Prendo spunto da un'idea che ho visto su un altro forum(non mi picchiate eh
).
Che ne dite, vi va di fare un resoconto mese per me delle nostre letture?
Comincio io.
AGOSTOIL TULIPANO NERO (ALEXANDER DUMAS PADRE) VOTO 5Anche i grandi sbagliano, può capitare.
Ho sempre considerato Dumas uno scrittore che meriterebbe una maggiore rivalutazione nella storia della letteratura francese e mondiale, ma stavolta mi trovo costretta a criticare una sua opera, questo libro non sembra neppure scritto da lui tanta è la mediocrità presente nelle sue pagine, alla quale non si riesce a dare nessuna attenuante, nemmeno quella di una trama coinvolgente.
Il titolo ricorderà a parecchi un cartone animato degli anni’80 ambientato ai tempi della rivoluzione francese, ma questo libro non ha nulla a che vedere con il suddetto, la storia è ambientata nell’Olanda del XVII secolo e verte tutta su un certo Cornelius Van Baerle, sul furto di alcuni preziosi bulbi di tulipano e sull’odissea di una fanciulla nel tentativo di ritrovarli.
Come detto sopra la trama è interessante, il pathos e il coinvolgimento sono tipici di Dumas, ma il resto è tutto fastidiosamente banale, quasi fosse stato scritto da un principiante.
Buona parte della non riuscita del romanzo è dovuta anche alla poca attrattiva che ha avuto su di me il protagonista, Cornelius, personaggio irritante e lagnoso come pochi, lontano anni luce dal carisma e dal fascino di Edmond Dantes.
E’ un libro di cui si può fare benissimo a meno se si conosce Dumas, se non lo si conosce si può anche leggere, l’importante poi che si scoprano anche i suoi capolavori, “Il conte di Montecristo” su tutti.
BATTLE ROYALE VOL.1 (Koushun Takami, Masayuki Taguchi) VOTO 7.5
E’ uno dei manga più terribili e sconvolgenti che abbia mai letto.
La storia mi ha ricordato un po’ il capolavoro di William Golding, “il signore delle mosche", una classe di adolescenti viene narcotizzata e trasportata su un’isola deserta dove i ragazzi si risvegliano con al collo dei collarini di metallo e al loro fianco uno zaino con delle armi e dei viveri.
A questi ragazzi viene dato un ordine, di uccidersi a vicenda fino a che non ne rimarrà solo uno, vincitore del premio in palio.
Ovviamente ci sono delle ferree regole da rispettare, come l’assassinio di un soggetto ogni ventiquattro ore, pena l’esplosione del collarino fissato al collo dei partecipanti e altre aberrazione(per esempio sono costretti a muoversi continuamente sull’isola perché alcune zone sono off-limits).
E’ l’inizio di un incubo per i ragazzi, ma anche per il lettore, che si trova così immerso in un vortice sfrenato di violenza e di scene al limite dello splatter.
Il punto di forza di questo manga sta nella quasi perfetta caratterizzazione dei personaggi, ogni studente ha una sua storia, un proprio passato, una propria personalità e reagisce in maniera soggettiva alla situazione nella quale è stato coinvolto suo malgrado(ci sarà chi uscirà fuori di senno, chi cercherà una via di fuga, chi non esiterà a tradire il migliore amico pur di salvarsi la pelle).
Il disegno è buono, con tratti duri che ricalcano perfettamente la crudezza della storia.
E’ un fumetto molto violento, sconsigliato a un pubblico di giovanissimi e a chi è particolarmente impressionabile, ma rimane pur sempre un buon prodotto, innovativo e diverso.
Adesso sono curiosa di vedermi il film di Kinji Fukasaku.
PER CHI SUONA LA CAMPANA (ERNEST HEMINGWAY) VOTO 7.5
E’ il romanzo più conosciuto di Hemingway(grazie anche alle varie trasposizioni cinematografiche, la più famosa è quella di James Wood con protagonista Gregory Peck) e senza alcun dubbio il più bello.
Dopo “addio alle armi” è di nuovo la guerra a fare da sfondo alla narrazione, uno di qui libri che dovrebbero essere letti a prescindere, impegnativo, che ti trasmette un’immensa varietà di sensazioni ed emozioni diverse, un libro che tratta un tema come la guerra con delicatezza, ma anche con estrema violenza.
E poi c’è di nuovo l’amore, arrivato all’improvviso proprio come in “Addio alle armi”, che rappresenta per Hemingway l’unica ancora di salvezza per l’uomo.
