Cabin Fever (2002, USA) di
Eli RothRider Strong (Paul), Jordan Ladd (Karen), James DeBello (Bert), Cerina Vincent (Marcy), Joey Kern (Jeff), Arie Veerven (Henry), Giuseppe Andrews (Agente Winston)Un simpatico gruppetto di ragazzi (sono presenti le consuete “tipologie” del genere: il figo, la timida, il bello e tenebroso, lo stolto, la ninfomane) decide di trascorrere momenti di svago in un’amena capanna sita in un isolato boschetto (ovvio il rimando alla “Casa”); l’incontro con uno strano uomo che pare malato (ha orribili macchie marcescenti sul viso) muterà il corso delle loro vite. I ragazzi prendono paura perciò daranno fuoco all’uomo il quale andrà a morire sul greto di un fiumiciattolo. Peccato che l’uomo, che era stato evidentemente colpito da una sconosciuto virus (non ci viene spiegata l’origine), infetterà l’acqua di cui i ragazzi si servono nella casetta. Uno alla volta saranno vittime di disgustose piaghe e periranno in modi più o meno impressionanti. Solo uno, Paul, parrebbe essersi salvato, e andrà a cercare aiuto dove non potrà trovarlo, anche lui è contagiato e morirà, il suo corpo verrà scaricato nel fiume. L’unico sopravvissuto è invece il ragazzo che beveva solo birra (Jeff) che giunto al cottage capisce d’esser l’unico rimasto in vita; esulta e si compiace, ma uscito all’esterno viene crivellato di colpi dalle forze dell’ordine che lo credono infetto!
Il film termina con due teneri bimbetti (“Reazione a catena” docet), angeli della morte, che vendono agli autoctoni le loro limonate prodotte con la letale acqua del fiume infetto, mentre un enorme camion cisterna parte per distribuire la purissima acqua della vallata..
Diciamo così: Eli Roth è un simpatico ragazzone, non si può non volergli bene, però, come nei ruoli che interpreta quando fa l'attore, c'è una caratteristica che lo identifica con precisione anche nella sua carriera registica: è grezzo! Questa pellicola é un carrozzone, quasi demenziale e ricco di situazioni già viste (nessuno spavento, nessuna scena memorabile), che è talmente rozzo e grossolano da strappare sorrisi! E’ una Summa di molti B-movie degli anni precedenti, per alcuni buon film, per altri filmaccio..
Io l'ho trovato sotto la sufficienza, non c'è un guizzo, non un'idea (c'è modo e modo di omaggiare "la storia horror", vedi "The cabin in the woods"), tutto è "troppo", tanto da risultare "eccessivo". Alcune trovate sono addirittura fastidiose e ridicole (il ragazzino che improvvisa delle mosse di karate). Credo Roth difetti di "talento" visivo e stilistico e che la sceneggiatura non sia il suo forte; il suo prodotto va dritto nell'immondizia a far compagnia a molti altri prodotti dello stesso livello ("Rovine", "Valentine", "Hatchet 2", "The cave", ecc..) "Cabin fever 2", che ha molti problemi e che Ti West ha disconosciuto (visto quanto è stato negativamente condizionato in sede di realizzazione) batte comunque questo almeno 4 a 0.
Diciamo che l’idea del virus omicida poteva esser carina, ma lo sviluppo, infarcito da diversi omaggi “coprenti”, non è all’altezza e gli attori pessimi. Discreta la scena finale che m’ha fatto venir voglia di rivedere quella di “Dalla Cina con furore”.
VOTO 5,5
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