KYASHAN, Tatsuo Yoshida

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view post Posted on 16/5/2011, 14:55
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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KYASHAN Tatsuo Yoshida

1973

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Cercando invano di sfuggire ai miei dolori calcistici, mi sono sintonizzata di nuovo sul mio canale preferito in attesa di Tekkaman(speravo che almeno lui riuscisse a distrarmi un po’, ma niente da fare) e, con mio sommo gaudio, ho notato che in programmazione c’è un altro capolavoro di Tatsuo Yoshida, Kyashan.
La Terra è nelle mani di un esercito robot comandati da un androide dittatore, BK1, risultato di un esperimento scientifico mal riuscito del professor Azuma.
L’androide era stato costruito per limitare l’inquinamento e il degrado ambientale, ma sfugge al controllo dell’esimio scienziato e soggioga l’intero genere umano riducendolo in schiavitù.
A difesa del genere umano si erge a eroe solitario un androide, Kyashan, che il realtà altri non è che Tetsuia, il figlio del professor Auma, trasformatosi in robot per cercare di rimediare agli enormi disastri combinati dal padre.
A lui si affiancano il fedele cane robot Flender e Swanee, un cigno robot prediletto dal toranno BK1, ma nel quale vive lo spirito della madre di Kyashan, Midori(il rapporto tra i due è traumatico, Swanee rappresenta per Kyashan l’unico legame che ha con la sua vita terrena, l’unico modo per non dimenticare il suo passato, per continuare ad avere dentro di se sempre quella parte umana che gli impedisce di trasformarsi in una macchina senza anima e senza cuore) e Luna, una ragazza che l’aveva conosciuto(e forse amato) nelle sue sembianze umane.
Un cartone animato molto cupo, che ricorda molto un’altra serie animata tra le più discusse e amate degli anni’80, Daitarn 3.
Il progresso visto come un nemico da sconfiggere, che inquina e distrugge, che viene usato dal genere umano come rimedio ai suoi errori, due professori, Azuma e Sozo, brillanti scienziati che si sono fatti sopraffare dalle loro manie di grandezza, due figli, Tetsuia e Banjo, uniti dallo stesso rapporto d’amore e odio nei confronti del padre, costretti entrambi a combattere per rimediare agli errori commessi dal padre.
Uno spaccato realista di quello che sono le paure della popolazione giapponese(e non solo la loro), di un futuro comandato dalle macchine, in cui il genere umano è destinato alla sottomissione o, peggio ancora, all’estinzione totale.
Sono passati trentotto anni dalla sua creazione, ma quanto mai questo cartone ci appare attuale, le paure paventate dall’autore non sono poi così molto lontane, purtroppo.
Come Tekkaman consiglio a chi non l’avesse mai fatto di vederlo, forse peccherò di presunzione ma fosse per me lo farei proiettare nelle scuole, magari accompagnato dalla lettura di “1984” di Orwell, ma è un puro sogno il mio, ormai stiamo diventando un popolo di lobotomizzati in completa balia di televisione spazzatura, pensare in un rinsavimento è una speranza vana, ma su opere come questa si dovrebbe riflettere per capire cosa siamo diventati e cosa diventeremo fra un paio di anni.
Sono pessimista? Forse, ma ciò che mi vedo attorno mi piace sempre meno.

Voto: 8
 
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**Nefertiti**
view post Posted on 16/5/2011, 21:58




che tempismoooo! proprio ieri vedevo questo cartone,uno dei miei preferiti :)
sempre su Teleroma 56 no??? fantastico....:)
 
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view post Posted on 17/5/2011, 14:49
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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Si, sempre su Teleroma. :)

Per fortuna che c'è ancora chi lo trasmette, è un piacere per gli occhi rivedere questi capolavori dell'animazione. :)
 
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**Nefertiti**
view post Posted on 17/5/2011, 19:26




Hai ragione....ultimamente Teleroma si sta impegnando :D
 
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3 replies since 16/5/2011, 14:55   71 views
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