TUTTI I FIGLI DI DIO DANZANO, Haruki Murakami

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view post Posted on 5/4/2011, 15:07
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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TUTTI I FIGLI DI DIO DANZANO di Haruki Murakami

2000

Nella vita si deve imparare a danzare da soli


Dopo aver letto i romanzi più amati di Murakami(“Norwegian Wood”, “After Dark”, “La ragazza dello sputnik”) ho deciso di godermi, pur non essendo un amante dei racconti, questa sua breve raccolta e, anche questa volta, quest’autore ha lasciato dentro di me un segno indelebile.
Sei breve storie che hanno come unico elemento comune il catastrofico terremoto di Kobe del 1995 che rase al suolo gran parte della cittadina.
I personaggi protagonisti dei racconti sono in qualche modo parte integrante dell’evento…sei personaggi, sei storie diverse, sei solitudini diverse.
Nel primo racconto, un uomo viene abbandonato dalla moglie che ama, accusandolo di essere “vuoto dentro”.
L’uomo, per cercare di riprendersi dal trauma dell’abbandono, decide di intraprendere un breve viaggio in Hokkaido, durante il quale dovrà consegnare un misterioso pacco alla sorella di un suo collega.
Cosa contiene quel pacchetto? Forse il suo vuoto interiore, così come suppone una ragazza che incontra casualmente e con la quale vivrà una breve ma intensa storia d’amore?
Nel secondo racconto ci imbattiamo in uno strano personaggio, creatore di falò sulla spiaggia il cui unico scopo è quello di creare dei cosiddetti "fuochi liberi", ossia delle fiamme libere di sprigionarsi al vento, in grado di creare delle forme ampie e creative senza le costrizioni date da una cappa fumaria.
Lontano dalle persone cui è maggiormente legato, stringe una profonda amicizia con una ragazza fuggita di casa e alla ricerca di sé stessa e di un posto nel mondo: nelle loro due cercheranno di sostenersi e aiutarsi a vicenda.
Nel terzo racconto, che da il titolo all’intera raccolta, un ragazzo insegue un uomo cui manca il lobo dell’orecchio sinistro, supponendo che sia il padre che l'ha abbandonato ancor prima di nascere, nonostante sua madre lo abbia cresciuto nella convinzione di essere semplicemente figlio di dio, del mondo e dell'amore.
Il racconto è il lungo percorso che il ragazzo compie per i quartieri di Tokio alla disperata ricerca di quest’uomo, un cammino lungo e faticoso che lo aiuterà a riflettere su molte cose, fino ad arrivare a chiedersi se è poi così importante per lui sapere chi sia quell'uomo, arrivando infine alla convinzione che forse lui è veramente un figlio di Dio
Il quarto racconto vede come protagonista un impiegato di banca dalla vita piuttosto piatta e monotona che verrà inaspettatamente chiamato da una rana gigante per salvare il destino della sua città, Tokio, da un violento terremoto che la colpirà di lì a pochi giorni(una sorta di Donnie Darko al contrario).
Nonostante la paura iniziale, la sua vita talmente piatta e inutile lo spingerà ad accettare e a correre qualsiasi rischio pur di vivere un giorno “fuori dal comune”.
Il quinto racconto vede come protagonista una donna quarantenne, dottoressa con una brillante carriera alle spalle, che si reca in Thailandia per una serie di congressi medici; durante il soggiorno in questo paese straniero viene a sapere del terremoto che ha colpito Kobe, città in cui vive il suo ex-marito con la sua nuova compagna e i figli avuti da lei, figli che da lei non ha mai voluto avere.
Il rancore che nutre verso di lui la spinge quasi a desiderare la sua morte, non accorgendosi che l'odio che cova dentro di sé la sta pian piano distruggendo psicologicamente.
Sarà l'incontro con l'autista incaricato di farle da guida a farle capire che non è continuando a odiare che riuscirà a rinascere, ma solo perdonando e amando sé stessa per quella che è e non per ciò che vorrebbero gli altri.
L'ultimo racconto, infine, è il più delicato dei sei proposti.
E' la storia di un'amicizia che lega una ragazza e due ragazzi, entrambi innamorati alla follia di lei: la storia è raccontata dal punto di vista di uno dei due, precisamente di colui che non ha il coraggio di dichiarare il suo grande amore, cosa che invece riuscirà a fare il suo amico.
Si rassegnerà quindi a vederli sposare e mettere su famiglia, rimanendo comunque legato a loro, accettando questo difficile compromesso pur di poter stare accanto a colei che ama più della sua stessa esistenza.
Anche questa volta Murakami dimostra di possedere una sensibilità al di fuori del comune…in questi brevi racconti descrive tutti i sentimenti e le emozioni che pervadono l’animo umano, dall’amore profondo che porta quasi all’annullamento di se stessi per la persona amata alla cupa solitudine, con una delicatezza e un tatto ineguagliabili.
Ogni protagonista porta dentro di se una solitudine diversa, dovuta alla mancanza di autostima, dovuta alla fine improvvisa di un amore, dovuta a scelte di vita sbagliate, dovuta all’incapacità di assumersi delle responsabilità.
Una raccolta infinitamente triste, brevi racconti che ti penetrano nell’anima e ti lasciano quel senso di amarezza, di tristezza e di solitudine che ti lacera dentro e in questo Murakami è assolutamente magistrale.
Un libro che consiglio di leggere soprattutto a chi, in questo momento, sente dentro il suo cuore un vuoto e un dolore inconsolabile che non riesce a colmare.

