IL PROFUMO DELLA SIGNORA IN NERO, Francesco Barilli

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view post Posted on 13/10/2011, 15:33
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Sapiente Malizioso
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"Il profumo della signora in nero" (1974, ITA) di Francesco Barilli
Mimsy Farmer (Silvia), Maurizio Bonuglia (Roberto), Mario Scaccia (Rossetti), Orazio Orlando (Nicola), Donna Jordan (Francesca), Lara Wendel (accreditata come Daniela Barnes: bimba), Renata Zamengo (Marta)

Il_profumo_della_signora_in_nero_1974

SPOILER
Silvia Hacherman, giovane ed eterea direttrice di un laboratorio chimico, ha un trauma infantile non risolto: morto il padre in mare, perde la madre Marta (non è ben chiaro nel film se uccisa da lei o m’è parso di capire, suicidatasi per colpa sua) in giovanissima età. Ora è fidanzata con Roberto, collezionista di farfalle, che una sera la porta in casa di amici comuni, qui un professore di sociologia di colore, Andy, parla scherzosamente di alcune superstizioni legate all’Africa, nella quale si celebrerebbero ancora strani rituali, superstizioni, magia nera e sacrifici umani con alcune sette che scelgono vittime inconsapevoli che sono portate alla follia ed alla morte (“Occorre tempo e pazienza per entrare nella mente di un uomo”). Da quel giorno Silvia comincerà ad esser colta da strane situazioni ed inquietanti visioni e, stranamente, per chi guarda la pellicola, i personaggi sembran tutti esser “complici” in qualcosa di “strano”: il premuroso vicino di casa, l’anziano signor Rossetti, la signora Cardini, il solerte portinaio Luigi e poi Nicola, antico amante della madre, punteggiano con le loro apparizioni i vari avvenimenti. Silvia rompe la foto della madre e la porta a far aggiustare in un negozio nella quale però non la ritroverà più; c’è poi un vaso che Silvia vede in un negozio che gliene ricorda uno che possedeva da piccola, ma quando va per comprarlo trova una perplessa commessa che le dice di non aver mai messo in vendita un articolo simile; c’è una partita di tennis in cui Silvia si punge “assaporata” da Andy; un incontro di Silvia allo zoo con Rossetti (appassionato di ippopotami); compare poi il vaso tanto agognato sottoforma di regalo; c’è una strana seduta spiritica con una veggente cieca; c’è poi l’inquietante apparizione di una bambina che occupa la casa di Silvia la quale scappando spaventata trova Rossetti che entra in casa a controllare con lei; accadono un paio di inquietanti apparizioni della donna vestita in nero (la madre di Silvia) intenta a profumarsi; la sua grande amica Francesca cerca di “rompere gli schemi” ma finisce morta nella propria vasca da bagno; poi ritorna la bambina che le porta in dono il gatto nero (Chopin), morto, della signora Cardini; Silvia lo porta a far imbalsamare e ritrova dopo anni Nicola; scappa allora spaventata e torna nella sua casa d’infanzia ormai abbandonata, Nicola la raggiunge e tenta di stuprarla, Silvia lo colpisce con un mattone uccidendolo (?). Informato Roberto dell’accaduto i due vanno a controllare ma non trovano nulla. Tornata a casa, spronata dalla bambina, Silvia si prepara per un fantomatico giorno di festa: uccide con una mannaia sia Rossetti che Roberto e li mette seduti, insieme al cadavere di Nicola attorno ad un tavolo, simulando la cena del thè di ”Alice nel paese delle meraviglie”, infine sale sul tetto del suo palazzo alla ricerca della bambina, la quale appare mentre Silvia è sul parapetto del palazzo, la bimba l’abbraccia spingedola di sotto insieme a lei. Nell’inquietante scena finale assistiamo ad una specie di rituale occulto: in un oscuro sotterraneo un grosso gruppo di persone comprendente tutti i personaggi del film (da Roberto, alla venditrice del negozio, da Rossetti ad Andy) è schierato in piedi attorno ad un altare in pietra sul quale è posizionato il corpo nudo di Silvia (coperto solo da un telo), corpo del quale tutti, in un macabro silenzio, si ciberanno.
Questo film si immette nel pregiato, e poco battuto, filone del thriller psicologico: sono presenti elementi metafisici, onirici, surreali, una dimensione allucinata, dove viene meno la prospettiva della realtà; mi vengono in mente “La corta notte delle bambole di vetro” di Lado, “Un sussurro nel buio” di Aliprandi e volendo parte di certo cinema fulciano (“Sette note in nero”). C’è subito da chiarire che questo film nel modo di costruzione dell’intreccio, nell’ambientazione e nella trasmissione del senso di oppressione deve moltissimo a “L’inquilino del terzo piano” e a “Rosemary’s baby” e sempre a Polanski deve il meccanismo di discesa nella pazzia da parte della protagonista (“Repulsion”), tant’è vero che Mimsy Farmer, esteticamente molto simile a Mia Farrow, e la sua, a mio parere buona, interpretazione, attinge molto da quella delle attrici dei due film citati prima (C. Deneuve per “Repulsion”). C’è un però ed è rappresentato dal fatto che Barilli (alla sua opera prima) dimostra di saper declinare secondo il suo gusto la vicenda: aiutato dalle buonissime musiche di Nicola Piovani, dall’inquietante e goticheggiante ambientazione (il palazzo si trova nel quartiere Coppedè in piazza Mincio 2 a Roma), dalle sue capacità tecniche di gran livello, da un ottimo lavoro per la fotografia (splendida, m’ha ricordato quella di “Inferno”) e grande stile nella la messa in scena degli interni dirige con mano sicura. Il ritmo non eccelso aiuta a rendere partecipe il pubblico alle sorti della fragile protagonista; ho provato in certi tratti un senso di disagio, leggera angoscia (che secondo me sono gli elementi che mancano a “L’inquilino del terzo piano”), questo significa che il regista ha fatto centro; senza metter in mostra grandi spaventi o clamorose scene cruente, ma solo col potere della suggestione, riuscendo a comunicare quel senso di oppressione in cui la protagonista man mano cade. Chi guardasse oggi questa pellicola capirebbe lontano un miglio che i vicini, specie Rossetti, hanno qualcosa che non va e probabilmente sarebbero annoiati dalle poche o direi nulle, scene adrenaliniche. Nella sceneggiatura c’è qualcosa che non va (era tutto immaginato da Silvia?): i contorni tra reale e immaginario risultano confusi; Silvia uccide Nicola, Roberto e Rossetti e poi va a gettarsi dal palazzo, salvo poi ritrovarli tutti e tre nella favolosa scena finale. La bionda bambina di bianco pizzo vestita “doppio” di Silvia che “costringe” le azioni nel finale confonde ancora di più le idee; benché portando alla morte Silvia chiuda il cerchio del suo trauma infantile. Bambina che non è altro che un omaggio (?) a quella di baviana memoria (“Operazione paura”), ripresa poi anche da Fellini nel bel “Toby Dammit”. La donna in nero che si spruzza il profumo è Marta, la madre di Silvia, che vediamo perseguitare la figlia in un paio di apparizioni. Cosa dire della scena finale? Ne ho visti di horror italici e non, ma questa è tra le più potenti: elegante e spaventosa nel suo assordante silenzio; sembra quasi voler far notare che non esistono amici o affetti, chi è debole nella società di ieri come in quella di oggi, non ha scampo, non può che esser “divorato” da ciò che lo circonda..
Per me un piccolo capolavoro! ^_^

