Prima di tutto ci tengo a ringraziare colui che mi ha prestato questo libro(mi permetto di farlo pubblicamente perché bazzica spesso su questi lidi
), è stata per me una lettura davvero piacevole, anche se mi aspettavo decisamente di più.
Anch’io ho qualcosa da ridire su questa edizione della TEA, l’introduzione fredda e impersonale di Mauro Scalisi e la traduzione approssimativa di Keiko Ghio non rendono assolutamente giustizia all’intera opera, meglio ripiegare su altre edizioni(la copertina però è molto suggestiva, questo lo devo ammettere…diamo a Cesare quel che è di Cesare
).
Diciotto racconti ricchi di fascino e scorrevoli da leggere, ma non tutti della stessa, come dire, qualità, alcuni sono dei veri capolavori(“la principessa di Rokunomiya” per esempio), mentre altri sono decisamente mediocri(“Il carrello” per esempio, che a me non è piaciuto affatto).
Quelli che mi hanno maggiormente colpito sono il poetico “Nel bosco”, il fantastici e satirici “Toshishun”(una parabola di vita questo racconto) e “Nel paese dei Kappa” e il significativo “Gesù di Nanchino”, scritto da Akutagawa dopo la sua conversione al cristianesimo.
Non è stata l’esperienza esaltante che mi aspettavo, ma non è stata nemmeno una delusione totale, è una raccolta suggestiva che appaga tutti quei lettori(come me) amanti della cultura orientale e curiosi di conoscere un mondo che, nonostante cinema e animazione, è ancora per buona parte a noi sconosciuto.
Una lettura da assumere a piccole dosi, un po’ alla volta e soprattutto da affrontare solo se si è dei veri appassionati.
I diciotto racconti presenti nella raccolta:
Rashomon****
Il Naso**
Il fazzoletto***
Rapporto di Ryosai Ogata***
Il filo del ragno***
La scena dell’inferno***
I mandarini***
Il ballo**
L’autunno***
Gesù di Nanchino*****
Toshishun*****
Nel bosco****
Il carrello**
La Principessa di Rokunomiya****
Un pugno di terra***
Mezza vita di Shinsuke Daidoji**
Casa Genkaku***
Nel paese dei Kappa****
Voto: 7