CRASH -
James Graham Ballard1973
Una sessualità morbosa, malata, perversa e fortemente sadomasochista che si fonde alle automobili e alle dinamiche degli incidenti stradali: questo, in sintesi, il contenuto del romanzo.
La narrazione è assai rarefatta, gli eventi materiali sono pochissimi, e vengono enormemente dilatati tramite la minuziosa descrizione visiva di macchine e corpi, e dando grande spazio alle percezioni sensoriali del protagonista (Ballard stesso).
C'è una quantità gigantesca di sesso immaginario ed esplicito, ma raccontato senza alcun compiacimento, quindi l'aspetto erotico – pur onnipresente – è distaccato come un resoconto di cronaca giornalistica. Anche gli elementi di perversione, sadismo e delirio sul connubio macchina/uomo e la conseguente distruzione delle lamiere abbinata allo spargimento di sangue delle persone, vengono esposti senza volgarità ma solo come parte integrante della psiche di Vaughan e del protagonista.
Paradossalmente quindi, gli aspetti teoricamente più sgradevoli della narrazione non suscitano schifo, ma semmai un senso di ridicolo per l'esasperazione grottesca di certe metafore sesso/incidente automobilistico, e l'insistenza degli abbinamenti fra corpi e parti di autovetture.
La parte più riuscita del romanzo è la prosa, molto evocativa e suggestiva, ma fortemente penalizzata da una traduzione pessima che sembra fatta con google translator.
Lettura consigliata solo a chi è disposto a provare qualcosa di estremamente anticonvenzionale e intellettuale. N.B.: senza aspettarsi un capolavoro.
VOTO: 6
Edited by LadyTriffide - 25/5/2011, 08:58