IL GRINTA, True grit

« Older   Newer »
  Share  
tiresia5
view post Posted on 8/3/2011, 11:21




"IL GRINTA" (USA, 2010) di Ethan e Joel Coen
con Jeff Bridges, Hailee Steinfeld, Josh Brolin, Matt Damon, Barry Pepper

image

Io l’ho trovato buono, certo non un classico Coen, ma la loro impronta c’è. E c’è non solo nel tocco di surrealismo che, come già detto, esce fuori ogni tanto, ma anche nell’inizio scoppiettante in cui Mattie infila tutti gli adulti attraverso le sue trattative commerciali e il suo carattere indomito.
E’ un racconto nelle corde dei Coen per quell’etica veterotestamentaria che aleggia sin dall’incipit: è la ricerca di vendetta e la definizione della giustizia all’interno della vendetta. Mattie vuole vendetta, si accontenta della giustizia, impiccare l’assassino, ma vuole una giustizia in qualche modo privata, che l’assassino sia impiccato per il suo di reato. Lo iato vendetta giustizia c’è per tutto il film: per l’entrata di Cogburn interrogato in un’aula di tribunale lì dove si comincia a distinguere cosa è legale e lecito o meno; per il ruolo del texas ranger che stabilisce, a parole, cosa sia o meno una violazione della legge, la rottura del contratto sociale. E’ l’america ai suoi inizi, il senso del western è lì nella definizione, difficile, fra violenza e reato, giustizia e vendetta.
Mattie sicuramente cresce durante il film, ma mi sembra che cresca nella capacità di provare pietà, solo alla fine, quasi a scapito della propria vita, prova pietà per il suo cavallo morente, mentre non riesce a fermare Cogburn per esaudire il desiderio del ragazzo morto, non riesce a fermare se stessa e la sua vendetta privata.
E alla fine ricalca le orme dei suoi due adulti tutelari, anche lei perde qualcosa nel suo percorso di crescita, un handicap fisico che è il prezzo da pagare, il prezzo che lei ricorda all’inizio del film in linea con la sua visione puritana della vita.

Tutti i duelli sono pensati come giostre medievali, fatti sui cavalli, con un rapporto molto fisico fra i due duellanti

VOTO 7

Edited by LordDunsany - 8/3/2011, 14:03
 
Top
Baba1989
view post Posted on 15/3/2011, 20:29




Assolutamente d'accordo con Tiresia. L'ho trovato anch'io un film buono, piacevole, con quel tocco di originalità, ironia e follia che contraddistingue i Coen e il loro linguaggio (li immagino ridere all'idea di far sculacciare la Steinfield da Matt Dammon).
Si tratta di un topos millenario come quello della vendetta, presentatoci al cinema in mille versioni diverse, ma qui legato al concetto (incredibilmente ampio e spesso arbitrario) di giustizia, una giustizia dai confini molto labili, dove persino Cogburn che spara a chiunque "per difendersi" sembra trovare una sua legittimazione; la vendetta è giustificata, storicamente e socialmente accettata, anche se perpetrata da una ragazzina, e la privatizzazione di questo sentimento si sente al suo massimo grado quando Mattie sottolinea che il colpevole deve essere punito per il suo delitto, per quel rapporto causa-effetto, e non per altri crimini, sebbene il risultato finale sia lo stesso.
*Spoiler*
Ho trovato molto interessante la menomazione fisica sul finale, quasi come un marchio a rammentare le scelte fatte, ma portata con austerità da Mattie, che anche da adulta e con un handicap addosso mantiene lo stesso atteggiamento caparbio e di superiorità che aveva quando, a 14 anni, contrattava per dei cavalli; cammina fiera tenendo la valigia col suo unico braccio, non lasciandosi intimidire da nessuno. Non mi è sembrata pentita, forse solo più consapevole, più consapevole anche dei rapporti umani che l'hanno portata ad essere quello che è.
*Spoiler*

Voto: 7
 
Top
1 replies since 8/3/2011, 11:21   52 views
  Share