempre, mi sorgono spontanee anche alcune rimostranze.
La missione affidata da Saito a Cobb e alla sua squadra è estremamente rischiosa, sia perchè articolata su più livelli di sogno da cui potrebbe non essere facile uscire, sia perchè, in caso di fallimento, verrebbero senza dubbio tutti arrestati: naturalmente Cobb accetta, non ha niente da perdere ed è la sua unica possibilità di rivedere i figli; ma gli altri componenti del team? Accettano di buon grado senza alcun tentennamento, vengono coinvolti nuovi elementi (Eames, Ariadne,Yusef), tutti pronti a rischiare la vita o la libertà per denaro o per provare l'ebrezza di impiantare un'idea in uno sconosciuto?
Inoltre: si tratta di esperti nel settore, vengono definiti tutti come "i migliori" sul campo: e nessuno di loro è a conoscenza dell'esistenza del limbo? Quando, nel primo livello, Cobb considera il rischio di morire nel sogno essendo sotto l'effetto di così potenti sedativi, tutti cadono dalle nuvole.
In secundis, ho trovato incredibilmente fastidioso, inutile, arrogante, esasperante il personaggio di Ariadne.
Perchè Ellen Page? Non risulta credibile: una ragazzina qualsiasi, solo perchè dotata di una mente brillante (?), riesce in pochissimo tempo a diventare il più bravo architetto esistente? Dopo solo alcune sequenze, la troviamo già intenta a costruire interi piani, paradossi, senza lasciarsi condizionare minimamente dal suo vissuto, dai suoi ricordi, come il migliore dei professionisti.
Nondimeno, perchè Cobb dà ascolto solo a lei? Lavora con gli estrattori più competenti, eppure solo la ragazzina è in grado di convincerlo a confessare il suo passato, a confidarle tutti i suoi problemi, ad affrontare i suoi sensi di colpa, ad andare con lei nel (rischiosissimo) quarto livello. Lei sa tutto, sempre e più di tutti.
Probabilmente anche a causa sua, il finale non mi è rimasto impresso con la ruvidità che avrei desiderato, l'ho visto scorrere via senza poterlo trattenere.

Ad ogni modo, il film si rivela un riuscitissimo pacchetto che commistiona azione, thriller, dramma e psicologia: le ambientazioni sono suggestive, bellissime le sequenze oniriche di "creazione e percezione" simultanea o i passaggi in assenza di gravità, splendido il modo in cui viene reso il risveglio, attraverso un rumore, una musica, l'acqua, la sensazione di cadere, che si insinuano diventando per pochi istanti parte del sogno, per poi divenire il collegamento che ci riconduce alla realtà (esperienza, questa, che chiunque avrà certamente sperimentato).
Forse si poteva fare di più, ma di certo si poteva fare di meno, perciò plauso a Nolan e al suo Inception, pellicola seducente come un sogno.

Voto: 7.5

Edited by Baba1989 - 28/9/2010, 15:58
 
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tiresia5
view post Posted on 3/10/2010, 13:47




Baba condivido il tuo punto di vista.
Io mi sono molto divertita, film meno pretenzioso del solito, quindi più accettabile dal mio punto di vista, girato molto bene.
La Ellen Page è l'unica ad essere totalmente fuori ruolo e fuori parte (se non mette su ciccia sono guai, sembra che, se solo le si avvicina un uomo, il film parlerà di pedofilia) da cotanto nome, Arianna, un personaggio utile solo a spiegare come funziona il congegno della costruzione dei sogni.

Più che un film che parla, riflette e tematizza il cinema mi sembra un film che si occupa del videogioco: il sogno/videogioco è condiviso, si costruisce su livelli, c'è sempre da affrontare un dispiegamento di gente che ti vuol fare fuori per non andare avanti (in ogni buon videogioco non imbelle c'è da sparare addosso a qualcuno che ti vuole far fuori), gli scenari nei diversi livelli cambiano, ma c'è sempre la stanza d'albergo e l'albergo in genere, lo scantinato, l'esotismo sino/giapponese, l'agguato ad una fortezza possibilemnte sulla neve (io ne ho giocati parecchi così), c'è sempre un segreto/pozione/chiave/foglio/oggetto magico chiuso dentro una cassaforte, e quando pensi che sia finito, ecco un livello suppletivo.. Insomma, tutto il possibile che è sempre contenuto dentro un videogioco. Spesso c'è anche la bellona un pochetto maliarda e cattiva.

Però molto divertente
 
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Baba1989
view post Posted on 4/10/2010, 18:31




Mi fa molto piacere che tu sia d'accordo con me.. :) Finora tutte le persone con cui ho parlato non hanno riscontrato lo stesso difetto!
La tua lettura comunque rende perfettamente la natura del film.. :)
 
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view post Posted on 13/10/2010, 00:13
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Sapiente Malizioso
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Ho visto il film poi ho letto i vostri due bei commenti: in due punti ho fatto gli stessi pensieri di Baba. Ma Ellen Page cosa rappresenta nel film? Una ragazzina, una giovane donna? Perchè io non l'ho capito.. Pensavo fosse una ragazzetta, poi bacia Arthur (quella sì, scena ambigua) e le mie certezze han vacillato. Il suo personaggio non m'è piaciuto, l'han caricato troppo: troppo sveglia, troppo intelligente, troppo saggia, il troppo stroppia.. ;) Andava scelta un'altra attrice. Completamente d'accordo sul discorso del "limbo", ho pensato la medesima cosa. In più, come capita in film come questi in cui un intero "sistema" è inventato, si corre il rischio che troppe "situazioni" vengano aggiustate a proprio piacere poichè essendo il prodotto "originale", nessuno potrà muovere critiche! Quando il furgone cade, momento che avrebbe dovuto rappresentare "il gancio", i protagonisti non riescono ad essere pronti, fallendo l'"appuntamento"; alla radio Eames chiede a di Caprio/Cobb: "E adesso che facciamo?" Lui:"Finiamo il lavoro prima del prossimo gancio" Eames:" E quando sarà?", Cobb: "Quando il furgone tocca l'acqua!". Ma come s'inventano le cose? Non dovevan esser solo uno il gancio (fatto testimoniato dalla domanda dell'inconsapevole Eames), questo è cambiare le carte in tavola! :D Sono piccolezze, ma il film è ambizioso, complesso e credo sia diritto dello spettatore fargli le pulci :D
In tutta onestà non ho amato nemmeno le fastidiose scene con la moglie deceduta che implicano una sorta di (inutile) vicenda parallela a quella principale. Non m'è piaciuta nemmeno la parte sulla neve (ma le scene innevate non mi piacciono in nessun film :P). Com'è ovvio, in un film occidentale, l'unico a morire è il cattivo e danaroso orientale che però mantiene la parola data (quantomeno nel sogno finale).. :D
M'è piaciuto moltissimo Joseph Gordon-Levitt, non potevan far fare a lui la parte di Shia LaBeouf nella seconda parte di "Wall Street"?
In definitiva bella idea di fondo, discreta azione, buonissimo finale, un paio di bei personaggi, bei vestiti però credo si potesse fare di più, non m'ha fatto impazzire però si segue abbastanza bene ed intrattiene quanto basta.

VOTO 6,5
 
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