Una prosa semplice, moderna, schietta, diretta, coinvolgente che fa di questo libro un’opera tristemente attuale.
Chiunque sia amante della lettura(ma anche chi non lo è) dovrebbe leggerlo e riflettere su quanto la guerra sia inutile.
MARIA LA SANGUINARIA (CARROLLY ERICKSSON) VOTO 7
Rispetto al saggio sulla Bolena ho visto un notevole passo in avanti, anche se devo confessare che in alcuni punti ho trovato diverse difficoltà a proseguire, ma la colpa è mia, i saggi mi hanno sempre procurato delle difficoltà, è un genere che non è mai stato nelle mie corde.
Lo consiglio a chi volesse leggere, a chi fosse curioso di conoscere la vera figura di questa regina sfortunata, vittima di un padre che non l’ha mai veramente amata, vittima della ragion di stato, vittima di personaggi ambigui che l’hanno usata per tutta la vita.
Una donna triste, infelice, che morì in completa solitudine proprio come sua madre, Caterina d’Aragona e che adesso , per la prima volta, ha avuto la possibilità di uscire da quell’ombra nella quale è stata relegata per un’intera esistenza.
LA LINEA DI SANGUE DEL SANTO GRAAL (LAURENCE GARDNER) VOTO 5Ho fatto una fatica tremenda a finirlo(e se ho fatto fatica io che sono una lettrice strenua e onnivora in grado di leggere anche le peggiori nefandezze, qualcosa che non va c’è) .
Mi è sembrato di leggere un libro di Dan Brown((anche se Dan Brown non sarebbe mai arrivato a tanto, chi ha letto il libro sa a cosa mi riferisco).
Pensavo di leggere un saggio critico sulla storia e la leggenda del Sacro Graal e invece mi sono trovata davanti la storia rivisitata della nascita di Gesù e sui suoi presunti figli avuti da Maria Maddalena.
Mi domando come Gardner sia arrivato a queste conclusioni, dato che non si basa su alcun dati storico reale ma solo sulla sua immaginazione.
Una perdita di tempo, a meno che non si sia degli appassionati del genere.
I SIMBOLI DEL SOGNO (SERENA FOGLIA) VOTO 6Interessante questa lettura e ovviamente, come scrive l’autrice stessa, è da considerarla solo come una semplice "infarinatura" per iniziare ad addentrarsi nel mondo della psicologia.
Ho trovato molto interessante i capitoli dedicati ai colori e ai numeri, ricchi di nozioni storiche e di curiosità che catturano il lettore.
DIZIONARIO DI PSICOLOGIA E PSICHIATRIA (MICHEL GODFRYD) VOTO 6Vale lo stesso discorso fatto per “I simboli del sogno”, una lettura stimolante ma poco approfondita, adatta più a chi non ha conoscenze specifiche in materia che a un professionista.
I termini sono descritti in modo chiaro, preciso, semplice, sintetico ed è molto facile memorizzarli.
Un buon testo di consultazione, da tenere sempre a portata di mano, ma da non considerare come testo professionale.
IL GRANDE LIBRO DELLO SPAZIO (GIORGIO PANINI) VOTO 7.5
Chiunque abbia superato i trent’anni avrà sicuramente avuto in dono da bambino uno dei “Grandi Libri” della Giorgio Panini.
Purtroppo ho perso tutti quelli che possedevo, mi è rimasto solo questo volume(che non si può definire più nemmeno libro dato che cade letteralmente a pezzi, la copertina non esiste più, le pagine sono a brandelli, ma per me ha un valore affettivo incommensurabile) che ogni tanto mi rimetto a sfogliare con un pizzico di nostalgia.
La mia passione per l’astronomia è nata da qui, dalle pagine sulle costellazioni(un tempo le ricordavo a memoria tutte e ottantotto, ora sto invecchiando) alle nubi interstellari, dalle affascinanti teorie dell’universo al sistema planetario, dai voli spaziali alla presenza degli ufo.
Sfogliare questo libro è come salire su una navicella spaziale alla Starblazers e scoprire un mondo meraviglioso e inesplorato.
Se avessi un figlio glielo regalerei subito, è di una meraviglia assoluta.
LETTERA AL PADRE (FRANZ KAFKA) VOTO: 7.5
Una lettera breve ma profondamente intensa, il racconto a cuore aperto di un figlio che ha compiuto tanti errori a causa di un padre che non l’ha mai amato, le mancanze di un figlio che rispecchiano gli errori di un padre.
