SENSO, Luchino Visconti

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Baba1989
view post Posted on 19/9/2011, 11:38




Senso (1954)
Un film di Luchino Visconti. Con Alida Valli, Farley Granger.


B484


Negli anni '50 si considerava il Fascismo come una parentesi di vent'anni da dimenticare; si riteneva più importante tornare alle origini, risalire al passato, a cosa era stato, nel bene e nel male.
I film del periodo tendono così ad esibire i problemi contemporanei mettendoli in scena nel passato, partendo dalla considerazione che l'amarezza profonda degli italiani del secondo dopoguerra ben si legava all'odissea risorgimentale.
"Senso" fa parte di questa parentesi filmica degli anni '50; il film è ispirato a "Senso", novella tratta da un volumetto di racconti di Boito con prefazione di Bassani.

La contessa Livia, moglie del vecchio conte Serpieri, si innamora di un tenente austriaco nonostante sia sempre stata votata alla causa dei patrioti italiani, rendendosi colpevole di un tradimento che la porterà alla rovina; tuttavia, se nel racconto attenzione particolare era riservata proprio alla storia dei due innamorati, Visconti nel suo film ricorda sempre allo spettatore che, accanto al momento "individuale" di Livia e Franz, c'è il momento storico, la guerra, la tragedia.
Pierre Sorlin definisce un film come "Senso" "d'evasione", un rapporto decadente adagiato su uno sfondo storico ben documentato e talvolta cristallizzato in momenti decisivi, in cui tutto è già concluso; con la tecnica dell'opposizione tra prima e dopo, vediamo i battaglioni italiani pronti allo scontro, ma non assistiamo alla battaglia di Custoza: solo dopo ci è permesso di indugiare sul campo, e lì ci vengono mostrati i fuggiaschi, i feriti, i morti.
I due protagonisti non sono coinvolti direttamente nell'evento storico, ma da esso vengono completamente influenzati, finendo trascinati nella direzione opposta a quella che si erano prefissati; Livia è l'emblema di questa triste sorte. A Venezia rinuncia al suo onore di donna tradendo la fiducia di suo marito e diventando amante di un austriaco; ad Aldeno perde la sua dignità di italiana, tradendo la causa dei patrioti italiani (compreso l'adorato cugino Ussoni) e dando il suo denaro a Franz; infine, come in un climax senza ritorno, a Verona perde la sua dignità di essere umano, accecata dall'umiliazione tradisce il suo stesso compagno, condannandolo alla fucilazione. Intanto, il gioco beffardo dei capovolgimenti prosegue, con il ravvedimento di Serpieri che passa dalla parte del giusto.
La passione ha portato alla rovina in un ambiente in cui già incombe la tragedia storica, come in un melodramma; ed infatti, il richiamo alla tensione melodrammatica è evidente dall'inizio. Visconti apre il film con una messa in scena del Trovatore di Verdi alla Fenice, con l'intenzione di mostrare il dramma che dal palcoscenico si espande, supera la ribalta e diventa vita.
Un altro motivo interessante su cui il film indugia è la totale dissoluzione dell'esercito, splendidi e brillanti battaglioni che dopo Custoza, da ambo le parti, si disperdono, rendendo ogni sconfitta ed ogni vittoria inutile, perchè ottenuta con un prezzo troppo alto; quando Livia arriva a Verona, trova soldati ubriachi, allo sbando, vittime di un destino non molto dissimile a quello di Franz, che pur non combattendo è giunto allo stesso stato di regressione.

Ma per comprendere la filosofia storica viscontiana è necessario spendere due parole sul finale autentico che avrebbe dovuto suggellare "Senso".
Il finale originale prevedeva innanzittutto l'abbandono di Franz al suo destino; non era più utile curarsi di un essere tanto spregevole, lo si lasciava alla mercè degli eventi. Il protagonista del finale doveva invece essere un giovane austriaco, ubriaco, in lacrime, che grida un insulso, patetico <<viva l'Austria!>>; quel soldato, che paga la vittoria, che piange perchè ubriaco, che non ha nessuna responsabilità e nessun merito, che partecipa ad una vittoria che non serve a niente, che rappresenta la devastazione dell'esercito e dell'intera Austria, proprio quel soldato doveva essere il simbolo dell'autodistruzione.

Voto: 7
 
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view post Posted on 21/9/2011, 13:06
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Sapiente Malizioso
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Non so se sia merito della tua splendida ed interessantissima recensione, ma m'è venuta voglia di guardarlo! Se non sbaglio dovrebbe essere a colori. Esulando dalle connotazioni storiche, ti chiedo: costumi, fotografia e scenografia, sono ricchi, "magici", come ho visto in altri film di Visconti? Certo non c'è H.Berger tra gli attori, ma mi accontenterò! ;)
 
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Baba1989
view post Posted on 30/9/2011, 10:44




Ti ringrazio, quanti complimenti! :)
Per quanto mi riguarda Il gattopardo ha una fastosità insuperabile, ma altri film di Visconti come questo hanno comunque un'atmosfera magica, notturni splendidi e molto coinvolgenti.. :)
 
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ale114
view post Posted on 30/9/2011, 12:37




purtroppo non ho ancora avuto modo di vederlo interamente (solo qualche scena)... e questa recensione fa venire ancora più voglia!
 
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3 replies since 19/9/2011, 11:38   447 views
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