ALL'OMBRA DEL FUJI-YAMA, Alessia Martini

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 14/9/2011, 21:08
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,306
Location:
Civita Vetula

Status:


ALL'OMBRA DEL FUJI-YAMA

Autore: Alessia Martini
Prezzo: 12 &
Pagine: 218
Anno di pubblicazione: 2006
Editore: Associazione culturale "Il Foglio"


allombra

Quattro chiacchiere con un'amica

Non so se vi è mai capitato di incontrare una persona e, pur non conoscendola, pur non sapendo nulla di lei, di aver provato nei suoi confronti quel forte attaccamento che si prova, di solito, nei confronti di chi si conosce da una vita.
Chiamatela empatia, chiamatela simpatia, ma a me questa Alessia Martini è piaciuta da subito, mi è sembrato quasi di aver trascorso una mezz’oretta con una vecchia amica, di quelle che non si incontrano da anni, al tavolo di un bar a sorseggiare una bevanda fresca e a raccontare cazzate.
Alessia è una mia quasi coetanea, ha trentasette anni e ha deciso di cimentarsi in un’impresa difficile, quella di scrivere un libro…l’ammiro per questo, io è un coraggio che non ho, ho un manoscritto che giace lì da anni ma che non ho mai voluto pubblicare perché ho il timore delle critiche, ho paura delle stroncature, ho paura del giudizio degli altri, paura che mi porto dietro da anni, forse da quando sono nata.
Non ha deciso di scrivere un romanzo o un racconto, no no, ma di trattare un argomento vasto e complesso come quello dell’animazione giapponese…beh, Alè, lasciatelo dire con tutta la simpatia che ho nei tuoi confronti, ma era molto meglio se ti cimentavi in quel campo, perché sai, il risultato finale qui non è affatto un granchè.
Partiamo un po’ dall’inizio…per tutti coloro che hanno la mia età, che stanno vivendo il limbo dantesco dei trenta-quaranta anni, l’animazione giapponese ha rappresentato una parte imprescindibile del nostro essere.
La maggior parte dei miei coetanei che amano forsennatamente tutta la cultura giapponese e orientale in generale sono figli di quegli anni, figli di quell’indigestione di cartoni animati che noi, bambini fortunati degli anni’80, abbiamo fatto per anni.
Alessia prende in rassegna il decennio dorato dei cartoni animati, dal 1978, anno d’apparizione dei suddetti con i capostipiti Heidi e Goldrake al 1988, quello che anch’io considero l’anno di chiusura della vera animazione giapponese(so che in molti la pensano diversamente, ma per me l’animazione giapponese è morta nel 1988…a dopo, a parte le splendide e sempre eterne produzioni di Hayao Miyazaki e qualche titolo interessante come Cowboy Bebop, non ho visto più una serie animata degna di nota e, cosa ancor più grave, non ho più visto un personaggio dal carisma del Capitan Harlock, di Lady Oscar, di Lupin e compagnia bella), suddividendo i cartoni animati più in voga in base al loro anno “di sbarco” in Italia.
Ora vi devo purtroppo tediare con un elenco completo(non ne posso fare a meno, scusatemi, il mio essere troppo precisina e perfettina me lo impedisce) con relativo anno incorporato(eh, io quando faccio una cosa la faccio per bene, mica pizza e fichi):

1978

Capitan Harlock(ma non arrivò nel 1979?Chiedo delucidazioni a chi in quegli anni era in età della ragione)
Goldrake
Heidi
Kimba il leone bianco
La famiglia Barbapapà
Zum il delfino bianco

1979

Gundam
Il Grande Mazinga
Jeeg Robot d’acciaio
Remì
L’ape Maia
Lupin III
Ryu, il ragazzo delle caverne

1980

Anna dai capelli rossi
Candy Candy
Il fantastico mondo di Paul
Charlotte
Daitarn III
Grand Prix
Huckleberry Finn
Judo Boy
Mazinga Z
Peline story

1981

Bia, la sfida della magia
Daltanious
Gordian
Ippotommaso
La spade di Re Artù
Lulù l’angelo dei fiori
Mimì e la nazionale di pallavolo
Misha, l’orsetto
Sasuke, il piccolo ninja
Starzinger
Le avventure di Tom Sawyer
Fantaman