VOTO 7.5

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view post Posted on 13/10/2011, 15:39
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L'ho letta tutta d'un fiato, bravo Cri, è meravigliosa. :)

Mi ha incuriosito parecchio, sembra davvero interessante(i riferimenti ai due capolavori di Polanski poi me lo hanno fatto apprezzare di più).
Me lo sto scaricando, conto di vederlo la prossima settimana, poi ti farò sapere. :)
Grazie per aver inserito la recensione. :)
 
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view post Posted on 13/10/2011, 15:44
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Simo, t'avevo detto che se non l'avevi visto NON dovevi leggere!!! E' fondamentale non sapere cosa "c'è sotto" e non conoscere il bellissimo finale!!! :D
Ti rovini un un pò il gusto complessivo così! :D Lieto ti sia piaciuto il commento :D
 
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view post Posted on 13/10/2011, 18:11
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La speranza sopravvive perché la verità non muore mai.
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Elegante, raffinato thriller psicologico-cannibalico, debitore di Polanski (l'edifico e i condomini a la Rosemary's Baby), ma anche creditore (il pre-finale, che precorre L'inquilino del terzo piano). La Farmer è protagonista nel ruolo che le riesce meglio, grazie al suo volto angelico-demoniaco e l'ottimo Scaccia è inquietante nella sua affabilità.
Chicca: leggenda vuole che il soggetto di questo "gioiello" del brivido italiano nasca da una reale esperienza (sei mesi vissuti in Congo) del regista: esperienza maturata perché inizialmente Barilli fu scritturato per la sceneggiatura de Il paese del sesso selvaggio (poi diretto da Umberto Lenzi). Su commissione l'autore modificò l'idea iniziale basata su un soggetto "impegnato" a favore di un "dramma" ispirato a Rosemary's Baby.
;)
 
