CUTIE HONEY '21, Go Nagai

CUTIE HONEY '21

Autore: Go Nagai
Disegni: Go Nagai
Genere: poliziesco/avventura
Data di edizione: 2005



Una cosa è certa: Go Nagai è un nostalgico, uno che ama crogiolarsi nei ricordi nel tentativo di trovare una spinta morale che lo aiuti ad affrontare il futuro(in questo siamo molto simili…).
E’ il 1973, Go è uno degli autori più conosciuti e amati in Giappone, le sue due creature, Devilman e Mazinga Z, gli hanno donato tanta popolarità e visto l’enorme successo, la Toei Animation continua ogni giorno a chiedere nuovi soggetti, nuove storie interessanti da trasformare in oro, come successo con gli altri personaggi.
Ecco nascere così Cutie Honey, l’eroina dell’amore.
Cutie nasce come versione femminile(e parecchio “scollata”) dei cosiddetti eroi “tokusatsu” che spopolavano in Giappone in quel periodo.
Cutie somiglia molto a un tokusatsu, con la differenza che è molto più dedita al sesso, alla violenza e alla comicità grossolana.
Un successo quello di Cutie di proporzioni quasi mondiali, che Nagai ha deciso bene, nella sua nostalgia, di riproporre, a distanza di ben trentadue anni.
Ebbene si, Cutie è tornata…siamo a Tokyo, nel 2005 e la polizia non sa più come fare per arginare l’ondata di violenza che sta fagocitando l’intera città, violenza causata dai continui attacchi terroristici della misteriosa setta Panther Claw, alla quale appartengono creature mostruose provenienti dal futuro, comandate dalla sacerdotessa di Panther Zora, di nome Sister Jill.
Fortunatamente a difesa del bene c’è la provocante investigatrice privata Saiko Hayami, che riesce a tener testa all'organizzazione, risolvendo gran parte dei casi anche grazie all'aiuto della prorompente Cutie Honey.
Come al solito Go Nagai esagera, Cutie è sempre più dedita, come scritto sopra, al sesso, alla violenza e alla comicità grossolana, un’eroina che ricorda molto un Edwige Fenech, una Nadia Cassini, una Gloria Guida, una Tinì Cansino o una delle tante figure che hanno imperversato sui nostri teleschermi nel periodo d’oro del peggior trash all’italiana anni ’70-’80, una storia “pulp” condita da combattimenti truculentissimi, con costante spargimento di sangue e di interiora, senza poi parlare delle continue scene di sesso presenti, spesso e volentieri al limite del più estremo hentai.
Devo dire che questi due elementi, sesso e violenza, sono sempre stati presenti nelle sue opere, ma mai in modo così esagerato come in questo manga, un insieme a tratti disturbante di dramma, combattimenti, scene sadomaso e battute umoristiche che, devo ammetterlo, il più delle volte stordiscono il lettore.
E poi manca quel tratto che a me piace molto, così grottesco, sporco, rozzo, gretto, il tratto tipico degli anni’70 che ormai è andato perduto, sostituito da questo nuovo disegno così lineare e pulito che proprio non riesco a mandare giù.
Come ai tempi di “Mazinsaga” mi faccio la stessa domanda: Ma ce n’era bisogno? Perché rispolverare vecchi eroi che ormai non hanno più nulla da dire e da offrire? Forse per un irresistibile moto di nostalgia? O molto più plausibilmente perché non si hanno nuove idee?
Comunque sia non me la sento di bocciarlo del tutto, forse mossa anch’io da un moto di nostalgia o di amore nei confronti dell’autore, ma veramente spero che Nagai decida un giorno di smetterla di resuscitare i suoi eroi, non fa altro che sporcare il meraviglioso ricordo che noi bambini degli anni’80 serbiamo ancora dentro di noi.
Ovviamente ad alcuni uomini piacerà sicuramente, ma che ve lo dico a fare…


Voto: 5.5

Ma io non voglio essere cattiva, vorrei soltanto che Nagai la smettesse di violentare i nostri miti d'infanzia...ormai sono passati quarant'anni, sono passati di moda, non può pensare di riciclarli a suo piacimento nel disperato tentativo di farli piacere alle nuove generazioni, si buttasse su nuove idee, su nuovi progetti, il talento non gli manca, che lasciasse stare quei poveri eroi, ormai hanno fatto il loro corso...