1982

Devilman (ma non arrivò la prima volta nel 1988?Anche qui chiedo delucidazioni a chi ha memoria di quegli anni)
Angie Girl
Bem
Belle e Sebastien
Calendar Man
Doraemon
Flo la piccolo Robinson
Galaxy Express 999
Hallo Spank
I bon bon magici di Lilly
Il libro Cuore
Marco (L'ho sentito nominare per la prima volta a trentuno anni...mi devo vergognare di me stessa, lo so...comunque è un cartone tratto da una dei racconti più belle(e l'unica cosa bella di quel testo, aggiungo io) , "Dagli Appenini alle Ande"contenuto nel libro "Cuore" di Edmondo De Amiciis)
Coccinella
Jenny la tennista
La banda dei ranocchi (consiglio a tutti di ascoltarsi la splendida sigla delle Mele Verdi)
La balena Giuseppina
L’isola del tesoro
Lady Oscar (meravigliosa)
Laura (cartone animato ispirato alla fortunata serie del telefilm “La casa nella prateria”…ora, veramente, alzi la mano chi se lo ricorda…io non l’avevo proprio mai sentito nominare, vengo a conoscenza della sua esistenza solo ora, dopo trentuno anni).
Lulù, piccola Lulù
Lo scoiattolo Banner
L’uomo tigre (altra serie che mi sono legata al dito per colpa del fratello bastardo che usava me per imitare il nerboruto lottatore)
Monciccì (Oddio il mio Monciccì, quanto era grazioso…)
Una per tutte, tutte per una (in soldoni Piccole donne)
Rocky Joe (altro mio amore cartoonistico)
Sally la Maga
Sampei il pescatore

1983

Carletto, il re dei mostri
Hallo Sandybell
La maga Chappy
I fantastici viaggi di Fiorellino
Il magico mondo di Gigì, principessa dei sogni
Mago Pancione
Ransie la strega
Lamù la ragazza dello spazio
L’uccellino azzurro
Yattaman

1984

C’era una volta Pollon
Lo specchio magico
Nanà supergirl
Il tulipano nero
Lady Georgie

1985

Bum Bum
Willy Fog
Il grande sogno di Maya
Kiss me Licia
Là sui monti con Annette
L’incantevole Creamy
Occhi di gatto
Evelyn e la magia di un sogno d’amore
Le avventure della dolce Kathy

1986

Gigi la trottola
Holly e Benji, due fuoriclasse
Lovely Sara
Madmoiselle Anne
Magica Emy
Memole dolce Memole
Mila e Shiro due cuori nella pallavolo
D’Artagnan e i moschettieri del re

1987

Ken il guerriero
Sandy dai mille colori

1988

I cavalieri dello Zodiaco


Notevole il tuo lavoro Alessia, ma dato che purtroppo io sono una lettrice piuttosto esigente e anche un tantino stronza, non posso che non criticare certe tue scelte, come la mancanza di serie animate che ritengo gravissime(Starblazers, Baldios, Bryger, Tekkaman, Danguard e tante altre ancora) e soprattutto la superficialità con cui sono state trattate.
Non che mi aspettassi un saggio critico, per carità, chi mi conosce sa quanto non ami questo tipo di letture, però un minimo di approfondimento in questo caso(non dico tanto eh) era necessario…così non ho fatto altro che leggere schede su schede trattate con una banalità che, a tratti, mi ha infastidita e che trovo imperdonabile per chi si ritiene un’esperta in questa materia.
Per non parlare poi delle incongruenze e delle inesattezze che ho letto su alcuni cartoni…magari un minimo di documentazione non avrebbe guastato, forse.
Passo in rassegna quattro schede che mi hanno maggiormente colpito e nei quali ho riscontrato degli errori piuttosto evidenti:

-Daitarn III

E’ la prima scheda che sono andata a leggere.
Come tutte le serie robotiche, è quella che ha subito i maggiori danni…una serie affascinante, cocktail di fantascienza, azione, ironia, comicità, avventure alla James Bond, erotismo, ma anche di inaspettati squarci malinconici o addirittura drammatici ridotto a due misere pagine, con sola annessa storiella, racconto del finale e varie curiosità.
Non vengono per nulla accennati i nemici, i Meganoidi, senza alcun dubbio l’aspetto più interessante della serie, non viene menzionato quasi per nulla il rapporto tra Banjo e Don Zaucker, non viene per nulla trattata la psicologia dei personaggi, tra i più interessanti che la storia giapponese ci abbia regalato.
E poi ho letto una frase che mi ha colpita…parlando del rapporto tra i tre Alessia scrive: “Il rapporto tra le due è piuttosto competitivo. Entrambe, infatti, sono innamorate dell’eroe e non perdono mai occasione di rimbeccarsi. Ma il cuore di Haran Banjo appartiene alla bella Maria”.
A parte il fatto che la donna della sua vita sono io(ma lui non lo sa), ma quando mai Banjo è stato innamorato, se non di sé stesso?
L’amore che tu parli nei confronti di Maria è solo un breve flirt(se così lo si può definire) che ha avuto in un episodio “Uno strano inseguitore”, non ha mai vissuto storie d’amore, così come al pari dei suoi colleghi(i giapponesi non concepivano l’amore, tra tutti i piloti e le loro rispettive compagne c’è sempre stato un rapporto ambiguo, fatto di rivalità/amicizia, ma che mai è sfociato nell’amore, a quel che io ricordi).
Per cui Banjo che non si fila Beauty e Reika perché è innamorato di un’altra è, se permetti, un enorme castroneria(e poi, come ti ho detto, non se le fila perché sono io la donna della sua vita, altro che quelle due sgallettate).