Lo farei adottare come testo obbligatorio nelle scuole data la sua attualità, un tema, quello del conflitto generazionale, molto diffuso ai giorni nostri ma, purtroppo, male affrontato, ma soprattutto lo farei leggere a tutti coloro che sono genitori, li aiuterà a riflettere sul loro ruolo di genitori, sul rapporto con i loro figli, li aiuterà a capire cosa si nasconda realmente dietro l’animo di un bambino e soprattutto li aiuterà a riflettere su quanto il dialogo sia fondamentale, su quanto sia importante parlare e affrontare così i mille pensieri e i mille dubbi che attanagliano ogni giorno la mente e il cuore di un bambino.
LE QUATTRO CASALINGHE DI TOKYO (NATSUO KIRINO) VOTO: 7.5Le desperate housewives del Sol levante, le quattro protagoniste del romanzo potrebbero benissimo fare concorrenza alle note casalinghe americane, tutte e quattro disperate, tutte e quattro con alle spalle situazioni familiari che definirle angoscianti è un eufemismo.
Masako, la più anziana delle quattro, donna caparbia, testarda, coraggiosa, che vive con un marito che da molto tempo non la tratta più come una donna e con un figlio adolescente che non le rivolge più nemmeno mezza parola, Yoshie, triste, malinconica, con due figlie che vivono completamente allo sbando e un’anziana suocera allettata da accudire, Kuniko, frivola, vanitosa, un po’ stupida, che ha come unico scopo nella vita quello di comprarsi abiti e gingilli vari all’ultima moda e Yayoi, dolce, gentile, educata, amorevole, sposata a un uomo che trascorre gran parte della sua vita tra prostitute e giochi d’azzardo.
Sarà proprio lei, la più debole di tutte, a cedere per prima, uccidendo barbaramente il fedifrago marito e chiedendo poi alle sue amiche di aiutarla a sbarazzarsi del cadavere.
Da quel momento le quattro diventeranno a loro insaputa protagoniste di una morbosa vicenda, una sorta di circolo vizioso che avrà sulle loro vite delle conseguenze drammatiche e inaspettate.
Devo dire che mi ha colpito molto questo romanzo della Kirino, un viaggio nella disperazione e voglia di emancipazione femminile(un po’ alla Thelma e Louise) vista attraverso gli occhi di quattro donne disperate che hanno come unico scopo nella vita quello di fuggire dalla loro grigia esistenza.
Ambientato in una Tokio diversa da quella che conosciamo (non ricca e stereotipata ma fatta di miserie e povertà) è una storia brutale, cruda, quasi efferata, ma che mostra perfettamente quella che è la società di oggi, inumana, menefreghista, arrogante, superficiale ed egocentrica.
Peccato per il finale che scade inevitabilmente nel patetico, altrimenti sarebbe stato un libro perfetto.
Ora mi aspetto una trasposizione cinematografica(e da quel che ho letto ci stanno facendo già più di un pensiero).
STORIA DEL FUMETTO-AUTORI E PERSONAGGI DALLE ORIGINI A OGGI (MANFREDO GUERRERA) VOTO 4
E’ possibile racchiudere centodiciannove anni di storia del fumetto(è infatti nato nel 1892) in poco più di novantatré pagine?
Per l’autore di questo mini saggio è più che possibile e si può benissimo immaginare cosa ne sia venuto fuori, un pastrocchio confusionario che presenta gravissime lacune.
L’autore si sofferma soprattutto sui comics americani e sul fumetto nostrano(e qui non ci sarebbe nulla di strano, ma l’aver completamente dimenticato il fumetto franco-belga, da Moebius a Francoise Burgeon, da Georges Remi a Peyo per me è imperdonabile, così come è imperdonabile non aver citato due capolavori del genere, Maus e Max Fridman di Vittorio Giardino ), ma lo fa in modo talmente approssimativo da farmi dubitare della sua conoscenza in materia(leggo sulla quarta di copertina che viene ritenuto il miglior da sempre uno dei migliori studiosi di cinema e di fumetti…a leggere queste pagine non si direbbe proprio, forse sarò prevenuta io, non so).
