FRANKENWEENIE (2012), Tim Burton

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view post Posted on 30/12/2012, 03:32
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Sapiente Malizioso
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"Frankenweenie" (USA, 2012) di Tim Burton

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Il giovane e solitario Victor è appassionatissimo di scienza e trascorre le sue giornate diviso tra la scuola (elementare) ed il suo fedele amico, il suo adorabile cagnolino Sparky. I compagni di classe di Victor sono personaggi alquanto originali e poco socievoli, la sola Elsa, che è anche vicina di casa, nonché nipote del vice sindaco, sembra avere interesse per il nostro. Il padre, Edward, desidererebbe che il figliolo si integrasse maggiormente con gli altri bambini, ed oltre alla scienza (insegnata con estremo rigore dal nuovo maestro, Mr.Rzykruski), vorrebbe si dedicasse al baseball. Ma è proprio durante una partita che Victor spedirà una pallina fuoricampo e Sparky..

Lo so, non è ancora uscito in Italia (è previsto per il 17 gennaio), ma non potevo farmi scappare l'occasione di visionarlo :D
Diciamocelo, le ultime prove di Burton non sono state propriamente memorabili: "La fabbrica di cioccolato" ed "Alice in Wonderland", erano film sbagliati, fiacchi, "Sweeney Todd" non del tutto convincente, mentre un barlume dell'antica grandezza s'era intravisto col recente "Dark Shadows". Ebbene, posso annunciarlo con sicurezza, Tim è tornato, e sento già con grosso sospiro dei fans!
In America non è andato benissimo quanto ad incassi, ma si sa gli americani sono un popolo grossolano, non amano le raffinatezze ;)
Siccome la Disney ha visto bene di chiudere la propria divisione animata, Burton ha pensato di farla ricredere riproponendo un remake esteso, tutto in stop-motion ed in b/n, di un suo delizioso corto del 1984 (il titolo è il medesimo e consiglio, a chi non l'avesse visto, di procurarselo). Il risultato è sorprendente, scintillante. Il motivo di base è il medesimo del cortometraggio, ma sono aumentati il numero di personaggi e lo svolgimento, specie nella seconda parte, cambia quasi totalmente.
La prima sequenza, quella del filmino, è divertente e geniale, ed è proprio questo il momento in cui facciamo la conoscenza con Sparky, simpatico e molto tenero.
Segue il disvelamento della cittadina in cui è ambientata la vicenda, un posto qualsiasi, dal fascino retrò, la cui architettura richiama il 1950 o '60 o '70 (anche se uno dei personaggi farà un riferimento a Plutone che indicherebbe l’epoca attuale). Nell'aula della scuola un'apparizione, Mr.Rzykruski, illumina la memoria dello spettatore, infatti il nuovo maestro è la copia dell'indimenticabile Vincent Price (doppiato da Martin Landau, altro pupillo di Burton). La spiegazione del funzionamento dei fulmini (durante la quale si apprendono cupe leggende riguardo alla fondazione della cittadina) da modo di mostrare i "lugubri" compagni di Victor: la stramba ragazzina bionda che legge le feci del suo gattino Whiskers, il ragazzo orientale (dalle fattezze di Boris Karloff), il simil Frankenstein, il gobbo, il grassone e la vicina di casa solitaria. Subito va detto che questi personaggi hanno tutti un'a buonissima caratterizzazione. L 'espediente per frullare il tutto è rappresentato dal "concorso di scienze" che tutti i ragazzi vorrebbero vincere (Mr.Rzykruski, parlando con Victor, anticipa quel che verrà, ammonendo lo spettatore: “non c'è scienza buona o cattiva, ma solo l'uso che se ne fa”). Ma la carta migliore pare essere in mano a Victor! Nella seconda parte si scatena una pazza giostra con cui Burton vuol divertirsi e divertire: la grigia città (e non solo a causa di un perfetto b/n) viene trasformata in una pazza sarabanda, Burton accantona certe sfumature gotiche che in fondo gli appartengono, cospargendo però il tutto con quel giusto alone di cupezza che gli permette di creare fantasmagoriche suggestioni; e di colpo, si materializza la magia delle sue prime produzioni. Si sorride, si ride, ci si commuove. Su tutto e tutti troneggia una minuscola figura, quella dell’affettuoso e buffo Sparky; amico fedele e compagno di giochi. Ogni volta che lui è in scena è u a gioia per gli occhi! Una pellicola forse non profondissima, ma giocosa, delicata e anche commuovente (in un paio di punti), che si può fruire su diversi livelli, semplice favola o ghiotta operazione cinefila, poichè colma di citazioni, omaggi e rimandi (Bambi, Peter Cushing, La Mummia, Hammer, Poe, Frankenstein, Dracula, Shelley, Gamera, Gremlins, Verne, Jurassic Park, Gli uccelli, James Whale, il corvo, Edward mani di forbice, S.King, ecc..). E’ fotografata splendidamente da Peter Sorg (già presente, con altro ruolo, in “Coraline” e “La sposa cadavere”) e sorretta da una colonna sonora ispirata a cura di un Danny Elfman in stato di grazia. In definitiva questa è la grande storia di un ragazzo e del suo cane, raccontata con garbo, intelligenza, eleganza e senza furba accondiscendenza verso il pubblico più giovane. Imperdibile per gli appassionati di animazione e non.
Vi esorto a non andarci coi vostri bimbi piccoli, sennò vorranno pure loro uno "Sparky" (o un Whiskers”) :ani-11aquarius.gif:

VOTO 7,5

Scena culto: i risvegli di "Colossus" e "Shelley" :)

PS: ho gradito tantissimo l’omaggio ai kaju (mostroni) giapponesi!

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view post Posted on 31/12/2012, 15:27
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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Ho visto proprio in questi giorni uno degli ultimi pessimi film di Tim Burton...mi fa piacere sapere che si sia un pò ripreso...
 
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1 replies since 30/12/2012, 03:32   32 views
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