LA NUBE AVVELENATA, Sir.Arthur Conan Doyle

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view post Posted on 2/5/2012, 14:51
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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LA NUBE AVVELENATA

Autore: Sir.Arthur Conan Doyle
Genere: Fantascienza
Data di edizione: 1913


p356

«Io per oggi mi aspetto la fine del mondo, Agostino…». «Bene, signore: a che ora?» «Non so dirlo, Agostino. Prima di sera forse.» «Benone, signore».

Sulla questione 2012 e profezia dei Maya hanno dibattuto un po’ tutti, da scienziati a antropologi a storici e cosmologi, facendo nascere nei pochi esseri superstiziosi che popolano questo pianeta(più che superstiziosi io li chiamerei boccaloni o peggio ancora ignoranti)un vivido terrore per l’avvenimento del 21 Dicembre 2012, la fine del nostro pianeta e di tutte le nostre speranze.
A tutti questi boccaloni consiglio vivamente di non leggersi questo libro, le loro paure potrebbero aumentare a dismisura…scherzi a parte, quello della fine del mondo è un tema molto amato dagli scrittori di fantascienza e non e Conan Doyle non rappresenta un eccezione, anche lui è rimasto affascinato da questo tema al punto tale da costruirci un interessante storia che ricorda molto un altro precedente capolavoro, “La nube purpurea” di Matthew Phipps Shiel.
Come dicevo un tema affascinante, quello della fine del mondo...il protagonista del racconto è un inventore di nome Giorgio Challenger che un pomeriggio invita tre suoi amici nella sua casa in campagna e qui, con la massima sincerità e disinvoltura, li informa che da lì a breve l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti saranno spazzati via da una nube velenosa proveniente dal cosmo.
Da questa considerazione un po’ fantasiosa del vanitoso inventore nasce un romanzo breve molto interessante, che scorre via veloce tra conversazioni filosofiche e riflessioni sul mondo e sulla vita che ci circonda.
Quello che più colpisce è la reazione degli astanti alla notizia di quest’imminente catastrofe, la fine del mondo non viene vista da loro, a differenza nostra, come un’immane tragedia ma come la naturale fine della vita(in fondo, come asseriscono loro, le città sono già invase da gas velenosi, basti pensare allo smog e alle polveri sottili che ogni giorno ogni abitante di qualsivoglia città si respira), come la morte che attende ognuno di noi e che ha deciso di mostrarsi in modo più, come dire, plateale.
E alla fine non può mancare che una morale di fondo, una critica verso l’uso sfrenato che noi tutti stiamo facendo della tecnologia e della scienza, un uso che ci sta portando, lentamente ma inesorabilmente, alla distruzione dell’ambiente che ci circonda.
In queste pagine c’è tutto lo scibile conosciuto da Conan Doyle(sappiamo come lo scrittore nella sua vita si sia interessato a tutto), dalla botanica alla chimica, dalla fisica alla filosofia, dall’etologia alla botanica, un testo raffinato, elegante, ricco di pathos, di colpi di scena e battute ironiche come quella citata da me nel titolo, ma colmo anche di momenti di pura poesia e di riflessione.
Leggendolo magari qualcuno apprenderà finalmente cosa significhi avere rispetto dell’ambiente che ci circonda.
Consiglio di leggerlo dopo il primo capitolo dedicato al professor Challenger, “Il mondo perduto”.

Voto: 7
 
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view post Posted on 4/5/2012, 00:39
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Sapiente Malizioso
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Sai Simo che l'ho letto ma non ricordo come si svolge?
Bel commento! :D
 
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LadyTriffide
view post Posted on 4/5/2012, 08:30




Lo voglio!! Cerco di procurarmelo e vi dico!! :D
 
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LadyTriffide
view post Posted on 10/5/2012, 08:25




Trovato e letto su ebook, veramente carino come racconto, peccato per il finale pacificatore, speravo in qualcosa di più catastrofico :D
 
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3 replies since 2/5/2012, 14:51   108 views
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