ANGEL, Dorotea de Spirito

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view post Posted on 17/2/2013, 16:40
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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ANGEL

Autrice: Dorotea de Spirito
Data di edizione: 2009
Genere: sentimentale


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“L'amore non può essere un angelo, fa soffrire, fa piangere. Fa uccidere. L'amore non è un angelo, ma è piuttosto un demone, bello e tentatore, ma comunque un demone. Con ali nere sporche di sangue.”

Ecco cosa succede a pubblicare libri come “Twilight” e “Tre metri sopra il cielo”, che poi vengono fuori questi cloni impazziti…no vabbè, non voglio essere cinica, in fondo si tratta di una ragazza di sedici anni, lodo la sua buona volontà, ma ci sono tante cose che non vanno, davvero tante ed è giusto che io le dica, mi sentirei un’ipocrita se non lo facessi…
Viterbo, fine estate del 2009.
Vittoria è un adolescente come tante, trascorre la sua vita come una qualunque ragazza della sua età, tra impegni scolastici, primi amori e comitive di amici.
Una ragazza come tante, con la differenza che Vittoria in realtà è un angelo, appartiene alla tribù degli angeli che vivono nascosti tra le antichità della provincia laziale, un angelo anomalo(non bionda, non bellissima, non etera come i suoi “colleghi” ma mora, non particolarmente bella e sprovvista di ali) e alquanto impacciato.
La sua routine viene sconvolta dall’incontro con Guglielmo, un misterioso e affascinante ragazzo che, come c’era da aspettarselo, farà subito breccia nel suo cuore.
Ma il loro è un amore impossibile, Guglielmo è infatti un demone, appartenente alla famiglia dei demoni, mortali nemici degli angeli.
Ecco la città di Viterbo diventare teatro di questa lotta atavica tra bene e male, tra angeli e demoni, una lotta che porterà morte e dolore, ma che farà anche nascere un tenero e puro sentimento come l’amore.
Quando scrisse questo romanzo Dorotea aveva, come scritto sopra, sedici anni(adesso ne ha venti), un romanzo destinato ovviamente a un target di adolescenti, un romanzo piuttosto banale, ma scritto abbastanza bene(non si direbbe che sia nato da una penna di una sedicenne…).
Analizzo ancora una volta alcuni punti:

• Ambientazione

E’ stata il motivo per cui mi sono avvicinata a questo romanzo.
Conosco abbastanza bene la città di Viterbo, è deliziosa, affascinante, misteriosa e decisamente chiusa.
Chi abita dalle mie parti sa benissimo quanto non sia facile raggiungerla, una città che se non fosse per i suoi innumerevoli negozi sembrerebbe quasi essersi fermata nel tempo, a metà strada tra antichissimo(gli Etruschi), antico(Medioevo) e moderno, una città che per ilo suo fascino e mistero si presta a essere un ottimo teatro per una storia a sfondo storico(ricordiamo che Viterbo è stata anche sede del Papato prima che tale sede venisse spostata ad Avignone), non per una storia fantasy, per me non c’azzecca quasi nulla.
Con questo non voglio criticare la scelta dell’autrice, ognuno ambienta le sue storie dove vuole, però ho trovato questa scelta a dir poco azzardata e piuttosto discutibile, oltre che astrusa, soprattutto per una come me che conosce la città in questione e i suoi abitanti.

• Personaggi

Come scritto sopra, i protagonisti di questa vicenda sono un perfetto ibrido tra i protagonisti della saga della Meyer e del romanzo adolescenziale di Moccia, Guglielmo, il protagonista maschile, è un clone di Edward Cullen(come lui tutto issimo, fighissimo, bellissimo, misteriosissimo e affascinantissimo) con la bastardaggine di Step(e direi anche con una spruzzatina della versione moderna di Akira Fudo di Go Nagai), invece Vittoria, la protagonista femminile sembra il clone sputato di Isabella Swan, come lei impacciata, come lei un po’ sfigatella, come lei insicura).
Inoltre devo dire che sono stati tracciati in modo talmente approssimativo(zero caratterizzazione psicologica) da risultare addirittura fastidiosi(non parliamo poi dei personaggi di contorno, dalla famiglia di Vittoria ai suoi amici, tutti delle semplici marionette…).

• Storia

Banalissima, la classica storia d’amore tormentata tra due giovanissimi che alla fine sfocia quasi sempre in dramma, senza contare poi l’annosa questione della battaglia tra forze del bene e quelle del male, per non parlare poi della distinzione tra angeli e demoni(ci sono angeli buoni e angeli cattivi così come demoni buoni e demoni cattivi…ma dai…

In parole povere un romanzo piuttosto superficiale e sempliciotto che, al di là del fatto che i buoni vincono sempre e che l’amore trionfa su tutto, non dice niente di nuovo…come ripeto lodo la volontà della ragazza e ammiro la sua passione per la scrittura, ma per fare il mestiere di scrittore ci vuole ben altro…
Adatto solo a un pubblico di adolescenti e di eterni sognatori…

Voto: 4.5
 
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view post Posted on 3/4/2013, 01:39
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Sapiente Malizioso
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Questa chicca m'era sfuggita!! :D
Ma Simo, come ti ci sei avvicinata? :)
Certo che scrive proprio chiunque, ma chiunque!!! :(
 
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view post Posted on 3/4/2013, 15:20
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L'ho trovato per puro caso, mentre cercavo un romanzo breve dal sapore vagamente gotico...la scrittrice poi è quasi una mia concittadina, questo è stato un incentivo in più a leggerlo...comunque ho letto che si tratta di una saga, ci sono altri due capitoli dopo questo, ma io non ho alcuna intenzione di leggerli, il primo mi basta e avanza...
 
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2 replies since 17/2/2013, 16:40   15 views
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