NON HO SONNO, Dario Argento

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view post Posted on 14/12/2011, 16:15
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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NON HO SONNO (Italia 2000) di Dario Argento con Gabriele Lavia, Rossella Falk, Stefano Dionisi, Max Von Sydow, Diego Casale, Francesca Vettori.

Non_ho_sonno

SPOILER


Dario Argento: “Per me è un ritorno al passato” Si, ok Dario, ma di quale passato stai parlando?

Torino, 1983.
Giacomo, un bambino di poco più di otto anni, assiste impotente all'omicidio della madre per mano di uno spietato killer senza riuscire a vederne le sembianze.
Torino, 2000 Una prostituta, uscendo dalla casa di un cliente, prende per sbaglio una busta, in cui sono contenuti ritagli di giornale sugli omicidi "del nano", avvenuti diciassette anni prima.
Il cliente misterioso ha però seguito la ragazza, che si trova disperatamente sola sul treno con un feroce assassino.
Da quel momento i delitti continuano senza sosta, scanditi da una filastrocca per bambini e sembrano riportare al vecchio caso del nano, ormai archiviato.
Giacomo, ora a Roma per lavoro, è richiamato a casa da un suo amico di infanzia; insieme al commissario Moretti, in pensione, si metteranno sulle tracce del serial killer fino a smascherarlo con un colpo di scena finale.
Dario Argento parlando di questo film pronunciò questa frase: “Per me rappresenta un ritorno al passato”.
Mi domando: ma di quale passato sta parlando? Forse di un passato molto ma molto remoto, nascosto ormai dalle nebbie e dalle ragnatele del tempo, forse a questo si riferiva, francamente non ne vedo altri, perché questo suo film è davvero ben lontano dai fasti di quel suo glorioso passato, quello a cui si riferisce lui.
E’ un film insipido, stupido, banale, inutile e privo di qualsiasi regola cinematografica, è girato talmente male da sembrare il prodotto di un regista amatoriale che vuole solo fare impressione sui suoi amichetti del cuore.
Sbaglia completamente tutto, dalla storia ai primi piani dei suoi attori completamente spaesati(eh si che aveva nel suo cast il fior fiore della recitazione, da Gabriele Lavia a Rossella Falk), creando così uno dei thriller più assurdi che si siano mai visti.
E’ davvero imbarazzante assistere a scene mal ideate come ilo patetico omicidio della prostituta sul treno o come la scena dell’omicidio della ballerina(si vede che è visibilmente un manichino).
Se poi tutto è accompagnato nell’ordine da un nano assassino(peggio ancora se ha le sembianze del pupazzo di “Profondo Rosso”, da una scena di sesso gratuita e priva di qualsiasi enfasi(i due avevano un coinvolgimento emotivo degno di due cadaveri), un finale copiato a Lucio Fulci(il film in questione, se vi interessa saperlo, è “Lo squartatore di New York) e una poesia di Asia Argento(e te pareva che mancava…) potete ben immaginare che roba sopraffina si ha davanti.
Assistere a un simile spettacolo(e lo dico con franchezza) fa male, è distruttiva per la salute psichica di chi è guarda(e non sto esagerando, già al secondo fotogramma si ha voglia di spaccare il televisore a martellate) e soprattutto è demoralizzante per tutti coloro che hanno amato i lavori precedenti di Argento, che si chiedono dove sia finita la poesia dei suoi precedenti film, dove sia finito quel regista così talentuoso che ha ammaliato e terrorizzato milioni di spettatori negli anni ’70-’80.
Ormai quel regista non esiste più, è stato sommerso da quintali di immondizia e la cosa peggiore è che sta rovinando tutto quello che di buono ha costruito negli anni precedenti.
Non è un ritorno al passato, ma un proseguimento in un presente fatto di mediocrità.
E in molti ci chiediamo quando tutto ciò avrà fine.

Voto: 4
 
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