CAPITAN HARLOCK VOL.1, Leji Matsumoto

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view post Posted on 2/1/2012, 15:20
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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CAPITAN HARLOCK VOL.1

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Titolo originale :Uchū kaizoku Kyaputen Hārokku
Autore: Leiji Matsumoto
Editore : Akita publishing
1ª edizione: novembre 1976


“L’Universo è la mia casa. La voce sommessa di questo infinito mare mi invoca e mi invita a vivere senza catene. La mia bandiera è un simbolo di libertà. Io erro lungo le rotte delle stelle. La gente mi chiama Capitan Harlock.”

Anno 2976.
La Terra si trova in uno stato di totale apatia, quasi in catalessi.
In seguito alla distruzione del pianeta Mazone, la spietata e bellissima regina Raflesia tenta di invadere il nostro pianeta, ma viene sconfitta da un misterioso uomo, Harlock e dall’equipaggio della sua astronave, l’Arcadia.
Nonostante la vittoria riportata, Harlock è costretta ad abbandonare il pianeta per i suoi ideali di anarchia e libertà, mal visti dal ministro Kirita.
Così Harlock è costretto a viaggiare per lo spazio in cerca di un posto dove poter trovare rifugio.
Quest’opera di Matsumoto è una pietra miliare nell’universo fantascientifico e dell’animazione giapponese, una spietata critica contro l’umanità e la sua perdita di passione e sentimento, un’umanità dedita solo all’ozio, all’accidia e all’inerzia.
Harlock rappresenta la ribellione e l’Arcadia stessa simboleggia il suo desiderio di libertà e del suo equipaggio.
Il pirata incarna perfettamente l’eroe romantico, affascinante, schivo e romantico(non conosco donna della mia età che non si sia invaghita di lui da ragazzina), contrapposto al suo malvagio antagonista, Kirita.
Come il cartone animato è un manga non adatto a tutti, ci sono tante metafore e simbologie da cogliere e da capire, è una di quelle letture per la quale devi essere predisposto, ma che ti lascia dentro qualcosa di profondo e incancellabile, qualcosa che ti fa riflettere e, perché no, anche maturare.
Un’ultima nota per uno dei personaggi più belli dell’animazione e da me molto amati, Meeme, il personaggio femminile più importante del cartone e del manga, disegnato priva di bocca e che incarna la solitudine e l’incapacità di comunicare che le derivano dall’essere la sola sopravvissuta alla distruzione del suoi pianeta(trascorre le sue giornate suonando l’arpa, unico modo che ha di infrangere il silenzio profondo che la circonda).
Un personaggio che mi somiglia molto, nella quale ho sempre rivisto un po’ il mio senso di solitudine e di tristezza.

VOTO: 8
 
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