Voto: 7.5

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LadyTriffide
view post Posted on 5/4/2011, 23:38




Ho comprato Norvegian Wood un bel po' di mesi fa, ma Murakami mi sembra per i miei gusti troppo introspettivo (menoso :P ) spero di ricredermi presto :D
 
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sergio937
view post Posted on 6/4/2011, 07:20




Io per il momento procedo con "Dance dance dance". Un po' lento, ma nella sua lentezza narrativa non è affatto noioso, o quanto meno si sposa bene col mio modo di leggere.
 
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Baba1989
view post Posted on 6/4/2011, 10:23




Anch'io ho comprato Norvegian Wood diversi mesi fa, e sicuramente lo leggerò, ma per il resto, avendo letto tante recensioni sui suoi libri, non riesco a sentirmi particolarmente attratta da Murakami.. :)
 
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view post Posted on 6/4/2011, 14:38
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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Sicuramente è un autore difficile da affrontare poichè non si riesce mai a comprendere bene cosa voglia esprimere con le sue storie a metà tra fantasia e realtà, ma possiede una capacità unica, quella di farti entrare completamente nel suo mondo senza che tu te ne accorga, ti metti lì, inizi a leggere e pian piano scivoli in quel mondo, diventi un tutt'uno con i suoi personaggi, tanto da farteli sembrare quasi reali.
Quando si finisce un suo libro si resta sempre pieni di un qualcosa che non saprei definire bene cosa sia, è un'esperienza unica, da provare almeno una volta.
Dopo aver letto "Norwegian Wood" per me è divenuto quasi una piacevole droga, non riesco quasi più a staccarmene, ad allontanarmi dalle sue storie...qualcuno l'ha definito un menestrello dei giorni nostri e non posso che dargli ragione, la sua capacità di raccontare con estrema delicatezza tutte le sfaccettature dell'essere umano e di mescolare sapientemente generi in completa antitesi tra loro(favola, thriller, racconto psicologico, fantascientifico) mi ha letteralmente stregata.
E poi quando apro un suo libro avverto subito l'odore dell'Oriente...no, non riesco proprio più a farne a meno.
 
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view post Posted on 9/4/2011, 14:42
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Sapiente Malizioso
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Questa raccolta da quel che leggo nel tuo bel commento mi pare sia poco onirica e molto concreta. Questo fatto non può che rendermi appetibile il volume in esame. D'altronde NWood è un gran bel romanzo. L'ultimo racconto mi pare abbia qualcosa della struttura che ricorda NWood :D
 
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view post Posted on 11/4/2011, 14:33
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Si, somiglia molto come struttura a Norwegian Wood, ma ho apprezzato molto di più il suo finale, molto più poetico e delicato rispetto all’altro.
E si, sono racconti che vertono più sul reale che sull’onirico, solo un po’ il secondo si distacca un po’.
Se ne avete modo leggetelo, per me merita molto. :)
 
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6 replies since 5/4/2011, 15:07   188 views
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