Il Grande Mazinga

E qui esageriamo…una delle serie più belle, intense, appassionanti, tragiche, drammatiche e commoventi di tutta la storia dell’animazione trattate come si tratta una lista della spesa…è imperdonabile.
Non c’è alcuna menzione sui nemici, che sono la parte migliore dell’anime, i migliori cattivi in assoluto(dal Generale Nero, protagonista fra l'altro di un memorabile duello con il grande Mazinga, poi sostituito dal resuscitato Dottor Hell-Maresciallo delle Tenebre, e i suoi sette generali di Mikene, ognuno in rappresentanza di un regno animale, compreso quello umano, tutti con la mitica testa parlante incastonata nel petto e una finta sulle spalle, non c’è alcun riferimento, se non puramente descrittivo, su un personaggio affascinante e arcano come il dottor Kabuto, che io reputo da sempre il vero protagonista della storia, così come non v’è nulla su Jun, una delle pilotesse più delicate e affascinanti dal punto di vista psicologico.
Per quanto riguarda il protagonista poi, forse Alessia per giustificare l’innata stronzaggine(non metto in dubbio il suo valore e il suo eroismo, ma questo pilota non si può certo definirlo un mostro di simpatia) che lo contraddistingue, inventa per lui un passato in un orfanotrofio stile lager nazista, dove il ragazzo avrebbe subito abusi di ogni genere(ho scritto inventa perché, da quel che mi risulta, Go Nagai non ha mai fatto menzione a questo…ho visto recentemente l’anime e di abusi negli orfanotrofi io non ne ho mai sentito parlare…forse mi sarà sfuggito qualcosa, non so).

Jeeg Robot d’acciaio

Lo stesso discorso di sopra…a parte la passione smodata che nutre nei confronti del suo protagonista(in parole povere se lo farebbe anche in versione robotica…c’è una frase che mi ha fatto ridere molto: ”il bellissimo Hiroshi, la cui immagine, nella mia mente, era stata erroneamente associata al meno attraente Tetsuya”…ah ah ah, ma dai, povero Tetsuya! Ma che ha fatto di male ‘sto poveraccio!), anche qui la serie è trattata molto all’acqua di rose…il rapporto uomo-robot viene trattato superficialmente, il rapporto che Hiroshi ha con le sue donne(la sua compagna Miwa, Flora, la madre, la sorella scassapalle, la regina Himika…aveva più donne lui intorno che Banjo) e soprattutto con la figura paterna, un rapporto padre-figlio tra i più contrastati che io ricordi, non viene per niente trattato.
In compenso, però, spreca pagine e pagine raccontandoci un fatto di cronaca che, da quel che ho capito, a quell’epoca sconvolse milioni di italiani: nel 1980, un bimbo di quattro anni, finì giù dal balcone imitando proprio la trasformazione di Hiroshi, come se questo cartone animato, tra i più complessi e più maturi di Nagai, si limitasse solo a questo terribile incidente.

Devilman

Qui c’è la confusione più totale.
In soldoni, questa ragazza ha mescolato in un solo colpo il meraviglioso manga di Nagai, la serie televisiva del 1972 e la versione moderna.
Inanzitutto Amon nella versione del 1972 non c’è(o perlomeno non viene denominato così)…di Amon, il demone che si unisce ad Akira, si parla nel manga e nella versione moderna, ma quello che più mi ha colpito è il finale, completamente rivisitato…ecco ciò che scrive Alessia: “Nell’ultimo scontro, per salvare la vita della ragazza, il protagonista è costretto a svelare la sua vera identità. Dopo aver sconfitto definitivamente i demoni(non è vero, il principe supremo, Godman, sta ancora lì dato che lo scontro tra i due non è mai avvenuto, un po’ come successe con l’Imperatore delle Tenebre di Mazinga), Akira perde le sembianze umane tornando ad essere un orribile demone(eh? Ma dove? Non mi risulta proprio, Akira riprende le sue sembianze umane e si allontana in moto con Miki...dove l’ha vista questa cosa?).
Credendo di aver perso per sempre l’amore di Miki(e quando mai si è dichiarata a lui? Solo lui alla fine le dice che l’ama, lei non fa una piega), Amon si prepara a lasciare la Terra(ma non è vero, si allontanano insieme sulla moto, al tramonto), ma la ragazza impedisce ad Akira di partire perché scopre di amarlo(mah, a me non sembra, forse sarò io che l’ho interpretato in tutt’altro modo…comunque, se volete andare a vedere per farvi un’idea, cercate l’episodio n 39.”Godman e la torre di Babele”).

