GUNDAM ORIGINI VOL.1]Data di edizione: 2001
Genere: MechaNessuno ce la fa con GundamParlare dell’universo Gundam per me è un’impresa titanica dato che, come sanno molto bene quelli della mia generazione, siamo davanti a uno dei fenomeni culturali più amati degli ultimi trentatré anni.
Di Gundam so molto poco, devo essere sincera, non l’ho seguito molto(della serie originale, quella del 1979, ricordo si e non una ventina di puntate), ma sono sempre stata attratta da questo mondo così affascinante, anche se mici sono sempre persa.
Cominciare da zero in un mondo così vasto e riuscire a capirne le dinamiche e tutto ciò che vi ruota attorno è quasi impossibile, ma devo dire che questo fumetto è stato per me un valido aiuto, sono riuscita perlomeno a orientarmi un po’, a dare sostanza a quegli effimeri ed evanescenti ricordi che popolano la mia mente.
Penso che la trama sia più nota a voi tutti che a me, a causa della sovrappopolazione della Terra vengono create delle colonie orbitali fuori dal pianeta, denominate Side, governate dalla Federazione Terrestre.
Nell’anno 0078 dell’era spaziale una colonia si ribella improvvisamente al potere della Federazione, rivendicando la propria indipendenza.
L’insurrezione fa si che la famiglia Zabi prenda il comando, dando vita così al principato di Jion.
Non soddisfatti di questo, la potente dinastia intraprende una battaglia contro le altre colonie per impossessarsene, ma quando il principato attacca la settima Side, un ragazzo di nome Peter Ray, capitato per caso a bordo della astronave Base Bianca, è costretto a reagire e combattere contro gli usurpatori con l’aiuto di una potente macchina da guerra, il Gundam RX78, che riuscirà a sconfiggere la potente dinastia e a riportare la pace nelle colonie.
La trama comincia proprio da questo, dalle origini, dalla nascita di Gundam, racconta tutta la storia dei personaggi principali, una storia ben precisa, ben delineata, comprensibile anche a chi, come me, si è sempre persa nell’universo “Gundamiano”(che volete farci, io sono da sempre una malata estimatrice dell’altro figlio di Tomino, “Daitarn 3”).
Da ignorante in materia l’ho trovato molto ben fatto, avvincente e scorrevole al punto giusto(i personaggi anche sono be caratterizzati), chi è più ferrato in materia di me vi troverà sicuramente qualche cavillo, ma a me è piaciuto abbastanza e mi ha dato l’opportunità di schiarirmi un po’ le idee su questo mondo vastissimo e molto affascinante.
Lo consiglio un po’ a tutti, neofiti e vecchi amanti della serie di Tomino.
Voto: 7