A VENEZIA... UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING, Nicolas Roeg

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view post Posted on 8/8/2012, 22:53
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Sapiente Malizioso
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"A Venezia… un dicembre rosso shocking" (“Don’t look now”, ITA/GB, 1973) di Nicolas Roeg
Donald Sutherland (John Baxter), Julie Christie (Laura Baxter), Renato Scarpa (commissario Longhi), Clelia Matania (Wendy), Massimo Serato (vescovo Barbarrigo), Leopoldo Trieste (Alessandro, il padrone dell’albergo), Hilary Mason (Heather, la sorella cieca), Adelina Poerio



John e Laura Baxter sono in casa mentre i due figlioletti, Johnny e Christine, giocano fuori; all’improvviso John corre fuori, come colpito da un presentimento e si getta nello stagno antistante la casa, recupera il cadavere della figlia e lancia un grido di dolore. Mesi dopo i due coniugi sono a Venezia poiché John lavora al restauro della chiesa di San Niccolò. E’ qui che Laura, ancora turbata per la scomparsa della figlia, farà la conoscenza con due attempate sorelle inglesi, Heather e Wendy. Una di queste, Heather, è cieca ma ha poteri da veggente e le rivela di aver visto Christine la quale avrebbe comunicato di dire alla madre di non preoccuparsi per lei. Laura racconta il fatto a suo marito che risulta molto diffidente delle sorelle. Dopo questo fatto la signora Baxter sembra essersi ristabilita dalla depressione perciò continua a frequentare Wendy e Heather la quale le riferisce di un grave pericolo incombente su John che, a loro parere, dovrebbe lasciare immediatamente Venezia. Intanto un killer sta seminando il panico tra calle e canali..

SPOILER (non evidenziare la parte in nero)
Pellicola che reca con se un’ottima reputazione, per alcuni un piccolo cult o addirittura capolavoro!! Devo ammettere di non capire questi giudizi e di non essermi particolarmente entusiasmato. L’ambientazione, Venezia, è intrigante e l’ottima fotografia dello stesso regista (e di A.Richmond) non fa che acuirne il fascino. Altro punto di forza è rappresentato dalla contemporanea presenza del grande Donald Sutherland e di Julie Christie, peccato che il pessimo doppiaggio italiano stavolta non renda onore alla sua consolidata fama: mai come stavolta sono stato irritato dalla connotazione vocale data ai protagonisti, assolutamente sgradevole. Il regista dimostra ottime capacità di movimentazione della macchina da presa e regala diverse inquadrature originali ed interessanti. Purtroppo non sono in grado di individuare altri pregi; il montaggio, ellittico e poco frenetico, non aiuta a dare il giusto ritmo ed a rendere minacciosa la storia. La sceneggiatura mi pare lacunosa in diversi punti: la mantellina rossa della figlioletta morta, identica a quella del killer, con tutta la buona volontà, mi pare un legame alquanto esile visto che rappresenta uno degli snodi portanti della vicenda. La tematica del dono di preveggenza di cui Sutherland sarebbe inconscio possessore non viene sviscerata a dovere: c’è la buona la sequenza del funerale e nient’altro. E ancora: Sutherland si “converte” nel pre-finale per un motivo non così chiaro. Alcun inquadrature (la spilla a mezzaluna sul cappotto di una delle vecchie signore è la medesima montata sul bastone nell’ufficio del vescovo) e modi comportamentali del cast di supporto (vescovo, le anziane signore, il commissario di polizia) lascerebbero presupporre la presenza di un qualche complotto misterioso, fatto che invece non ha alcun riscontro, è solo ingannevolmente suggerito. A mio parere un altro grosso problema viene dal soggetto della pellicola (un racconto di Daphne du Maurier): thriller è la denominazione che viene assegnata, invece gli omicidi restano molto sullo sfondo (l’unica scena cruenta è quella finale) ed il film è più un dramma che tenta un’indagine psicologica sui rapporti coniugali dopo la perdita di un affetto. Il punto è che Roeg non è Chabrol ed il risultato non convince in nessuno dei due campi. Non ho gradito per nulla la scena di sesso: gratuita, troppo lunga e quasi morbosa. Il film manca totalmente di “atmosfera” cupa e di “tragico incombente”, cosa che era invece riuscita a “La vittima designata” (altra pellicola ambientata a Venezia, firmata da Maurizio Lucidi). Buone le musiche di Donaggio, originale l’idea dell’omicida “nana”, disvelata in una scena per qualcuno spaventosissima ed entusiasmante, per me non abbastanza per far promuovere il prodotto. “Ogni azione ne determina una successiva, inevitabile e definitiva”, questa è un’altra chiave di lettura del film e la mia azione è quella di assegnargli una bella insufficienza, veda chi leggerà se è il caso di visionarlo.

VOTO 5,5

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LadyTriffide
view post Posted on 9/8/2012, 20:27




Questa volta non ho letto gli spoiler!!! La trama mi sembra interessante, peccato per il voto, se lo trovo in giro me lo guardo al mio ritorno! :)
 
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fabri4
view post Posted on 9/11/2013, 22:48




Il film è uno dei capolavori degli anni 70,imperdibile! voto 9
 
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2 replies since 8/8/2012, 22:53   177 views
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