IL SEGNO DEI QUATTRO, Sir.Arthur Conan Doyle

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view post Posted on 16/12/2011, 18:56
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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IL SEGNO DEI QUATTRO

Autore: Sir.Arthur Conan Doyle
Data di pubblicazione: 1890
Genere: romanzo giallo


9788878992535g



E’ il secondo romanzo con protagonista Sherlock Holmes.
Il libro inizia con la classica scena: Sherlock Holmes sprofondato in una poltrona nel suo appartamento di Baker Street con in mano un flacone di cocaina.
E’ depresso perché non ha un caso da risolvere, trascorre giornate intere in preda alla noia, si sente infastidito perché non ha modo di mettere a lavoro il suo specialissimo intuito(e il modo migliore secondo Conan Doyle è darsi alla droga…)
Ma ecco giungere una visita inaspettata di una graziosa fanciulla bisognosa del suo aiuto.
Il padre, ufficiale dell’esercito, è misteriosamente scomparso mentre si trovava in India dieci anni orsono e lei, da qualche tempo, riceve puntualmente alla stessa data un pacchetto senza mittente contenente una preziosissima perla.
Ma l’ultima missiva ha qualcosa di diverso, le viene infatti chiesto di recarsi a un appuntamento per essere risarcita di una fantomatica ingiustizia che avrebbe subito qualche anno prima.
La ragazza chiede così a Holmes e Watson di accompagnarla al misterioso appuntamento…i due ovviamente accettano e da qui ha inizio la storia vera e propria, i due si trovano così ad affrontare omicidi inspiegabili, inseguimenti all’ultimo respiro, scomparse misteriose alle quali solo le ineffabili deduzioni di Holmes sapranno dare una risposta.
Un romanzo che ha contribuito9, insieme al suo predecessore, “Uno studio in rosso” e al suo successore, “Il mastino dei Baskerville” a creare un genere molto amato dai lettori di tutte le età e nazionalità, il romanzo giallo.
Un giallo appunto dall’affascinante sapore esotico(per alcuni tratti mi ha ricordato “i gioielli indiscreti” di Denis Diderot”) narrato dall’autore, come suo solito, con uno stile semplice e molto raffinato.
Ovviamente per chi come me è una lettrice accanita di romanzi gialli non può esimersi dal fare un paragone tra Holmes e il suo “collega” più famoso, il belga Hercule Poirot, entrambi uomini dotati di un certo fascino carisma, entrambi impeccabili nel loro abbigliamento e nel loro modo di esprimersi, entrambi dotati di un intuito sopraffino che li rende capaci di risolvere i misteri più intricati, ma se devo essere sincera Holmes ha sempre suscitato su di me un maggior fascino, mi ah sempre intrigato quel suo metodo di ragionamento così lucido e spiazzante che non lascia alcun spazio ad alcuna ipotesi da parte del lettore(con Poirot si è costretti in qualche modo a spremersi le meningi data la sua “cripticità”, con Holmes invece si deve soltanto lasciarsi prendere per mano da lui e seguire per intero la vicenda, senza alcuno sforzo investigativo).
L’unica cosa che non approvo(e l’ho scritto sopra) è il suo continuo associamento con la cocaina, è una cosa che non mi è mai andata giù.
Come scritto sopra un libro unico nel suo genere, che consiglio a tutti gli amanti del romanzo investigativo, ma prima di affrontare questa lettura consiglio prima di leggere “Uno studio in rosso” per capire meglio i continui riferimenti al precedente romanzo.

“Sollevò il fanale con mano così tremante che la luce danzava tutt’intorno a noi. La signorina Morstan mi afferrò il polso, il cuore in tumulto. Usciva nella notte dalla grande casa buia il più doloroso e malinconico dei suoni: il singhiozzo di una donna spaventata"


Voto: 8
 
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