QUELLA VILLA ACCANTO AL CIMITERO (italia 1980) di Lucio Fulci con Catriona MacColl, Paolo Malco, Ania Pieroni, Giovanni Frezza, Silvia Collatina, Dagmar Lassander, Giovanni De Nava, Daniela Doria, Gianpaolo Saccarola, Carlo De Mejo, Kenneth A. Olsen, Lucio Fulci.
Non solo Dario Argento…Forse molti si dimenticano che esiste anche un certo Lucio Fulci che, a modesto parere, aveva molto più talento del fu Dario Argento(quello attuale non lo considero neppure, per me il vero Argento è morto cinematograficamente nel 1985).
"Quella villa accanto al cimitero" è il terzo film del regista romano che segue il bellissimo "L'aldilà...e tu vivrai nel terrore".
Norman Boyle è un giovane studioso di storia che viene incaricato di portare a termine alcune ricerche iniziate dal suo collega Petersen, apparentemente suicidatosi dopo aver ucciso il suo assistente a Oak Mansion, una villa che l'uomo aveva affittato e che apparteneva al dottor Freudstein, noto per i suoi orribili esperimenti sul corpo umano. Per indagare sulla tragedia decide di trasferirsi nella misteriosa casa con la sua famiglia, sua moglie e il figlioletto Bob.
Di lì a poco, cominceranno ad accadere strani avvenimenti che vedranno coinvolti soprattutto i loro figli…
Un film davvero notevole e, di nuovo a mio modestissimo parere, uno dei migliori del cinema horror nostrano, una trama complessa e ricca di colpi di scena contornata una quantità industriale di scene splatter(memorabile la scena iniziale dei due efferati omicidi).
Non manca nessuno degli elementi tipici dell’horror, dai bambini preveggenti a una strana governante(e questo ricorda un po’ un capolavoro della letteratura mondiale, “Giro di vite” di Henry James), da figure prive di testa a pianti misteriosi provenienti dall’interno della casa, da bambole antiche a fantasmi più o meno reali, da ombre sulle scale a cantine non aperte da secoli, da lapidi illuminate dalla Luna ad apparizioni varie, tutto contribuisce a creare nello spettatore un continuo senso di angoscia, di tensione, di terrore, di claustrofobia, accompagnate dalla grandissima abilità di Fulci che riesce a scatenare a ogni fotogramma scariche di adrenalina grazie anche alle splendide e inquietanti musiche di Giannetto De Rossi.
Quel che non riesco a capire è perché sia stato(e continui ancora a esserlo) così bistrattato dalla critica, personalmente lo reputo come uno dei migliori horror del nostro cinema, un gradino inferiore alle grandi produzioni anni’70-’80 di Dario Argento, un film dalle atmosfere angoscianti, con un finale tanto tetro e atipico quanto bello.
Un piccolo capolavoro che consiglio a tutti gli amanti del genere(e magari qualcuno riuscirà anche a ricredersi sul suo conto).
Voto: 7.5