LA FINE DEL MONDO E IL PAESE DELLE MERAVIGLIE, Haruki Murakami

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view post Posted on 13/6/2011, 15:26
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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LA FINE DEL MONDO E IL PAESE DELLE MERAVIGLIE Haruki Murakami

1985

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Dopo aver letto Norwegian Wood non riesco più a staccarmi da Murakami, per me è diventato come una specie di droga che devo assumere ciclicamente, altrimenti rischio sul serio di cadere in una crisi d’astinenza.
Ho letto buona parte dei suoi libri, la maggior parte li ho apprezzati molto e per questo motivo mi sono immersa con entusiasmo in questa sua ennesima creazione.
Devo essere sincera, l’incontro iniziale con questo libro è stato traumatico, non sono riuscita a capire cosa avessi davanti agli occhi(storie di cibernetica, animali mitologici, cervelli espiantati e re-impiantati), ho cominciato a domandarmi dove fosse finito il Murakami raffinato poeta della psiche umana, colui che mi ha fatto innamorare delle sue storie cosi cariche di sentimenti e di quella dolce e struggente malinconia, colui che sapeva descrivere i suoi personaggi con una tale veridicità tanto da farli sembrare quasi reali.
Quest’uomo non c’era più, si era trasformato in una sorte di Isaac Asimov dell’Oriente con meno stile e più raffinatezza.
Ero pronta ad abbandonarlo, poi qualcosa è successo, qualcosa che ancora ho difficoltà a spiegare, qualcosa che mi ha tenuto incollata pagina dopo pagina, fino a farmi arrivare a un finale che difficilmente riuscirò mai a dimenticare.
La storia mi ha ricordato molto il film “Sliding Doors”, come nel film c’è un uomo che vive contemporaneamente due storie parallele, la prima a sfondo scientifico, dove viene trasformato da una misteriosa corporazione in una specie di computer umano e assunto da uno strano tizio per conservare un importante segreto di stato, la seconda, a sfondo fantastico, dove l’uomo viene invece assunto come “lettore dei sogni”.
E non poteva di certo mancare l’elemento amore, in entrambi i “mondi” l’uomo conoscerà due donne, diversissime tra loro(una grassa e simpatica, l’altra affascinante e misteriosa), dalle quali si sentirà fortemente attratto, ma che non riuscirà a “viverle” pienamente.
Alternando per quasi cinquecento pagine tecnologia e fantasia(questo romanzo è ancora una volta la dimostrazione di come quest’autore riesca a coniugare e amalgamare perfettamente generi diversi tra loro), Murakami da vita a un vero e proprio capolavoro letterario, difficile da affrontare, questo va detto, a tratti addirittura ostico(ci sono pagine di formule matematiche e nozioni di cibernetica che ho fatto fatica a leggere), ma unico nel suo genere.
Ancora una volta l’autore nipponico ci fa immergere in una realtà fatta di rimpianti e di dolorose separazioni, ma anche di dolci e malinconiche speranze.
Da sognatrice quale sono tra le due ho preferito la seconda, “il paese delle meraviglie”, vi ho rivisto, soprattutto nel finale, quella struggente tristezza che mi ha fatto innamorare dei suoi romanzi.
Mi ha davvero colpita, non mi aspettavo quest’epilogo, ero pronta a bocciarlo dopo un centinaio di pagine e invece mi sono ritrovata tra le mani un libro che difficilmente riuscirà a dimenticare.
Ha bisogno di molta pazienza, questo si, ma vale davvero la pena provarci, soprattutto se si è estimatori di quest’autore, per ammirare ancora una volta la sua poliedricità.
Lo consiglio, ma solo se si ha la pazienza di aspettare e si ha la forza di non arrendersi alla prima difficoltà.

Voto: 7.5
 
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view post Posted on 14/6/2011, 17:33
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Sapiente Malizioso
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Bel commento Simo, anche se devo dire l'argomento trattato non mi suscita molto entusiasmo.. :D
 
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view post Posted on 15/6/2011, 15:22
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Nemmeno a me, infatti ero pronta a lasciarlo dopo pagine di cervelli impiantati e formule matematiche, ma la seconda storia mi ha convinta a proseguire e alla fine il risultato è stato più che soddisfacente per me.
Necessita di molta pazienza, quello si, ma se piace lo stile di Murakami è una lettura che consiglio. :)
 
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2 replies since 13/6/2011, 15:26   351 views
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