GLI INDIFFERENTI, Alberto Moravia

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 9/11/2012, 18:30
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,308
Location:
Civita Vetula

Status:


GLI INDIFFERENTI

Autore: Alberto Moravia
Data di edizione: 1929
Genere: Drammatico


gli-indifferenti

“O mano” invocava sforzandosi di sorridere “aspetta ancora un poco…quel che basta almeno per salvare le apparenze”.

Passare in mezzo alla folla e non rivolgere sguardo ad anima viva, non curarsi di nessuno, vivere ogni giorno pensando solo al proprio benessere, ai propri desideri, alla propria soddisfazione personale.
Proseguire la propria vita come se scorresse sempre sullo stesso binario, senza fermata alcuna.
L’indifferenza rende dei robot, gela il cuore, il cervello, crea un mondo di replicanti, non di esseri umani.
L’indifferenza distrugge, soprattutto se la si subisce…ti senti inutile, vuota, meritevole di nessuna considerazione…è uno dei sentimenti peggiori che l’essere umano possa mai provare e non sapere quanto faccia male subirla, tanto…
Primo romanzo che Alberto Moravia scrisse durante la degenza in un sanatorio e pubblicato poi nel 1929, un romanzo che rappresenta in toto il mondo crudo della borghesia e la sua mancanza assoluta di valori.
Ebbe un notevole successo, ma questo non bastò a salvarlo dalla censura da parte del regime fascista.
Quello che più colpisce è il sentimento che affiora parola dopo parola, ogni pagina trasuda indifferenza, vocabolo ripetuto in continuazione, a testimonianza dell’inutile vita condotta dai protagonisti della storia, storia che si dipana nell’arco di appena due giorni, ambientata in un ricco quartiere romano, che vede protagonisti una vedova, Mariagrazia, il suo amante, Leo, i due figli di lei, Carla e Michele e l’amica del cuore di Mariagrazia, Lisa.
Tutta la storia ha una forte caratterizzazione teatrale, ciascuno dei sedici capitoli che la compongono si svolgono in una scena, si aprono con l’entrata di uno dei personaggi e si chiudono con la loro uscita.
L’atmosfera che si respira è sempre cupa e chiusa ed è sottolineata sempre da quella profonda sensazione di claustrofobia.
La loro vita non è altro che un susseguirsi di giorni che si ripetono sempre uguali, interminabili, una sorta di circolo vizioso senza via d’uscita.
Una visione negativa della società borghese, priva di valori, di sentimenti, capace di creare solo rapporti falsi e ipocriti, dove contano soltanto il denaro e la gretta e inutile materialità.
Una storia scritta più di ottant’anni fa, ma attualissima, basta guardarsi intorno, basta vedere quanto l’indifferenza cvi circondi, quanto ognuno pensi solo a sé stesso, quando edonismo ci sia, quanto i veri valori siano andati a farsi benedire.
Scritto in modo magistrale, terribilmente inquietante e profondamente triste nella sua verità.
Leggetelo.

p.s infinite grazie Sal per il consiglio, mi hai permesso di conoscere un capolavoro della letteratura italiana e non solo. Grazie davvero.

Voto: 7
 
Top
Amélie Verne
view post Posted on 23/11/2012, 22:17




E' qui che mi fa l'occhiolino ma non mi sono ancora decisa a leggerlo. Questa tua appassionata recensione mi invoglia molto.
Un libro bello e tremendo nella sua verità...

Grazie :)
 
Top
1 replies since 9/11/2012, 18:30   17 views
  Share