NIGTHMARE-DAL PROFONDO DELLA NOTTE
(USA 1984) di Wes Craven con Heather Langenkamp(Nancy Thompson), Robert Englund(Freddy Krueger), Ronee Bakley(Marge Thompson), Amanda Wyss(Tina Grey), Jsu Garcia(Rod Lane), Johnny Deep(Glen Lantz).L’incubo che uccidePer gli adolescenti di Springfield le notti da un po' di tempo sono molto agitate. I ragazzi, infatti, sono tutti inspiegabilmente ossessionati dallo stesso sogno: un uomo mostruosamente sfigurato, con un cappellaccio marrone e dei coltelli al posto delle dita che cerca di ucciderli. Il problema è che i danni inferti da questi nel sogno sembrano inspiegabilmente ripercuotersi nella realtà. Quando la giovane Tina viene brutalmente assassinata e dell'omicidio viene accusato il suo fidanzato Rod, solo la loro amica Nancy sembra essere l'unica a rendersi conto di quanto stia realmente accadendo. Ma per Nancy, a questo punto, ci saranno due nemici: il mostro e l'incredulità di chi le sta intorno...
Un altro cult per quelli della mia generazione.
Un vera e propria pietra miliare per tutti coloro che amano l’horror, sia perchè il successo riscosso ha dato vita alla creazione di una vera e propria saga, sia perchè l'idea del mostro entità sovrannaturale che agisce tramite la psiche delle sue vittime è stato poi ampiamente ripreso e sviluppato in altri contesti.
Wes Craven ha dato vita a uno dei film più spaventosi dell'ultimo ventennio: ogni immagine, abilmente correlata a terribili effetti sonori e melodie, ogni sequenza, ogni azione è stata sapientemente pensata, congeniata e collegata l'una all'altra.
Non c'è niente di scontato o di fuori posto, la tensione è talmente alta che lo spettatore, al posto di restare in attesa della prossima mossa, spera quasi che questa non avvenga mai. Paura, azione e trama si sposano perfettamente e il risultato è stato una pellicola che in breve tempo si è imposta come un cult.
L'iconografia dell'incubo collettivo è nelle sembianze di un mostro che uccide nel sonno e spazza via la crosta di conformismo e quieto vivere della provincia americana.
Il genio di Craven, il filosofo dell'horror per eccellenza, ha inventato il più raccapricciante demone degli anni '80 e gli ha affidato il compito di ricomporre il legame tra paure ancestrali e orrori quotidiani.
Con Craven la fiaba torna ad abitare l'immaginario, traccia nei labirinti del buio l'iniziatico percorso di ogni adolescenza e crea un fantastico orco simbolo del male assoluto.
Una sorta di angelo vendicatore Freddy, la cui mano micidiale è come la falce di un dio della morte e i suoi fendenti segnano per sempre la storia del genere horror e contribuiscono a far nascere un mito immortale.
Particolarmente interessante è l'ultimo scambio di battute che avviene tra il mostro e Nancy(lei gli dice "Non sei vero, non sei reale, rivoglio mia madre e i miei amici, mi riprendo le energie che ti ho dato"), che oltre a essere l'epilogo della storia, racchiude tutto il senso del film: a volte i nostri incubi, le nostre paure sono talmente forti da essere vissuti come se fossero parte integrante della realtà perchè, non riuscendo a dargli il peso giusto, spesso si finisce col dedicargli inconsapevolmente le energie e le caratteristiche per crescere sempre di più, mettendo salde radici nella mente e permettendogli di trasferirsi dal piano dell'irrealtà a quello delle cose concrete.
L'unico neo riguarda i dialoghi tra i personaggi: ridotti al minimo, il che per certi aspetti può essere anche una cosa positiva, ma poco incisivi, supportati da una recitazione non proprio impeccabile da parte di alcuni protagonisti, tra i quali un Johnny Depp ancora in erba sul quale, personalmente, non avrei scommesso nemmeno un centesimo.
Se amate l'horror, non resterete insensibili al fascino di questo film…uno di quei film che ogni cinefilo che si rispetti deve assolutamente vedere.
Voto: 8.5
