ABBIAMO SEMPRE VISSUTO NEL CASTELLO, Shirley Jackson

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view post Posted on 12/12/2012, 18:00
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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ABBIAMO SEMPRE VISSUTO NEL CASTELLO

Autrice: Shirley Jackson
Data di edizione: 1962
Genere: grottesco/surreale


castellojackson

“Merricat” disse Connie “thè e biscotti: presto vieni.” “Fossi matta sorellina, se ci vengo m’avveleni.”

Mah, boh…sono perplessa.
Perplessa per la sfilza di quattro/cinque stelle che vedo attribuite da ogni parte a questo romanzo, perplessa per i giudizi entusiastici che leggo, perplessa per tutti coloro che ne sono usciti scioccati da questa lettura.
Poi ecco che, quasi per caso, mi capita di leggere una nota sull’autrice, Shirley Jackson: “è la maestra di Stephen King”…ah, ecco che le cose si spiegano, ecco il perché del suo(per me inspiegabile) successo.
Questo romanzo non è un horror, non è un thriller, non è una storia di fantasmi, non è una storia di “paura”, non è una storia e basta. Non so nemmeno come catalogarlo, come descriverlo…è un inutile spreco di carta, inchiostro e di tempo per me che ho deciso di leggerlo.
Mary Katherine Blackwood(detta Merricat) e sua sorella Constance vivono nella loro immensa casa, un castello(che da il titolo al romanzo) abbarbicato sulla collina di Blackwood.
Le due donne vivono totalmente immerse nella loro perfetta e metodica quotidianità: Constance coltiva con passione il suo orto e trascorre il suo tempo a cucinare prelibatezze per tutta la famiglia, governa con amore la casa da cui non mette mai il naso fuori, nemmeno per sbaglio e assiste l’invalido zio, costretto su una sedia a rotelle.
Merricat invece si diletta in riti di magia e stregoneria atti a proteggere l’esistenza della sua famigliola felice e si occupa costantemente del suo amato gatto Julian.
Anche lei detesta uscire di casa(lo fa solo una volta al mese, per fare la spesa), ma un motivo c’è, tutti in paese detestano le due sorelline a causa di un tragico evento avvenuto sei anni prima, in cui morirono, in circostanze misteriose, i genitori delle ragazze e il loro fratello minore.
La vita delle due e dell’anziano zio procede in assoluta tranquillità, i loro giorni si susseguono sempre uguali ma in perfetta serenità, tra la cottura di qualche manicaretto e la pulizia della casa, fin quando questo loro idillio viene letteralmente distrutto dall’inaspettato arrivo del cugino Charles.
Seconda lettura che affronto di quest’autrice e secondo fiasco dopo “L’incubo di Hill House”.
La signora Jackson anche questa volta tira fuori dal cilindro una storia tutto sommato lineare e scorrevole, ma assolutamente noiosa e improbabile, oltre che inconcludente.
Conoscendo l’autrice non è che mi aspettassi poi molto, ma almeno le cose basilari, una storia con qualche mutamento e colpo di scena, invece mi sono trovata davanti una storia piatta, senza alcun risvolto, che si protrae stancamente fino a un finale che non spiega nulla.
Le due protagoniste passano tutta la durata del libro a cucinare, a sotterrare oggetti per il giardino, a spalancare le finestre di casa per far prendere aria all’ambiente, a fare discorsi assolutamente improbabili…in parole povere una sorta di casalinghe disperate, solo che le due sembrano godere della vuota vita che conducono, sono ormai talmente rassegnate da aver costruito, sul loro Inferno, un Paradiso idilliaco.
Non c’è nemmeno un finale, o perlomeno sono io quella a non aver capito il senso delle ultime dieci pagine(francamente mi domando come si possa rimanere colpiti da un qualcosa che non c’è, questo vorrei tanto che qualche anima pia me lo spiegasse…).
Qualcuno l’ha definito un romanzo “maledetto”…su questo sono d’accordo, infatti quando lo leggi la prima cosa che ti viene d’istinto è di prendere le due sorelle a mazzate e sotterrarle nel giardino della loro tenuta per quanto sono insopportabilmente irritanti e morbose, in particolar modo Costance nella sua quasi schifosa perfezione.
Veramente non so da cosa si possa rimanere colpiti, è talmente tutto assurdo e fuori da ogni logica da risultare alla fine solo fastidioso(e la cosa ancor più incredibile è che questo romanzo costa la bellezza di diciotto euro…roba da matti…).
Spero che qualcuno dei suoi innumerevoli ammiratori un giorno possa dirmi cosa l’ha colpito, sinceramente non ci vedo nulla, tranne il grottesco tentativo di un’autrice che cerca di imitare i grandi maestri dell’horror senza riuscirvi.(e quando parlo di grandi maestri dell’horror non mi riferisco assolutamente al suo di maestro, che sia ben chiaro questo…).
A questo punto consiglio la lettura de “La casa stregata” di Lovercraft, “il mistero degli Usher” di Poe e “la casa sull’abisso” di Hodgson, ma anche “I Misteri di Udolpho” della Radcliffe, di gran lunga più interessanti, affascinanti e suggestivi di questo pseudo castello maledetto.

Voto: 4.5

Edited by La Dama in Nero - 12/12/2012, 18:18
 
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view post Posted on 13/12/2012, 01:50
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Sapiente Malizioso
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Commento favoloso, brava! :D Mi fido ciecamente di quel che hai scritto, sei stata ben precisa su ciò che non t'ha convinta. Comuqnue il titolo era molto bello :D
 
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view post Posted on 13/12/2012, 18:57
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CITAZIONE (LordDunsany @ 13/12/2012, 01:50) 
Commento favoloso, brava! :

Grazie! :)

CITAZIONE (LordDunsany @ 13/12/2012, 01:50) 
Comuqnue il titolo era molto bello :D

Lo so ed è quello che mi ha fregata, già pregustavo un'ottima storia in salsa horror vecchio stile Lovercraft e Poe e invece mi sono trovata davanti questa robaccia(ma me lo dovevo aspettare da quest'autrice...)
 
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2 replies since 12/12/2012, 18:00   63 views
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