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view post Posted on 14/10/2011, 14:59
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Vedo che sei in linea con quanto scritto da me Roby.. :D
Due domande: non so se hai letto il mio commento, ma visto che sei della zona, conosci quel quartiere e quel palazzo? Ho visto in fotografia che ha un ingrsso molto fascinoso..
Secondo: un giudizio da 0 a 10? :)
Grazie :)
 
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view post Posted on 14/10/2011, 16:43
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Ti rispondo prima alla seconda domanda: come voto gli darei come te, un 7,5. Per quanto riguarda il palazzo (si trova in Piazza Mincio), sì lo conosco bene, sono nata in una clinica proprio li accanto attaccata al Piper Club (n.d.r. nota discoteca degli anni '70)! ^_^ E' stupendo! :director.gif:
....ed è anche la stessa location di cui si é servito pure Dario Argento per "L'uccello dalle piume di cristallo" e "Inferno".
 
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view post Posted on 14/10/2011, 16:56
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Sapiente Malizioso
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CITAZIONE (Roby Luna @ 14/10/2011, 17:43) 
Ti rispondo prima alla seconda domanda: come voto gli darei come te, un 7,5. Per quanto riguarda il palazzo (si trova in Piazza Mincio), sì lo conosco bene, sono nata in una clinica proprio li accanto attaccata al Piper Club (n.d.r. nota discoteca degli anni '70)! ^_^ E' stupendo! :director.gif:
....ed è anche la stessa location di cui si é servito pure Dario Argento per "L'uccello dalle piume di cristallo" e "Inferno".

Grazie Roby!! :D
Ahi, ahi, ti ho scoperto, tu non leggi le mie reccensioni (sennò sapresti che la suddetta cita sia l'indirizzo del palazzo, che la segnalazione della location per "Inferno", più diverse altre cosine)! :) Molto male! ;) :D
 
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view post Posted on 15/10/2011, 15:48
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L'ho letta la tua recensione volevo solo specificare, per chi non fosse pratico, un punto di riferimento visto che tutti o quasi conoscono quella famosa discoteca di Roma (anche dei miei amici di Novara e Milano)! :P
 
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LadyTriffide
view post Posted on 16/10/2011, 09:05




Spoiler
Ho visto questo film proprio la settimana scorsa e sono completamentamente in linea con il tuo giudizio, si percepisce un continuo e crescente disagio che porta lo spettatore ad un finale da brividi... Persone rispettabili di ogni classe sociale che si ritrovano in un immenso scantinato a divorare letteralmente una povera donna!! Affascinante!! Forse l'unica pecca è la lentezza in qualche parte, ma che probabilmente rende meglio l'incognita della protagonista :)

VOTO 7

Edited by LordDunsany - 19/10/2011, 00:10
 
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view post Posted on 2/11/2011, 15:47
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Ho letto diverse critiche negative su questo film, critiche che, detto francamente, non condividio per niente.
Un film che deve sicuramente molto a due capolavori di Roman Polanski, "L'inquilino del terzo piano" e soprattutto "Rosemary's Baby"(le analogie tra i due film sono parecchie, sia per quanto riguarda la storia che il personaggio interpretato da Mismy Farmer, una giovane ingenua, dolce, delicata e malinconica come lo fu a suo tempo Mia Farrow), ma a mio modesto parere il film di Barilli è molto più accattivante, affascinante e inquietante dei due film del regista polacco.
Il merito è tutto suo, di Barilli, che ha saputo mescolare alla perfezione thriller, horror classico con qualche punta di gotico, soprannaturale e splatter creando un film che crea nello spettatore una tensione palpabile e continua, grazie anche alle splendide musiche di Nicola Piovani che creano un'atmosfera a dir poco spettrale.
Una bella scoperta per me(e ringrazio sentitamente Cri per avermi dato modo di conoscerlo :)), un film più che ottimo che consiglio a tutti gli appassionati de generel thriller-horror made in Italy(Dario Argento prenderà parecchi spunti da questo film per il suo capolavoro assoluto, "Profondo Rosso").
Un ultimo consiglio: date un'occhiata particolare al finale, uno tra i più belli e macabri che abbia mai visto.

Voto: 7.5
 
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9 replies since 13/10/2011, 15:33   200 views
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