NE' DI EVA NE' DI ADAMOAutrice: Amelie Nothomb
Data di edizione: 2008
Genere: commedia/sentimentale“Ancor più degli altri popoli della terra, i giapponesi facevano le cose perché è così che si fa. E andava benissimo”.La lettura di un libro di Amelie Nothomb mi è stata praticamente imposta. Ovunque andassi non facevo altro che sentire(e leggere) lodi su lodi su questa scrittrice, elogi senza alcun dubbio meritati, ma a parer mio il più delle volte un tantino esagerati.
Io e la Nothomb abbiamo una passione in comune, l’amore per il Giappone, passione nata in me in tempi molto lontani e in lei fin dalla nascita…si, perché la Nothomb, pur essendo di nazionalità belga, è nata nel paese del Sol Levante.
Qui vi trascorre la sua infanzia, fino a che il padre, un ambasciatore, è costretto a girare il mondo per lavoro, portando dietro di sé la famiglia.
Ecco che Amelie si ritrova fin da bambina a girovagare per il mondo, a vivere in Asia, negli Stati Uniti e in Europa.
Questa vita da girovaga le comporta ovviamente dei disagi da adolescente, trasformatisi poi in ricchezze da adulta(parla correttamente cinque lingue, ha una profonda conoscenza degli usi e dei costumi di tutti i paesi che ha visitato e, cosa ancor più importante, le ha garantito una notevole e profonda apertura mentale).
Nonostante abbia girato il mondo il Giappone rimane per lei la sua casa, il suo porto sicuro, il coacervo di tutti i suoi più bei ricordi.
Il Giappone, da quel che ho letto, è sempre presente nei suoi romanzi e questo “Né di Eva, né di Adamo” non ne fa eccezione, un racconto brillante, a tratti un po’ caustico, ma a suo modo divertente.
Amelie è una ragazza di ventitré anni con la passione della scrittura.
Ritorna nel suo amato paese natale, il Giappone e per guadagnare un po’ di soldi decide di diventare un’insegnante di francese.
Trova subito un allievo, il giovane Rinri.
Il ragazzo, con la sua estrema gentilezza e delicatezza, suscita l’immediata simpatia e curiosità dell’insegnante.
E’ un ragazzo volenteroso, curioso, desideroso di apprendere, ma al contempo anche molto attratto dalla sua giovane e brillante insegnante.
I due diventano amici, amicizia che, ben presto, si trasforma in qualcosa di più profondo.
I due si ritrovano a vivere intensamente il loro amore, fino a quando Rinri non le chiede di sposarla…Ameliè, donna di mondo e amante della sua indipendenza, comprende, oltre al fatto di non volersi mai impegnare per il resto della sua vita, di non essere mai stata veramente innamorata del ragazzo, di aver provato per lui solo dell’affetto, che il suo unico, vero amore è quello che prova per il Giappone, che le differenze culturali tra loro sono quasi insormontabili, così, dopo un’attenta riflessione, decide di fare la cosa più vile che un essere umano possa fare, scappare.
Se ne ritorna nella sua Bruxelles, diventa una scrittrice di successo, ma il suo incontro, dopo molti anni, con il suo ex fidanzato le farà capire che la decisione presa da lei è stata la più sbagliata e la più stupida che potesse mai fare…
Come scritto prima racconto particolarmente brillante, un ritratto diverso del Giappone a cui siamo di solito abituati.
Mi è piaciuto molto lo stile della Nothomb, così arguto e intelligente che, per la prima volta, mi ha aperto le porte di un mondo così diverso e lontano dal mio facendomi sorridere e riflettere.
Un racconto mai banale e mai noioso, un racconto che ricorda molto la pagina di un diario di un’ adolescente alla Melissa P., ma scritto con profonda intelligenza, maturità e “sense of humor”.
Un’autrice dotata di garbo, ironia, intelligenza e originalità alla scoperta di altri paesi e di altre culture, autrice che continuerò senz’altro a seguire.
Come ripeto niente di particolarmente eccezionale, ma che merita un’attenta lettura.
Voto: 6/7