TRE TOPOLINI CIECHI, Agatha Christie

TRE TOPOLINI CIECHI

Autore: Agatha Christie
Numero pagine: 68
Anno di edizione: 1950



Tre topi ciechi. Tre topi ciechi. Guarda come corrono. Guarda come corrono. Vogliono prendere la moglie del contadino, che ha tagliato loro la coda con un coltellaccio. Hai mai visto nulla di simile in vita tua, a tre topi ciechi?

Considerare la Christie una giallista l’ho sempre trovato riduttivo e parecchio ingiusto nei suoi confronti, quello che ho sempre trovato più interessante nei suoi scritti non è tanto la ricerca del colpevole(che non riesco quasi mai a individuare) ma la sua capacità di analizzare e studiare a fondo le personalità dei suoi personaggi, con i loro pregi e i loro difetti, con le loro virtù e i loro vizi, con i loro comportamenti incoerenti e talvolta folli.
La storia si apre con il feroce assassinio della signora Lyon per mano ovviamente sconosciuta.
Subito dopo la scena si sposta in una pensione bloccata dalla neve dove, a quanto sembra, si nasconde l’omicida della povera signora Lyon.
Ed ecco arrivare, a uno a uno, i possibili indiziati: Molly Davis e il marito Giles Davis, proprietari della pensione che, a quanto pare, navigano in ben cattive acque; la Sig.ra Boyle, una vecchia megera, arcigna e petulante; Christopher Wren, un giovane e misterioso studente di architettura dai modi di fare un po’ insoliti e dai continui sbalzi di umore che non lo rendono particolarmente simpatico ai suoi “coinquilini”; il rude signor Metclaf, maggiore dell’esercito ormai in pensione; il Sig. Paravicini, uomo cupo e misterioso che cerca in ogni modo di tenere nascosto qualcosa del suo passato.
Tra questi sei individui si nasconde l’assassino della povera signora e al sergente Trotter della polizia spetta il compito di scoprire la sua identità.
Qualcuno l’ha definito “un giallo breve e pungente come una lama di coltello” e devo dire che mai paragone fu più azzeccato, chiunque abbia letto il suo capolavoro assoluto, “Dieci piccoli indiani” vi troverà sicuramente molte analogie(il luogo innanzitutto, nel primo un’isola deserta, qui una pensione sepolta dalla neve, personaggi che si ritrovano lì per puro caso e vengono inconsapevolmente coinvolti nel delitto, una filastrocca che accompagna gli omicidi, l’assenza di uno dei suoi due investigatori, il finale a sorpresa), anche qui ci troviamo di fronte a un delitto “a scatola chiusa” e ancora una volta la Christie si rivela abilissima nel descrivere le emozioni e le sensazioni dei suoi personaggi, tutti alle prese con le loro storie, con le loro debolezze le loro paure e che si ritroveranno ad affrontare un pazzo omicida che, non ci è dato da sapere il motivo, vuole farli tutti fuori.
Un racconto brevissimo(appena sessantotto pagine), ma ricco di suspense, di colpi di scena, di azione ma soprattutto di paura(come scritto sopra la Christie è eccezionale nel descrivere gli stati d’animo dei vari personaggi nel loro continuo crescendo di terrore e smarrimento).
Se siete estimatori della Christie vi consiglio di dargli un’occhiata(non vi porterà via molto tempo), soprattutto per conoscere il racconto che darà poi vita all’unica rappresentazione teatrale dell’autrice inglese, la famosissima “Trappola per topi”.

Voto: 7.5

La più rappresentata e la più amata di sempre.
Mi piacerebbe leggerla "Trappola per topi", è una delle poche opere della Christie che mi manca.