Anche il dizionario finale è piuttosto riduttivo, mancano all’appello diversi nomi famosi, sia tra gli autori che tra i personaggi…ora, capisco che le pagine sono poche e si è costretti a fare un lavoro stringato, ma perché non documentarsi prima invece di tirare fuori questa baraonda di nomi, inserirli a casaccio, scriverci due righe sopra e ritenersi così soddisfatti?
Il mondo del fumetto merita molto di più, merita più approfondimenti, merita più spazio e soprattutto merita più considerazione, la stessa considerazione che si da a un libro…lo so che in Italia purtroppo vige l’insana cultura di considerare il fumetto come un inutile surrogato del libro, so che per molti la lettura di un libro viene considerata più “culturale”(o più cool, fate voi), ma sarebbe ora che si rivalutasse la sua “figura”, che si cominciasse finalmente a evidenziare il suo valore artistico che, a parer mio, vale tanto(e a volte anche di più…vi posso elencare decine di fumetti migliori di tanta spazzatura letteraria che ho letto nel corso degli anni) di un libro.
Sarebbe ora di cominciare a parlarne seriamente di questa forma di letteratura disegnata, di rivalutarne l’utilità, ma temo che il nostro paese rimarrà sempre fermo alle sue idee retrograde, basta leggere questo piccolo opuscolo per rendersene conto.
LE CROCIATE (LUDOVICO GATTO) VOTO 5
IL FEUDALESIMO (LUDOVICO GATTO) VOTO 5
Penso che ormai tutti abbiano capito che questi libri della Newton Company vanno presi per quelli che sono, una semplice lettura di intrattenimento e di minimo(ma proprio minimo) approfondimento.
Se siete interessati all’argomento potete anche leggerli, ma sappiate che non ci troverete nulla di nuovo rispetto a un testo scolastico qualsiasi.
DIZIONARIO DEL CINEMA-CENTO GRANDI FILM (FERNALDO DI GIAMMATEO) VOTO 5
Mancano all’appello film che reputo fondamentali(“Rosemary’s baby”, “Che fine ha fatto Baby Jane”, “il mucchio selvaggio”, “C’era una volta in America”, “Arancia meccanica” e tanti altri), ma tutto sommato si legge facilmente, anche se ho trovato dei giudizi alquanto discutibili.
DIZIONARIO DEL CINEMA-CENTO GRANDI REGISTI(FERNALDO DI GIAMMATEO) VOTO 5
Stesso discorso, mancano all’appello registi che reputo fondamentali(Peter Weir, Ermanno Olmi, David Cronenberg, Mario Bava, Lucio Fulci e tanti altri) ma tutto sommato è una lettura abbastanza interessante, anche se poco approfondita(come ripeto cento pagine sono poche per descrivere un’arte così complessa come il cinema e il fumetto, fare un libro così per me è solo uno spreco inutile di tempo e di carta).
DOPO IL BANCHETTO (YUKIO MISHIMA) VOTO 7.5Recensire un libro di Mishima è sempre difficile, è uno degli autori più maledettamente controversi che abbia mai conosciuto, ma mi piace molto, amo il suo stile raffinato e struggente, il suo non cadere mai nel volgare, la sua delicatezza nel descrivere gli stati d’animo dei suoi personaggi.
“Dopo il banchetto” è uno dei più belli che abbia letto finora, la protagonista ricorda molto la Madame Bovary di Gustave Flaubert, una donna forte, determinata, bellissima, che gestisce un ristorante, che si occupa di politica, che sembra avere il controllo totale sulla sua vita e su quella di chi gli è accanto, fino a quando un amore senile non farà barcollare ogni sua certezza, un amore improvviso, una passione sfrenata, dirompente, alla quale dovrà rinunciare per non destabilizzare la sua intera esistenza.
Per la prima volta Mishima pone al centro del suo romanzo una donna, i suoi desideri, le sue speranze, i suoi sentimenti più reconditi, i suoi sogni che, alla fine, sarà costretta a sacrificare in nome di un ideale.
Si lascia andare molto alle descrizioni, a volte esagerando con la parte politica, ma il risultato finale è quello di un romanzo poetico, leggero, delicato, profondo, un disperato inno alla vita e all’amore.
Non è facile da leggere, ha indubbiamente bisogno di una certa predisposizione d’animo e “di testa”, ma è di una bellezza unica e rara.
I LUOGHI SACRI DEI CAVALIERI TEMPLARI (JOYHN K.YOUNG) VOTO 5Mi aspettavo molto di più da questa lettura.