Un’altra cosa che ho letto e sulla quale non sono d’accordo:“Questa serie resta comunque una delle più cruenti serie mai trasmesse in tv: uomini fatti a pezzi e fiumi inarrestabili di sangue(francamente non ne ricordo), questa serie resta comunque una delle più cruente trasmesse in tv(sembro strana se dico che ho trovato molto più cruento l’Uomo Tigre ma soprattutto Ken Shiro e i Cavaileri dello Zodiaco? Lì si che ho visto sangue scorrere a fiumi, non qui).
Gli stessi discorsi valgono un po’ per tutte le altre schede sui cartoni…non mi metto a passarli in rassegna tutti perché non vorrei tediarvi maggiormente(so che leggendo questa recensione vi saranno cadute le palle degli occhi e non solo quelle), fatto sta che ho apprezzato molto l’intento di far trascorrere ai nostalgici come me una mezz’ora immersa in un mondo dove è possibile ritrovare tutti i miti della sua infanzia, ma, come ripeto, per scrivere libri di tale genere ci vorrebbe prima un po’ di documentazione e soprattutto un po’ di senso critico, cosa che in questa ragazza non ho trovato.
C’è tanto sentimento si, ma anche un’immaturità nella scrittura e una superficialità che non può farmi apprezzare appieno questa sua opera.
Comunque lodo il suo coraggio e la ringrazio per aver trattato questo tema da molti considerato inferiore, ma si poteva fare di meglio.
Ultima nota che mi ha dato un tuffo al cuore e riguarda uno dei cartoni per me più amati(anche se tuttora provoca in me degli scompensi dovuti al terrore)“Bem il mostro umano:

“Quattordici passi, quattordici interminabili passi separavano la camera dei miei genitori dalla cucina. Questa serie andava in onda prima di cena e, per evitare il solito braccio di ferro con mio padre, TG-cartoni, andavo a guardare la Tv nella loro stanza da letto. Alla fine di ogni episodio ero così spaventata da percorrere quei quattordici passi lungo il corridoio ad una velocità che avrebbe fatto impallidire l’ineguagliabile Flash Gordon.”

Questa sono io...l’unica differenza è che, almeno spero per te, tu non abbia avuto un bastardo di fratello che si nascondeva dietro la porta e balzava all'improvviso coperto da un lenzuolo come un fantasma…spero che con te siano stati più clementi.

Voto: 5.5 per la buona volontà.
 
Top
view post Posted on 15/9/2011, 22:37
Avatar

Sapiente Malizioso
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Admin
Posts:
17,223
Location:
Pianeta Tschai

Status:


Anche questa tua recensione interessantissima, l'ho letta tutta d'un fiato!! :D Ma povera Martini, come l'hai trattata male! Sarebbe bello potesse replicare ;)
Ma il manoscritto che tieni nascosto è un romanzo o è roba proprio di questo tipo? :) Ti dovresti cimentare tu a scrivere una cosa sui robottoni! :D
 
Top
view post Posted on 16/9/2011, 15:39
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,306
Location:
Civita Vetula

Status:


No, il libro è una storia di sesso, alcool, tradimenti e storie d'amore passionali alla Bukovski, ma non ho il coraggio di farlo leggere a nessuno, temo troppo il giudizio degli altri(sono una babbea, lo so).
Si, sono stata piuttosto cattiva, ma non sopporto l'approssimazione e la superficialità, sono due cose che mi danno sui nervi...se mi devi fareun saggio su uno specifico argomento me lo devi fare per bene, altrimenti è meglio che ti dedichi ad altro.
 
Top
maxmagnus
view post Posted on 16/9/2011, 19:30




Si capitan harlock arrivò in italia nell'aprile del 1979. Devilman non ricordo.
Per quanto riguarda Marco meglio tardi che mai... ;)

Beh le meli vedi sono le meli verdi, peccato non ci siano piu.

Ken il guerriero io me lo ricordo gia un po prima, nel 1984.
 
Top
3 replies since 14/9/2011, 21:08   132 views
  Share