EVA KANT: QUANDO DIABOLIK NON ESISTEVA, Angela Giussani/Luciana Giussani

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view post Posted on 8/3/2013, 16:14
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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EVA KANT: QUANDO DIABOLIK NON ESISTEVA

Autrici: Angela Giussani e Luciana Giussani

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“Io ero Eva Kant e lo sarei stata per sempre”

Eva Kant, uno dei personaggi più affascinanti e intriganti della storia dei fumetti.
Non sappiamo nulla di lei, sulla sua algida, bellissima e raffinata figura aleggia da sempre un velo di mistero, ma questa volta le sorelle Giussani ci forniscono finalmente una spiegazione, facendolo nel loro stile romantico e avventuroso che le ha sempre contraddistinte e soprattutto ha sempre contraddistinto le storie del loro sensuale ladro.
Eva è la figlia illegittima di una bellissima ma poverissima donna di nome Caterina e di Lord Rodolfo Kant, che però non ha mai dichiarato alla sua nobile famiglia(per paura del cugino Anthony , che poi Eva sposerà) l'esistenza della bimba e la relazione extra-coniugale con Caterina.
Un giorno Rodolfo si decide e porta un prezioso gioiello, il Diamante Rosa, alla sua amata Caterina come pegno del loro amore, ma con un tranello Anthony riesce a insidiarsi tra i due innamorati e a dividerli per sempre.
In seguito, dopo la morte dei genitori causata dal perfido cugino, la piccola Eva viene rinchiusa in un orfanotrofio, dove subisce ogni tipo di vessazione fisica e psicologica, da cui fugge anni dopo per andare a vivere in Sud Africa.
Qui, sotto copertura come cantante di night club, inizia una brillante carriera di spia, fino al giorno in cui incontra di nuovo Anthony, il cugino del padre, l’assassino dei suoi genitori.
Non riconosciuta dall’uomo, ne diventa la sua amante, fino a sposarlo e ad acquisire così il diritto a portare il cognome Kant, cognome che le era stato bandito da bambina e, soprattutto, riuscirà così ad avere la sua vendetta nei confronti dell’uomo che le ha distrutto la vita.
Eva Kant vista dunque dalle sorelle Giussani come una moderna versione femminile di Edmond Dantes, una storia la sua intrisa di vendetta, di intrighi, di passione, una storia tra le migliori che abbia letto del bellissimo ladro, una storia che ricorda un po’ i tragici drammi delle eroine di un tempo, una storia che profuma, già dalle prime tavole, di classicismo(basta vedere lo splendido incipit).
La figura di Eva è senza alcun dubbio una tra le più belle che siano mai nate dalla matita di un fumettista, una fanciullezza spensierata, una madre bellissima ma molto fragile, in perenne ricerca d’amore, una ricchezza che le spettava di diritto ma che le è sempre stata negata…le due disegnatrici, con l’ausilio della sceneggiatura di Giovanni Palumbo, riescono a delineare un quadro a dir poco perfetto per questo personaggio, un misto di dramma, dolore, rabbia, tristezza, voglia di riscatto e soprattutto amore e vendetta.
Le sequenze scorrono via fluide, ma con un ritmo incalzante che ti cattura fin dalle prime pagine, come se ci trovassimo davanti a un’opera cinematografica.
Un albo speciale per un personaggio altrettanto speciale, una donna aristocratica Eva, raffinata, fragile e grintosa allo stesso tempo, esile ma micidiale, sempre composta, anche nel dolore più grande.

Chiudo con una citazione :

” Fu un diamante rosa a far incontrare il Re del Terrore e Eva, tanti anni fa. Ora quello stesso gioiello fa riaffiorare i ricordi di una giovinezza vissuta tra avventure, delitti, ricatti.”


Il gioiello più prezioso della Collana del Re è sicuramente lei, l’unica e indimenticabile Eva Kant.

Voto: 7.5
 
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