IL GATTO, Georges Simenon

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view post Posted on 18/3/2013, 18:02
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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IL GATTO

Autore: Georges Simenon
Data di edizione: 1966


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L’implacabile potere dell’odio

Il rapporto d’amicizia tra uomo e animale, uno tra i temi più affascinanti che esista.
Si dice da sempre che sia il cane il miglior amico dell’uomo e in effetti è così, è semplice per l’uomo instaurare un rapporto d’amicizia con questo bellissimo animale, socievole come l’uomo, fedele(non come l’uomo, ma molto di più…un uomo se la sogna la fedeltà di un cane), estroverso come l’uomo…con il gatto non è così, la cosa si fa molto più complicata.
Conquistare l’amore e la fiducia del gatto invece non è affatto semplice, è un lavoro fatto di pazienza, di coerenza, di rispetto…il micio è per natura un animale solitario, poco socievole, molto attaccato al suo territorio(provate a portare fuori un gatto dalla sua dimora...non ne sarà molto contento…), alle sue abitudini…è una creatura indipendente, non vuole che gli si rompano le scatole e ha ragione…
Amare un cane è semplice, ti viene quasi naturale, ma pur considerandolo una creatura meravigliosa ritengo che non sia assolutamente in grado di donarti ciò che il gatto è in grado di dare, il micio quando ti guarda sa restituirti una pace interiore che credevi aver perso per sempre, quando ti perdi in quell’immensità di quei suoi ipnotici occhi indagatori ti sembra quasi di entrare in perfetta simbiosi con lui, di guardare un mondo remoto.
L’amicizia di un cane è appagante e dura per sempre, ma l’amicizia di un gatto è qualcosa di unico, di prezioso, di irripetibile.
Prezioso e irripetibile, si, proprio come l’amore, quell’amore capace di legare due persone per l’eternità, indissolubilmente, un solo corpo e una sola anima…ma non è soltanto l’amore che può legare due persone, c’è anche un altro sentimento, più terribile, più devastante, l’odio…anche l’odio può unire per l’eternità due persone, un sentimento tanto forte da diventare quasi una fonte di sostentamento per chi lo prova, un sentimento che ti da assuefazione, di cui poi hai bisogno come se fosse una droga, che ti opprime, che fagocita ogni altro sentimento.
Ci vuole coraggio per amare, è vero, ma ce ne vuole molto di più per odiare, perché l’odio ti prosciuga, ti annienta completamente.
Questa è la storia dell’amicizia profonda tra un uomo e un gatto e, al contempo, la storia di una coppia ormai in preda al sentimento dell’odio.
Emile e Marguerite, una coppia anziana, una coppia che ormai non si sopporta più, proprio in quegli anni in cui si sente il bisogno maggiore di avere una persona al proprio fianco, di avere una compagnia. Tra loro aleggia il fantasma del gatto di Emile, ucciso atrocemente, secondo lui, da Marguerite, solo per fargli un dispetto, dispetto di cui poi lui si è vendicato sull’amato pappagallino di Marguerite, una sorta di “occhio per occhio, dente per dente”
Una vecchia coppia unita dall’odio, dal risentimento, dal rancore, che ormai divide un appartamento solo per convenienza, per salvare la faccia, come si suol dire…la loro vita sembra rispecchiare il grigiore della loro anima, l’eterna guerra che combattono giorno dopo giorno…
A volte ci si domanda come possano due esseri umani che si sono amati, che si sono scelti in passato a raggiungere un livello tale di rancore e di disprezzo da commettere le peggiori infamità a danno dell’altro, ci si domanda come sia possibile che l’animo umano giunga a tali livelli di bassezza morale…è una cosa che ci si domanda sempre, quando si leggono certi gravi fatti di cronaca che hanno come protagonisti coppie che un tempo si amavano e si cerca, inutilmente, di dare una risposta…Simenon cerca di fornirci una risposta con questo suo amaro racconto, senza alcun dubbio il più bello che abbia letto finora( pur avendo apprezzato molto “La camera azzurra” posso dire di aver preferito di gran lunga questo), un racconto triste, capace di far respirare al lettore quell’aria claustrofobica e irrespirabile di quella casa imbevuta di odio.
Odio, dolore, rancore, tristezza, sconcerto, indignazione, sono alcuni dei sentimenti che si percepiscono nel racconto, sentimenti che accompagnano emotivamente il lettore durante tutta la narrazione, che lo obbligano a fermarsi e a riflettere su quanto possano essere effimeri e vuoti i rapporti umani.
Un vortice di tristezza, di odio, di insoddisfazione, di vendetta, ma anche di solitudine, di dolore, di perdono, di amore, nonostante tutto…tutto questo è concentrato in pochissime pagine, pagine che fanno male, come dei pugni in pieno volto.
Un racconto brevissimo ma intenso, che ti lascia dentro una vena di malinconia difficile da scacciare, un racconto scritto con una sensibilità e una delicatezza uniche, un racconto che parla direttamente al cuore, che ti fa riflettere sulla vita, sugli esseri umani, sulla loro solitudine, sulla loro diversità, sulla loro incomunicabilità.
Commovente, terribile nella sua veridicità…un piccolo capolavoro.
A volte mi domando come mai a Simenon non gli sia stato conferito il premio Nobel…grandissima ingiustizia questa…


Voto: 8
 
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Amélie Verne
view post Posted on 18/3/2013, 18:55




Non impazzisco per Simenon ma non posso non riconoscergli una grande intelligenza intuitiva, un saper raccontare le passioni e le emozioni umane, in modo veramente mirabile.

"Ci vuole coraggio per amare, è vero, ma ce ne vuole molto di più per odiare, perché l’odio ti prosciuga, ti annienta completamente". quant'è vero...

Un commento stupendo, grazie Dama! :)
 
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1 replies since 18/3/2013, 18:02   33 views
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