CHARLOTTE, Shunichi Yukimuro

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view post Posted on 16/7/2012, 14:37
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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CHARLOTTE


Soggetto :Shunichi Yukimuro
1ª TV: 29 ottobre 1977


280px-Charlotte

Charlotte è una dolce ragazzina di dodici anni che, rimasta sola in seguito alla morte dei suoi genitori, vive in un ranch in Canada.
Su di lei veglia un uomo misterioso che la bambina chiama “Il Cavaliere”.
Suo nonno, il duca di Monform, unico parente rimastole ancora in vita, prende Charlotte con sé e la porta a vivere nella sua lussuosa dimora di Francia.
Qui la ragazza ritrova sua madre, da lei ritenuta morta, ma l’incontro tra le due è piuttosto freddo poiché come Charlotte capirà tempo dopo, la donna non è altri che sua zia, chiamata dal nonno a sostituire sua madre, che in realtà non è morta ma si trova in Canada(si verrà in seguito a scoprire che il presunto naufragio in cui sua madre è perita non è mai avvenuto ma è stato inscenato dal vecchio duca allo scopo di allontanare il padre di Charlotte dalla madre, una giovane di origini piuttosto umili).
La ragazzina allora lascia Parigi per tornare in Canada e poter così, dopo anni di tribolazioni, riabbracciare l’amata genitrice e vivere finalmente in pace con lei…
Posso dire che palle? Si, lo dico, dai…c’erano già due orfanelle tribolate, Candy e Anna dai capelli rossi, ce ne era davvero bisogno di un’altra?
Nata anch’essa dalla mano fatata della Nippon Animation, nonostante possa vantare lo stesso disegnatore di “Stilly lo specchio magico” e “Chappy la maga”(e meno male per lei che i disegni siano nettamente migliori), ci troviamo di fronte all’ennesima opera trita e ritrita, quella dell’orfanella che, dopo varie peripezie, riesce a ricongiungersi con i suoi genitori che, guarda caso, tanto morti non erano.
Una trama sviluppata male e, come si suol dire, tirata per le lunghe(ho contato una marea di episodi doppioni che non aggiungono assolutamente nulla all’”evoluzione” della storia, ma hanno solo il compito di annoiare un po’ lo spettatore) e una continua e fastidiosa ricerca delle lacrime nello spettatore, quasi lo scopo ultimo del cartone fosse quello, pregiudicando molto un’opera che, all’inizio prometteva più che bene, la trama, seppur non originale, era comunque più che interessante, i disegni più che buoni, così come la colonna sonora, ma tutto è stato buttato alle ortiche dal voler per forza calcare il successo di Candy Candy mentre sarebbe stato più apprezzabile proporre qualcosa di diverso e allo stesso tempo più curato.
Lo consiglio solamente agli appassionati di storie strappalacrime e agli amanti della natura.
p.s. come al solito mi complimento con la Mediaset per aver mandato in onda la serie con il nuovo e orribile doppiaggio e per averlo interrotto quando mancavano poco più di cinque puntate…complimenti, davvero.

Voto: 6
 
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