CREAMY MAMIAutore: Kazunori Ito Disegni:Yuko Kitagawa
Data di edizione : 1984 
Creamy è stato uno dei miei incubi(se così lo si può definire) infantili.
Incubo perché pur non sopportandolo ero sempre quasi costretta a vederlo, incubo perché le mie adorate compagnucce di scuola conoscevano a memoria tutte le canzoncine cantate dalla Cristina nazionale e mi obbligavano a cantarle insieme a loro, incubo perché le sopracitate adorate compagnucce erano tutte pazze per Toshio e rimanevano sconvolte del fatto che io non gli sbavassi dietro(ti pare che una che sbavava per i piloti dei robot poteva andar dietro a un banale ragazzotto, pure cesso, come quello…).
Si, è stato senza dubbio il mio incubo Creamy e lo è ancora(le rare volte che mi capita di rivederlo in tv comincio a sudare freddo).
La storia è la stessa dell’anime, Yu, una vivace ragazzina di undici anni riceve in dono dal folletto Pino Pino, proveniente dal pianeta Stella Piumata, una bacchetta che le permette, per un anno, di trasformarsi in una ragazza.
Grazie alla terrificante formula magica “Pimpulo, Pampulo, Parimpampù”(che terribili ricordi…) Yu si trasforma nella sedicenne Creamy, una cantante molto carina che in un batter d’occhio diventa l’idolo dei suoi coetanei, compreso Toshio, scatenando così un forte moto di gelosia nei confronti del ragazzo e facendole nascere dentro un conflitto interiore non da poco(si ritrova infatti rivale in amore di sé stessa).
Accompagnata dai folletti Posi e Nega(che hanno assunto le sembianze di due graziosi micetti) la protagonista vive moltissime avventure celando a tutti la sua vera identità.
Il cartone era abbastanza noioso, banale, con personaggi al limite dell’irritazione(tipo il manager idiota e marpione, il celeberrimo Jingle Pentagramma…che meraviglia questi adattamenti ai nomi giapponesi ) e melensaggini che ti facevano venire voglia di spegnere la tv(senza contare poi le orribili canzoncine cantate da Cristina D’Avena che facevano da colonna sonora ) il fumetto non è da meno, l’ho trovato si scorrevole e semplice da leggere, ma egualmente noioso, banale e melenso(perlomeno non mi sono dovuta sorbire le orribili canzoncine, che erano più letali di quelle dei Bee-Hive).
I disegni sono più che buoni, anche se il tratto della serie animata è di gran lunga migliore(la Creamy dell’anime è molto più affascinante).
Una lettura che consiglio solo alle appassionate di questa serie animata, anche se, sono convinta, ne rimarranno deluse anche loro.
Voto: 5
