IL DESTINO DI UN CAVALIERE (USA 2001) di Brian Helgeland con Heat Ledger, Mark Addy, Paul Bettany, Laura Fraser, Rufus Sewell, Shannyn Sossamon, Alan Tudky.
Un'accozzaglia senza arte né parte.
Brian Helgeland, che non è di certo uno stupido(è pur sempre lo sceneggiatore di L.A.Confidential, film che reputo tra i migliori nel suo genere), ha provato, con scarso successo, a imitare Baz Luhrmann(Romeo+Giulietta) e Jake Scott(Plunkett e Macclain) mescolando due generi completamente in antitesi tra loro, l'antico e il moderno, creando, a differenza degli altri due, un film che definire improponibile è un eufemismo.
Già appena mi vedo la scena iniziale con gli spettatori che battono le mani al ritmo di "We will rock you" dei Queen ho uno scompenso, in più mi vedo scene da discoteca nel bel mezzo di un banchetto, vestiti che di medioevale non hanno nulla ed errori grossolani(il Liechenstein, mio caro Brian, nel 1300 non esisteva ancora) e imperdonabili.
In più aggiungiamoci un cast non all'altezza...a parte Paul Bettany, che dimostra ancora una volta di possedere delle enormi potenzialità che, ahimè, vengono poco sfruttate dai registi e sceneggiatori di Hollywood, troviamo un protagonista, Heat Ledger(tutto il rispetto per l'uomo, ma l'attore Ledger era per la sottoscritta inguardabile) totalmente inespressivo e privo di quel carisma in grado di colpire lo spettatore(per me sono stati da sempre i suoi difetti maggiori), una ragazza sconosciuta, Shannyn Sossamon, tanto bella quanto inutile e un Rufus Sewell che cerca di risollevare un po’ le sorti di un film perennemente in caduta libera, senza però riuscirvi.
Che dire, esperimento totalmente fallito da parte di Helegeland, che avrebbe fatto meglio a dedicarsi completamente al cinema poliziesco e lasciato perdere l'ambito storico.
Voto: 4.5