Il Natale, Opinioni e idee regalo

Si avvicina Il Natale. Cos'è il Natale per voi?
Natale è una festa: di regali, di frenesia, di pranzi, di divertimenti, o per qualcuno il Natale è qualcosa di diverso?
Per molti anni il Natale è per me stato profumi, luci, sapori... intensi, piacevoli, che aprivano qualcosa nel cuore, è difficile da spiegare... ma adoravo passeggiare per le vie illuminate, con le vetrine tutte addobbate per scegliere i regali, regali non di grande valore economico, ma semplici e grandi per il valore affettivo che ci richiudevo dentro... E poi arrivava il giorno della vigilia... le grandi tavolate, la famiglia... zii, nonni, cugini... tutti insieme... nella mia famiglia non ci sono mai stati screzi e dissapori ed era bello stare così... trascorrere del tempo che nel resto dell'anno era difficile trovare... Per me il Natale era questo... calore, affetto, famiglia...

L'atmosfera è diversa, non sento più le festività natalizie come prima. Tutto ciò che ho scritto sopra una volta mi mettteva una gioia immensa, all'entrata dell'autunno già cominciavo a fantasticare ad organizzare tutto nei minimi dettagli. Ora le famiglie si allargano e ci si divide spesso, della serie "un po' per uno" e poi la mancanza di qualcuno non riesco ancora a digerirla!

Non sai quanto mi riveda nelle tue parole Roby, soprattutto in quest’ultima frase.
Quando si perde una persona cara, quando un’intera famiglia ne rimane irrimediabilmente distrutta, questa festività non ha più valore.
Da quando ho perso una persona importante, che a Natale mi rendeva sempre felice e rendeva il mio giorno di Natale magico, per me questa festa non ha più valore, non ha più senso di esistere.
Per me è un giorno qualsiasi, uno come tanti, solo più doloroso da vivere e affrontare.
E, parlando francamente, non sopporto il falso buonismo che aleggia nell’aere, la corsa ai regali che si fanno solo per status quo, perché così si deve fare, perché altrimenti non è Natale, l’ipocrisia delle cene tra parenti che si fanno vivi con te solo una volta l’anno, che sono pronti lì, dall’alto del loro successo, a giudicarti perché tu ai loro occhi sei ancora una nullità, perché a trent’anni suonati non hai ancora raggiunto gli obiettivi “minimi” che si devono raggiungere, parenti che se li chiami e li cerchi durante l’anno così, solo per chiacchierare un po’, non si fanno trovare perché hanno paura che tu inizi a piangere davanti ai loro occhi.
Detesto tutto questo, detesto le canzoni e le musiche natalizie che infondono nel mio cuore solo un’immensa tristezza, detesto quest’atmosfera così ovattata e soprattutto detesto quest’ obbligo di essere felice a tutti i costi, e se non lo sei perché non vuoi esserlo o, peggio ancora, perché non ce la fai proprio a esserlo, appari agli occhi degli altri come un essere spregevole, come lo sfigato e terribile Scrooge di turno.
Un tempo anche per me non era così, ma è bastato un anno, un dannatissimo anno per cambiare tutto.
E invidio da morire coloro per i quali questa festa ha ancora un significato, che hanno la gioia e la fortuna di viverla serenamente, perché per me non sarà mai più così, per quanti sforzi faccia per cambiare le cose.

Cara Simo, la penso esattamente come te. Purtroppo il materialismo del mondo in cui viviamo ha trasformato questa festa in un rito pagano dedicato alla falsa bontà ( si dice che a Natale siamo tutti più buoni), all'ipocrisia, all'acquisto insensato e frenetico, e anche i regali che decidiamo di fare alle persone che ci sono vicine e che dovrebbero rappresentare solo un piccola manifestazione di affetto, talvolta diventano un vero incubo che ci opprime.
La gente si aggira per negozi e supermercati in modo frenetico e così, quello che dovrebbe essere un momento di autentico ripensamento della propria vita e di come ci rapportiamo con gli altri, diventa uno dei momenti più brutti dell'anno.
Quest' anno poi, con la crisi in corso, tutti saranno anche più incattiviti, perchè non possono soddisfare le proprie aspettative e così, la giornata sarà ancora più deprimente.
E se invece fosse il contrario? Magari la gente, non potendo spendere e spandere, forse potrebbe riscoprire il vero valore del Natale e ritrovarsi più vicino agli altri, a chi ha bisogno, a chi ci vive accanto e di cui neppure ci accorgiamo, a chi vive realtà tremende (guerre, carestie, ecc.) e forse potremmo per una volta non essere carichi di nervosismo e di insofferenza verso noi stessi e gli altri.
Non auguro a nessuno di perdere tre persone d'oro in poco più di sei mesi (di anni oramai ne sono passati, ma la ferita è ancora lì che sanguina), e vivere il Natale come prima. Certo la vita continua, la mancanza di persone care non si sente solo nelle festività ma anche nella quotidianità, basta un luogo, una foto, un regalo ricevuto a ricordarti che loro ci sono stati e per te ci saranno sempre.
Scusate tanto dello sfogo....non volevo rattristare nessuno.
Però......non vedo l'ora che venga l'8 di dicembre per preparare il mio piccolo albero e anche piccolo presepe.