IO, ROBOT, Isaac Asimov

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 12/11/2012, 18:43
Avatar

Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
oscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscaroscar

Group:
Letterato Classico
Posts:
25,308
Location:
Civita Vetula

Status:


IO, ROBOT

Autore: Isaac Asimov
Data di edizione: 1940
Genere: Fantascienza


io_robot

“Io ho visto dall’inizio, quando i poveri robot non potevano parlare, fino alla fine, ora che si ergono fra l’umanità e la distruzione. Non vedrò altro. La mia vita è finita. Ma lei vedrà ciò che accadrà in futuro.”

Costruire un robot, un sogno per molti, una realtà per alcuni(soprattutto in particolar modo per i nipponici).
Cinquant’anni fa tutto ciò era pura utopia, ora l’uomo è riuscito in parte nel suo intento, ci sono macchine che svolgono compiti molto simili a quelli dei robot(basti pensare alla siderurgia o alla meccanica) e che, presto o tardi, sostituiranno anche il lavoro dell’essere umano(ci sono robot che adesso vengono utilizzati anche in alcuni ospedali per eseguire interventi chirurgici).
Il grande scrittore russo Isaac Asimov è proprio sul secondo punto che si vuole soffermare, immaginando di creare non soltanto un semplice automa, ma piuttosto un secondo uomo che possa in qualche modo sostituirlo, dotato di un cervello autonomo che gli permetta di prendere decisioni, di essere senzienti e, addirittura, di provare dei sentimenti umani.
Creare un altro sé, una sorta di alter-ego, ecco il sono di Asimov, sogno che, detto con tutta franchezza, trovo spaventoso.
Questa raccolta non ha nulla a che fare con il film con protagonista Will Smith, è una raccolta di nove racconti tutti collegati tra loro grazie alla presenza degli stessi personaggi in diversi momenti della loro vita e della loro carriera(Alfred Lanning, inventore del primo cervello positronico, Susan Calvin, robopsicologa, Donovan e Powell, due ingegneri, Robertson, capo della US Robots, Stephen Byerley, politico).
Analizziamoli un attimo:
• Robbie (1940)
Robbie è un robot baby-sitter(eh si, in un ipotetico futuro possiamo pensare anche a questo…) ed è il compagno di giochi di Gloria, una bambina allegra e solare che stravede letteralmente per lui.
La madre, contraria a quest’amicizia che reputa dannosa per l’equilibrio psichico della bimba e diffidente verso i robot, tenterà in ogni modo di separarli.
Da qui comincia la disperata ricerca di Robbie da parte di Gloria con qualche incidente di percorso.
In questo appare la dottoressa Susan Calvin, ancora studentessa.
• Circolo vizioso (1942)
Donovan e Powell, due giovani e brillanti ingegneri, devono compiere una missione sul pianeta Mercurio con l’aiuto di Speedy, un robot costruito con una terza legge rafforzata.
I due ingegneri rischieranno la vita in questa loro impresa e si troveranno a dover risolvere il conflitto tra la seconda e la terza legge della robotica che manda in tilt il loro piccolo aiutante.
• Essere razionale (1941)
I protagonisti di questo racconto sono sempre Donovan e Powell che, a bordo di una stazione spaziale, dovranno fare i conti con Cutie, un robot da loro assemblato che, a quanto pare, è stato programmato con un grave difetto, quello di credere ciecamente nella filosofia cartesiana.
Ciò porterà a situazioni a dir poco paradossali a metà strada tra la filosofia integralismo religioso, il tutto, ovviamente, nel rispetto delle tre leggi della robotica…
• Iniziativa personale (1944)
Sempre Donovan e Powell protagonisti e sempre intenti a collaudare un robot, un modello multiplo composto da sei elementi e che per questa comincerà a soffrire di schizofrenia.
• Bugiardo! (1941)
Il mio racconto preferito insieme al primo.
Herbie è un robot con una caratteristica molto particolare… sa leggere nel pensiero.
Questa sua capacità, unita ovviamente all’obbligo di rispettare le tre leggi, porterà il robot a fare di tutto pur di non ferire gli esseri umani che a lui si rivolgono per chiedere consigli
• Il robot scomparso (1947)
Per svolgere lavori in cui gli esseri umani sono sottoposti a radiazioni dannose per la loro salute, vengono costruiti dei robot.
Uno di questi fugge e si nasconde in mezzo ad altri suoi simili…toccherà allora alla dottoressa Susan Calvin cercare di ritrovarlo e di riportarlo all’ovile.
• Meccanismo di Fuga (1945)
Un robot non riesce a portare a compimento la sua missione, la costruzione di un’astronave, perché ciò contrasta con la prima legge della robotica.
Con l’aiuto della dottoressa Calvin riuscirà a superare la missione.
• La prova (1946)
Stephen Byerley, un politico candidato alle elezioni, viene accusato da uno dei suoi avversario di essere in realtà un robot(questo potrebbe essere uno spunto per i nostri politici…).
La Corporazione US Robots dovrà riuscire a dimostrare che l’accusa è infondata per non venire coinvolta in uno scandalo(per fortuna esistono le care tre leggi della robotica…).
• Conflitto evitabile (1950)
Il racconto più difficile, tutto incentrato sulla geopolitica fantascientifica.
Il mondo è diviso in 5 regioni, corrispondenti ai cinque continenti e Stephen Byerley è diventato coordinatore della regione americana.
Tutte le decisioni economiche vengono prese da macchine che non dovrebbero fare errori, eppure qualcosa sembra andare storto… Byerley si troverà così a fare i conti con una società avversa e con il problema filosofico di come una macchina riesca a sapere cosa sia bene e cosa sia male.

Questo è “Io, robot”. Una lettura piuttosto complessa che, se non ci si è avvezzi, si finisce per perdersi.
Non voglio assolutamente togliere nulla alla bravura di Asimov, ma a me questa raccolta non ha entusiasmato più di tanto, sarà che non amo particolarmente la “hard-fi” , ma mi sono trovata veramente in seria difficoltà davanti a leggi robotiche e lunghi discorsi matematici.
Come scritto sopra mi sono piaciuti molto due racconti, in particolar modo il primo, “Robbie”, nel quale Asimov fa un indagine accurata sulla psicologia umana alla ricerca delle sue paure ataviche e i suoi pregiudizi più radicati e “Bugiardo!”, nel quale mi sono rivista molto nella dottoressa Calvin e nel suo non volersi mai trovare difronte alla dura verità, ma per il resto ho fatto davvero tanta tanta fatica.
Assolutamente un autore che non può mancare nella biblioteca di qualsivoglia lettore, un libro futuristico, che fa riflettere su quello che, in fondo, sta diventando il nostro mondo attuale, ma non sono tipo adatto a letture di questo genere.
Comunque lo consiglio, agli appassionati di fantascienza, matematica, scienza, religione e filosofia piacerà sicuramente molto.
Io invece continuo a preferire i suoi “Vedovi Neri”.

Voto: 7
 
Top
0 replies since 12/11/2012, 18:43   160 views
  Share