LA TARANTOLA DAL VENTRE NERO, Paolo Cavara

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/6/2012, 02:33
Avatar

Sapiente Malizioso
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Admin
Posts:
17,223
Location:
Pianeta Tschai

Status:


"La tarantola dal ventre nero" (1971, ITA) di Paolo Cavara
Giancarlo Giannini (comm. Tellini), Stefania Sandrelli (Alba Tellini), Barbara Bouchet (Maria Zani), Silvano Tranquilli (Paolo Zani), Claudine Auger (Laura), Barbara Bach (Jenny), Annabella Incontrera (Mirta Ricci), Rossella Falk (sig.ra Franca Valentino), Eugene Walter (Ginetto, cameriere), Ezio Marano (massaggiatore cieco), Giancarlo Prete (Mario), Ettore Mattia (Catapulta)

Tarantola_dal_ventre_nero

SPOILER
Il commissario Tellini indaga sugli omicidi di alcune donne che prima vengono immobilizzate tramite uno spillone da agopuntura conficcato nel collo, poi accoltellate al ventre. I sospetti ricadono inizialmente su Paolo, marito di Maria Zani, ovvero la prima vittima; successivamente egli, mentre sta cercando di indagare in proprio l'identità dell'assassino, muore cadendo da un palazzo durante la colluttazione con un fotografo che si scopre ricattava le prime tre vittime. Il fotografo stesso muore investito da un'automobile guidata dal killer, Tellini è presente ma non può fare nulla. Viene a galla che le vittime frequentavano tutte un centro benessere e che la direttrice, Laura, era in combutta col fotografo per ricattare le sue clienti. Vengono interrogati diversi dipendenti: il cameriere omosessuale, il massaggiatore cieco.. Messa alle strette Laura decide di collaborare con Tellini, ma verrà eliminata prima di poter fornire elementi decisivi. Infatti il commissario, ricevuta una telefonata notturna dalla direttrice, si reca da lei, ma la trova già cadavere; nel frattempo il maniaco ha via libera e si presenta a casa di Tellini dove cerca di elimare la moglia Alba. Il commissario chiama dal centro benessere e non ricevendo risposta si precipita a casa dove troverà l'assassino che ha appena eliminato Alba; seguirà un corpo a corpo che vedrà soccombere il killer. Nella scena finale all'ospedale, ci viene rivelato che Alba non è morta e non è in pericolo di vita mentre il maniaco, ovvero il massaggiatore (finto) cieco, è uno psicopatico che poco tempo prima uccise la moglie che lo prendeva in giro per la sua impotenza, in seguito, trovato lavoro nel centro benessere, dopo esser stato umiliato anche da Maria, aveva ricominciato a uccidere..

Già dal titolo zoonomico si capisce che il thriller sarà impostato sul modello argentiano. Consueto maniaco (alla Bava) guantato, con impermeabile e cappello a tesa larga. Ci vengono mostrati squarci della sua abitazione ben arredata ed anche la preparazione dell'ago. Non mancano alcune inquadrature in soggettiva. La tecnica prescelta è la stessa della vespa che, immobilizzata la vedova nera, le inocula le proprie uova. Questo dovrebbe essere il nesso con il titolo, poichè l'assassino, prima di uccidere, immobilizza le vittime tramite un ago. Ammetto che lo svolgimento funziona abbastanza bene, pur non essendo serratissimo si segue con interesse; non vi sono picchi clamorosi (per quasi tutta la pellicola non si sospetta chi sia il colpevole, ma una volta scopertolo non si ha l'impressione che sia stata una trovata brillante, soprattutto scoprendo il "debole" movente), nè eccessiva eleganza stilistica. In certi tratti m'è risultato un pò slegato; a mio parere la storia del "ricatto" è una sovrastruttura inutile ai fini del risutalto finale. Gli omicidi sono un tantinello edulcorati (per qualcuno ho letto essere un pregio) e un pò troppo "meccanici". Non m'è parso nulla di indimenticabile: l'ennesima rivisitazione "argentiana" sviluppata in maniera formalmente dignitosa e rigorosa. Buona la parte di Giannini sul quale il regista fa un encomiabile lavoro di profondità. Si cerca di portare in primo piano il profilo psicologico del commissario con esito positivo e realistico. Tellini non è il classico duro, è insicuro, non è certo del lavoro che svolge, si rende conto che forse non possiede le capacità adeguate per fermare l'assassino e manifesta anche l'intenzione di dimettersi. Come lui, diversi altri personaggi sembrano soffrire di differenti "tare": Maria è ninfomane, il killer impotente, Laura lesbica. Le musiche di Morricone sono dimenticabili, le scenografie romane piuttosto anonime, mentre la fotografia fa un buon lavoro. Gradevole l'omaggio a Bava nella scena dell'uccisione tra i manichini. Nel cast Claudine Auger, protagonista, l'anno precedente, di Reazione a catena. Ora cercherò di visionare anche ".. e tanta paura", questo è senza infamia e senza lode.

VOTO 6

© Tutti i diritti riservati
 
Top
LadyTriffide
view post Posted on 25/6/2012, 13:32




Peccato aver letto tutta la recensione, ma non sembra male... :)
 
Top
view post Posted on 25/6/2012, 17:30
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,220
Location:
Civita Vetula

Status:


Non leggo e me lo segno. :P
 
Top
2 replies since 24/6/2012, 02:33   706 views
  Share