IL GRANDE MAZINGA, Go Nagai, Gosaku Ota

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view post Posted on 1/6/2012, 17:52
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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IL GRANDE MAZINGA

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Storia: Go Nagai, Gosaku Ota
Disegni: Go Nagai, Gosaku Ota
Data di edizione: 1974
Genere: mecha


“Trema il regno delle tenebre del male, dalla Fortezza delle Scienza arriva, con i suoi pugni atomici Mazinga, robot! “



Per un'intera generazione di trenta-quarantenni questa sigla ha rappresentato una parte meravigliosa della loro vita.
Non sto qui a raccontarvi la storia, penso la conosciate tutti, posso soltanto dire che, come è successo per le altre opere del maestro Nagai, “Il Grande Mazinga” ne esce purtroppo parecchio ridimensionato dalla versione a fumetti, che è soltanto una pallida imitazione della meravigliosa serie televisiva.
Il problema sta a monte, è praticamente impossibile rendere su carta la spettacolarità di una serie robotica, sia per l’assenza del colore, sia per l’assenza del movimento, sia per l’assenza della musica che accompagna le scene e questo, purtroppo, lo penalizza molto, ma devo dire che rispetto a Mazinga Z i miglioramenti si vedono, più cura nei disegni e nelle inquadrature, la sceneggiatura è di gran lunga migliorata, ci sono più pagine dedicate ai combattimenti, ma il risultato è, purtroppo, ancora una volta insufficiente.
Però, lasciatemelo dire, è una meraviglia per gli occhi assistere a scene leggendarie come la morte del Duca Gorgon(ecco l’episodio animato: www.youtube.com/watch?v=9co9pvUtLxs) e l’epico combattimento con il Generale Nero(ecco l’episodio animato: www.youtube.com/watch?v=GUlL9QBR2-g)
I personaggi sono perfettamente fedeli alla trasposizione animata, Tetsuya è il solito Tetsuya, incazzoso, orgoglioso, superbo ma con delle profonde ferite e fragilità interiori che lo rendono uno dei personaggi più umani e amati dagli appassionati di anime e manga, il dottor Kabuto anche ricalca perfettamente le orme di quello della serie animata, idem Boss e il suo gruppo, l’unica che mi ha fatto storcere un po’ il naso è Jun, disegnata un po’ alla cavolo di cane(una volta con la pelle nera, una volta con la pelle chiara…cos’è, una sorta di ibrido juventino? :-P), ma, soprattutto, caratterialmente opposta a quella che è la versione animata(viene dipinta un po’ come una teppistella e testa matta che il più delle volte si azzuffa con l’amico-collega-compagno Tetsuya).
Alla fine vale la pena leggerlo solo per i richiami all’antica storia del Giappone, completamente omessi nella serie animata e per la nostalgia che queste immagini suscitano a chi ha avuto la fortuna, come me, di vivere appieno il periodo d’oro dell’animazione giapponese.

Voto: 5.5
 
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