La prima parte, la connessione fra i castelli templari e i siti megalitici orientati astronomicamente l'ho trovata, seppur interessante, alquanto inverosimile, mentre ho gradito di più la seconda parte, essenzialmente incentrata sulla storia dell'Ordine Templare(dalla sua nascita nel 1181 alla sua fine nel 1307) e sull'ordine massonico.
Anche la terza parte , incentrata sui misteri di Santiago di Compostela e della Sacra Sindone, l'ho trovata interessante, ma il modo in cui il tutto viene descritto mi ha ricordato non poco una puntata di Voyager(e non è affatto un complimento).
E' una lettura che può senza dubbio interessare, ma sull'argomento c'è molto di meglio in giro.
I DRUIDI-SACRI MAGHI DELL’ANTICHITA’ (PIGGOTT STUART) VOTO 6.5
Interessante saggio sui Druidi, figura storica poco conosciuta e da sempre avvolta nella leggenda.
L'autore, professore di Archeologia storica presso l'Università di Edimburgo, analizza con accuratezza questa antica casta, raccontandoci con minuzia di particolari il loro stile di vita, la loro religione, i loro rituali, la loro lingua, il loro livello d'istruzione, il loro ordine sociale.
Ne viene così fuori un ritratto storico accurato, minuzioso e interessante, che qualsiasi appassionato di storia dovrebbe leggere.
DYLAN DOG N.121-FINCHE’ MORTE NON CI SEPARI (TIZIANO SCLAVI/BRUNO BRINDISI/MAURO MARCHESELLI) VOTO 7
Dylan ha sempre avuto il debole per le belle donne, ma forse molti non sanno che soltanto una riuscì a farlo capitolare, Lilie.
Erano i tempi in cui ancora faceva il poliziotto, i tempi in cui la sua passione per il paranormale era poco più che accentuata, i tempi in cui non conosceva ancora Groucho, il suo compagno di avventure e di vita, i tempi in cui non era ancora precipitato nelle spire dell’alcolismo.
Una storia d’amore simile a quella de “il lungo addio”(sono molte le analogie con questo albo, ma a mio modesto parere trovo che quest’albo sia di gran lunga superiore), struggente, malinconica, commovente, ma con risvolti, purtroppo per Dylan, ben più tragici.
Un albo che mi ha ricordato una delle mie canzoni preferite, “Sunday Bloody Sunday” degli U2, una storia sulla follia dell’Ira che t’induce a fermarti un attimo e a riflettere sull’inutilità della violenza e sulla stupidità di chi la ritiene come unico mezzo per farsi accettare dagli altri, una storia in cui l’orrore della guerra è descritta con un tatto e una pacatezza senza eguali, senza fastidiose e banali retoriche.
Il personaggio di Lillie è splendido, un insieme perfetto di solarità, simpatia, coraggio, incoscienza, dolcezza, dolore, malinconia.
Alla fine mi sono letteralmente commossa, la storia di un amore vero, sincero, profondo, destinato a finire per sempre, come accade spesso purtroppo nella vita.
Un capolavoro indimenticabile, una spanna superiore ai tanto decantati “Johnny Freak” e “Il Lungo addio”.
DYLAN DOG N.100-LA STORIA DI DYLAN DOG (TIZIANO SCLAVI/ANGELO STANO) VOTO 5
Se dovessi dare dei consigli a chi volesse iniziare a conoscere questo fumetto, la prima cosa che gli direi è di non iniziare dall’albo in questione e dal numero uno, ne rimarrebbe quasi sicuramente deluso, con conseguente abbandono della lettura prima del tempo.
La storia è noiosa e parecchio inverosimile e, cosa ancora più grave, è totalmente in contraddizione con quelle che sono state le idee precedenti(Sclavi ha sempre fatto intendere che il padre di Dylan era un indagatore dell’incubo come lui, ora cambia totalmente versione proponendoci un padre pirata).
Anche sul finale ho alcune cose da ridire, l’ho trovato troppo frettoloso(in parole povere si è detto tutto e non si è detto niente) e piuttosto banale.
I disegni anche non mi sono piaciuti, troppo “fanciulleschi”, molto meglio il tratto in bianco e nero.
Per l’albo a cifra tonda si poteva fare senza alcun dubbio meglio e concordo con chi ha scritto che quest’albo doveva sancire la fine del personaggio, gli sarebbe stata risparmiata(e così a noi lettori) quest’ agonia che si protrae ormai da anni.
A fine mese per il resoconto di Settembre.