IKIGAMI
Autore: Motorō Mase
Disegni: Motoro Mase
Data di edizione: 2005"Dovrete vivere come se sapeste che dovrete morire il giorno dopo."Carpe Diem scriveva Orazio. Cogli l’attimo, non stare a tergiversare, vivi la gioia del momento, come se ogni giorno fosse l’ultimo, perché la vita è troppo breve per questo, può scivolarti via dalle mani senza che tu te ne renda conto.
Facile a dirsi, ma purtroppo spesso difficile a farsi.
Giappone, giorni nostri.
Il governo nipponico ha legalizzato quello che si può definire un incubo spaventoso: notificare con un ikigami, ossia un annuncio di morte, il decesso di una persona entro le ventiquattro ore dalla ricevuta del biglietto.
Ogni giapponese porta nel suo corpo una letale capsula velenosa(un po’ simile alle bombe-uomo di “Zambot 3”), pronta a dischiudersi per i condannati a morte.
Queste esecuzioni casuali vengono messe in atto per ricordare alla popolazione l’importanza della vita e per ricordare loro che niente è eterno, che si devono sbrigare se vogliono realizzare qualcosa perché il tempo per tutti noi, purtroppo, è molto limitato.
Un manga terribile, veramente terribile e angosciante.
Il Giappone ipotizzato dall'autore Motoro Mase è un paese che definire poco democratico è un eufemismo, lo Stato si pone allo stesso livello della Provvidenza Divina, decidendo sulla vita e sulla morte dei propri cittadini affinché questi apprezzino al massimo le gioie della vita, che diano sempre il meglio di sé stessi, che non si lascino mai scoraggiare dagli eventi infausti della vita perché, come scritto sopra, è troppo breve per fermarsi a pensare e a rimuginare sopra i propri problemi.
Lo stato controlla i cittadini…a nessuno di loro è data una via di scampo…terribile.
Ogni vittima viene ovviamente esaminata con molta attenzione, viene compilato un accurato profilo, viene spiata di nascosto negli ultimi due mesi di vita e poi eliminata senza alcun senso di colpa, per il bene della società, come si trattasse di una cavia, di un esperimento, di un animale da sacrificare nel momento del bisogno.
Un manga che ti induce a riflettere su molti aspetti, come per esempio l’inutilità della vendetta(a che serve vendicarsi se si è condannati poi a morire e a non poter così beneficiare dei frutti di questa vendetta? Non è meglio essere ricordati con affetto e non con odio?) e sull’ineluttabilità del destino che, lo sappiamo da sempre, non guarda mai in faccia a nessuno.
L’unica cosa da fare è dare sempre il meglio di sé stessi, ogni giorno della propria esistenza, così da non andarsene con i rimorsi.
Un manga visionario ed emozionante, un’atmosfera opprimente che ti pervade disegno dopo disegno, tutti curatissimi.
Molto bello nella sua tragica verità, un fumetto che, una volta terminato, ti lascia sgomento, con qualcosa nel profondo dell’anima su cui riflettere molto.
Posso solo concludere con questa frase : “
Carpe Diem. Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero."("Mentre parliamo il tempo invidioso sarà già fuggito: cogli l'attimo, e confida il meno possibile nel domani.").
Vero, verissimo.
Voto: 8
