LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI, George A.Romero

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view post Posted on 13/4/2012, 15:33
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI (USA 1968) di George A.Romero con Duane Jones, Judith O'Dea, Karl Hardman, Marilyn Eastman, Keith Wayne, Judith Ridley, Kyra Schon, Charles Craig, S. William Hinzman, Bill 'Chilly Billy' Cardille, George A. Romero, Russell Streiner, John A. Russo

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Pennsylvania, fine anni’60.
Una macchina sfreccia veloce per le strade deserte del paese.
Johnny e Barbara, due fratelli, sono diretti verso il cimitero per rendere omaggio alla tomba del loro defunto padre.
Mentre sono in preghiera un essere mostruoso sbuca improvvisamente da dietro una tomba e aggredisce Johnny uccidendolo a colpi di morsi.
La povera Barbara nulla può per aiutare il fratello e l’unica cosa che le rimane da fare è fuggire e rifugiarsi all’interno di una casa di campagna.
Qui incontra altri rifugiati scampati all’assalto da parte di quegli essere demoniaci: Ben, un uomo di colore che sembra nulla possa scalfirlo; una coppia di fidanzati, Tom e Judy e i coniugi Cooper con relativa figliola.
La casa è assediata da centinaia di mostri i quali, si apprende, sono dei morti che resuscitano dalle loro tombe e attaccano i vivi, cibandosi della loro carne fresca.
All’interno del gruppo si crea subito un attrito tra i due personaggi di maggior spicco, Ben e Cooper, ognuno di loro cerca di imporre la propria personalità sugli altri e le loro discussioni e divergenze non fanno altro che arrecare danno a tutti quanti.
L’assedio alla casa da parte degli zombi, anziché cementare l’amicizia e lo spirito di corpo tra gli occupanti, non fa altro che emergere le loro debolezze, i contrasti, le paure, fino ad arrivare al naturale epilogo previsto.
Una pietra miliare della storia del cinema horror, un film con una significativa metafora di fondo, una rappresentazione allegorica del pessimismo, della tragica e inquietante fine del sogno americano.
I protagonisti attaccati dagli zombie reagiscono non unendo le loro forze davanti alla minaccia degli zombie ma esasperando il loro individualismo, finendo così per soccombere.
Si può discutere a lungo su questo film, sulle sue varie interpretazioni, sui suoi messaggi più reconditi, ma non è solo per questo che va ricordato questo capolavoro di Romero, va ricordato soprattutto per la sua pregevole fotografia in bianco e nero, per le innovazioni tecniche nelle riprese, per il gioco di immagini che Romero crea(c’è una scena piuttosto lunga nella quale i due personaggi principali non parlano e non succede nulla attorno a loro, eppure quella scena è talmente carica di tensione e di angoscia che riesce a darti un senso di paura molto più di una vera e propria scena di terrore).
Un capolavoro della storia del cinema, la rappresentazione di un incubo nel quale viviamo ancora oggi(i zombie di Romero in fondo non sono altro che gli emarginati che si ribellano contro chi li ha esclusi dalla vita sociale), ma soprattutto un film inconsciamente terrorizzante, un terrore che si insinua nello spettatore a poco a poco, fotogramma dopo fotogramma.
Un film straordinario, un esempio di come andrebbe sempre fatto il cinema.

Voto: 9
 
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