ALTRE INQUISIZIONI, di J.L.Borges

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view post Posted on 29/12/2010, 01:19
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Sapiente Malizioso
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ALTRE INQUISIZIONI” di Jorge Luis Borges
Raccolta di saggi, 1960, Feltrinelli, pagine 191

Il mio primo (ed ultimo?) Borges.. Mi sono chiesto al termine della lettura:
ma chi, cosa era Borges? Dopo breve ricerca il risultato è stato questo: letterato, critico, filosofo, umanista, scrittore, poeta, saggista; tutto vero, ma come lui stesso dichiarò, prima di tutto fu una persona che consacrò la sua vita alla lettura. Questo elemento m’ha chiarito se non il senso, il perché ed il come di un libro come questo. Comprato dopo aver notato nell’indice alcuni nominativi di autori e libri famosi e credendolo assimilabile alla mia utima lettura di Walser, mi sono ritrovato tra le mani un condensato d’una quarantina di saggi, tutti molto brevi, che toccavano molti altri temi quali il tempo, il procedimento di scrittura dei romanzi, la religione, la storia, la filosofia e i gusti personali dell’autore. Borges con disarmante sicurezza e mostruosa cultura disquisisce su alcune teorie filosofiche, bacchetta l’amato Schopenhauer, loda a più non posso Berkeley ed il poeta Valery, s’inquieta per la gloria parziale toccata a Quevedo, magnifica i personaggi di G.B.Shaw, si schiera contro l’arte allegorica approvando l’analisi di Benedetto Croce, sostiene (nel capitolo più lungo) la superiorità dell’Hawthorne creatore di racconti sul romanziere, s’inorgoglisce del suo esser argentino, asserisce, parlando di Kafka, che ogni grande autore crea i suoi precursori, glorifica l’immortale “usignolo” di Keats, tenta una nuova confutazione del tempo e molto altro ancora. Una vera antologia delle preferenze ed idee dell’autore corredata da un’overdose di nomi. Borges è un convinto paladino dell’ipertestualità; non avevo mai letto un volume tanto concentrato, sono presenti persone e personaggi di tutto lo scibile umano: Don Chisciotte, Aristotele, Kafka, Wells, Achille, Poe, Hugo, Hitler, Properzio, Kublai Khan, Virgilio, Beatrice, Platone, Fichte (criticatissimo), San Paolo, Swedenborg, Shih Haung Ti (colui che eresse la Grande Muraglia), Parmenide, Hume, Henry James, Amleto, Harold Sigurdarson (re nordico), Quintiliano, Shahrazad, Carlyle, Gongora, Nicolas de Krebs (cardinale), Plotino, Lord Dunsany e moltissimi altri ancora. Opera che potrebbe risultare stimolante, suggestiva ed affascinante; ho apprezzato molto i capitoli su Hawthorne, Wells, Kafka, Beckford, Wilde, Quevedo, Valery e sulla muraglia cinese. Vi sono spunti notevoli ed intuizioni geniali; ho preso diversi appunti. Che cosa invece non va? Tutto è molto brillante, arguto e ben scritto, però nei capitoli più strettamente “filosofico/metafisici” la mia scarsa cultura ha rappresentato un freno implacabile. Mi sono perso dietro alla tartaruga di Zenone, ho vagato incerto tra aristotelici e platonici, ho tentato di penetrare nelle nebbie del “regressus in infinitum”, ho letto con espressione bovina la dissertazione riguardo la confutazione del tempo, cercando di capire qualcosa delle teorie degli idealisti Hume e Berkeley. Per il tipo di lettore che sono credo le elucubrazioni filosofiche appesantiscano tantissimo il testo, in più non sono riuscito a capire svariati passaggi e ragionamenti, ho terminato il volumetto crucciandomi per la mia ignoranza filosofica la quale non m’ha permesso d’intendere il senso di diversi brani. Dirò di più: non sono nemmeno in grado di affermare se le riflessioni lette avessero grande valenza o meno né di esprimere un giudizio più tecnico per quanto concerne la materia metafisica trattata e questo m’ha messo a disagio nel momento del giudizio dell’opera.
Un testo di sicuro valore ma non per tutti; a tratti è indubbiamente ostico, andrebbe letto con al fianco strumenti adatti: libri di storia, enciclopedie, un collegamento veloce a internet.. Mi perdoni signor Borges, ma io le preferisco i sogni e le delicate fantasie dell’amato Walser.

VOTO 6

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Baba1989
view post Posted on 29/12/2010, 19:43




Io invece di solito apprezzo i libri densi di cose, nomi, nozioni, può essere stimolante, e ricordarci quanto, in fondo, siamo e saremo sempre ignoranti.. :)
Probabilmente un giorno leggerò questo libro. :)
 
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LadyTriffide
view post Posted on 1/1/2011, 14:30




Devo ammettere che non fa per me.. :)
 
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**Nefertiti**
view post Posted on 2/1/2011, 15:03




A me hai fatto venire voglia di leggerlo Lord! bella recensione...libro che mi stimola parecchio,nonostante anch'io abbia esclusivamente basi e dico basi di filosofia...tempo fa volevo cimentarmi con le "Finzioni" sempre di questo autore,libro anche questo,con svariati richiami di filosofia..
 
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sergio937
view post Posted on 25/1/2011, 15:02




Il fascino di Borges è questo: l'erudizione assoluta, la scoperta dei meandri più incredibili in cui può sbizarrirsi la fantasia umana. Perchè, paradossalmente (e ironicamente) Borges ha l'impressione che teologia e filosofia siano due branche della letteratura fantastica. Lui non fa altro che speculare sulle contorsioni della mente umana e mettere in relazione fra loro concetti, personaggi, ipotesi e figure letterarie.
Credo che tutti si sentano un po' impreparati leggendo Borges: nessuno ha una cultura enciclopedica come la sua.
 
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4 replies since 29/12/2010, 01:19   460 views
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