L'IDIOTA, Fedor M: Dostoevskij

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view post Posted on 8/11/2010, 19:22
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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L'IDIOTA Fedor M.Dostoevskij

1869

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A essere buoni…

…spesso e volentieri ci si rimette.
Essere buoni, al giorno d’oggi, è un gran fregatura.
In una società in cui l’egoismo e l’individualità imperano, a essere buoni si rischia di incappare in situazioni spiacevoli, in personaggi che, dopo aver approfittato della nostra ingenuità, dopo averci usato e spremuto fino al midollo, ci abbandonano di punto in bianco perché non serviamo più, perché ormai da noi hanno ottenuto tutto ciò che volevano, tutto ciò che desideravano e ora se ne vanno, soddisfatti, in cerca di un’altra “preda”.
A volte mi domando se bontà e idiozia non siano in fondo sinonimi, giacché il buono è fondamentalmente una persona ingenua, candida, sicuramente poco furba in un mondo che, ormai, appartiene solo ed esclusivamente ai furbi.
L'idiota ha un nome, Myskin,principe Myskin.
E' un personaggio incredibile, una creatura buona e generosa,candida e di immensa fede.
Raramente odia qualcuno, perché coglie sempre i lati migliori delle persone(come ci riesca non lo so, è una dote che io, nonostante la mia innata bontà, non ho mai avuto la fortuna di possedere).
Ha la dote di carpire in profondità gli aspetti più intimi dell'animo altrui e la capacità di leggere negli occhi della gente.
Vive nel suo mondo mentale che non ha niente a che vedere con gli schemi sociali che sono invece fondamentali per chi lo circonda e anche se non viene apprezzato da chi lo conosce, se ne disinteressa completamente, lui è un 'diverso', un 'idiota'appunto.
Purtroppo per lui la gente non capisce che una piccolissima parte della sua sconfinata grandezza d'animo…puro, onesto, innocente, non ci sono conflitti accanto a lui perché tende a raggiungere quell'armonia interiore (totale)che possiedono poche altre persone, come i neonati o i malati terminali(ai quali,prima di morire, non resta altro che appellarsi e affidarsi a una spiritualità"di convenienza" a volte).
Lui no, lui raggiunge la sua pace prima di esservi costretto dalle contingenti circostanze,e tenta di infonderla nelle persone.
Naturalmente non ci riuscirà, è' un essere superiore e lo è e senza che gli altri se ne rendano conto, questo grazie a uno spiccato senso di umiltà, che lo contraddistingue in ogni situazione .
Senza voler sostenere il mito della genialità che sembra accompagnarsi spesso con la follia,risulta inevitabile notare come il principe Idiota trovera' rifugio solo nella pazzia, lui troppo sensibile, troppo giusto, troppo buono per sopravvivere in un mondo dove a dettar legge è una 'natura matrigna'.
Rimarrà sempre incompreso e solo, sconfitto dalla violenza umana, a lui completamente estranea.
Dostoevskij adombrò quasi certamente alcuni tratti autobiografici, la mania calligrafica, la prigionia e l’esilio in Siberia, un certo utopismo, ma soprattutto (cosa che gli è capitata in vita), le impressioni di un condannato a morte, la falsa esecuzione e infine, fondamentale, l’epilessia.
Di Miškin, inoltre, Dostoevskij volle fare il simbolo della pietà altruistica, del sacrificio cristiano di sé, lui infatti è l’incarnazione ideale della semplicità, della purezza d'animo e della fiducia nel prossimo e diviene così un prezioso strumento per salvare un'umanità schiava dei suoi vizi e delle sue debolezze dalla disperazione.
L'introspezione di questo personaggio risulta di un'attualità sconcertante, l’orrore che la violenza suscita nel suo animo delicato è di un’attualità sorprendente, soprattutto in base a ciò che e divenuta la realtà delle quotidiane relazioni umane, più spesso improntate alla sopraffazione, all'inganno e all'egoismo.
Purtroppo, chi incarna nella vita di tutti i giorni quei valori di bontà, lealtà e altruismo, è ancora oggi, troppo spesso, bollato come “idiota”.
Un romanzo doloroso, come tutte le opere di Dostoevskij, che lo ami fin da subito o che non riesci nemmeno a leggere.
In queste seicento pagine ognuno ritroverà se stesso, anche quello che non credeva di essere.
Ma c’è un enorme rischio, quello di rimanere schiacciati, turbati profondamente da quello che è il suo vero significato, la ricerca disperata di una nobiltà d’animo che comunemente non s’incontra mai nella vita, né si desidera incontrare.
Questo romanzo, nell’epoca in cui viviamo, è l’unico mezzo per l’uomo di fare qualcosa di buono per sé stesso e per chi gli è accanto.
Una lettura che consiglio soprattutto a coloro che danno troppa importanza ai beni materiali e affrontano la vita con estrema superficialità…chissà che questo romanzo non riesca a far venire fuori il buono che è in voi, o l’idiota.

Voto: 9
 
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view post Posted on 9/11/2010, 16:10
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Sapiente Malizioso
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Recensione bellla ed accurata Simo! :D Sono sempre molto contento quando c'è qualcuno che apprezza un'opera di Dosto :D
 
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view post Posted on 9/11/2010, 19:14
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Ti ringrazio di cuore Cris. :)
Dostoevskij è stata una scoperta tardiva per me(e mi vergogno di ciò), ma ora sto pian piano recuperando il terreno perduto(ho in programma di leggere altri due suoi scritti. :) ).
 
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2 replies since 8/11/2010, 19:22   114 views
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