TU, SANGUINOSA INFANZIA, Michele Mari

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view post Posted on 3/4/2013, 01:34
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Sapiente Malizioso
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"Tu, sanguinosa infanzia" di Michele Mari
Racconti, 2009, Einaudi, pagine 136

Michele Mari è professore, saggista, traduttore, scrittore, filologo, quindi uomo di enorme cultura ed interessi. Possiede una caratteristica che lo rende differente da molti altri autori, un grande amore per tutto ciò che è "passato", antico, che resta nei nostri ricordi. Non credo che includendolo tra i passatisti gli si farebbe grave torto. Ciò è in linea col suo disprezzo per certa letteratura contemporanea che pretenderebbe di farsi testimone del proprio tempo, sia per il linguaggio usato che per i temi trattati (esattamente ciò che infastidisce pure me). Questa raccolta di brevi racconti è un atto d'amore verso la letteratura, l'infanzia, "le vecchie cose belle". L'infanzia è passata e dimenticata, ma essa è la base sulla quale ogni adulto ha forgiato la sua essenza e ritornare ad essa, per ricordare come si era e raffrontarlo con ciò che si è ora, può ferire in modo sanguinoso. Mari, attraverso una scrittura manierata, spesso elegante, a volte divertita, altre malinconica, che in certi punti si fa complicata e rende il narrato poco fluente e non semplice da seguire (ma questo procedimento serve all’autore per celare i passaggi che gli suscitano maggiore commozione), crea diverse buone suggestioni e fa riflettere; un paio di racconti sono piccole gemme splendenti e riportano nella mente di chiunque abbia vissuto certe vicissitudini, sensazioni dimenticate. Se non ci si lascia scoraggiare da certi passaggi piuttosto complessi (con impiego di diversi termini sofisticati ed in disuso) credo valga la pena dargli un'occhiata..

- “I giornalini”: il protagonista di questa storia custodisce i suoi giornalini con religiosa deferenza e quando gli giunge l’annuncio dell’arrivo di un nascituro viene preso dall’agitazione; non può permettere che il simbolo della sua fanciullezza possa cadere in mani inesperte ed ignoranti. La fascinazione per i fumetti (ma avrebbero potuto essere francobolli, costruzioni, macchinine o bambole), strumenti in grado di ravvivare il ricordo, è la medesima dell’appassionato lettore per i suoi amati libri. Mari con linguaggio alto, a volte ostile, tratteggia con ardore, ironia e precisione, il sentimento di devozione che si ha per qualcosa che è passato ma si è consci trattenga in se una parte della nostra intima essenza. Appassionato e veritiero. VOTO 7

- “L'uomo che uccise Liberty Valance”: ovvero del come le cose, se non si tengono d’occhio, tendano a scomparire. Così i giocattoli, tesori inestimabili, simboli dell’infanzia, sono finiti chissà dove ed allo stesso modo quel che si è diventati oggi, non corrisponde a quel che si era un tempo. Il monito é quello di non tradire il ricordo della nostra infanzia, poiché ogni tanto il passato ritorna e reclama attenzione. Divertente ma meno efficace del precedente. VOTO 6

- “Le copertine di Urania”: un giovanissimo Mari scopre con curiosità, sgomento ed entusiasmo le copertine ed il contenuto dei volumetti fantascientifici della collana di Urania di proprietà del nonno. Gli autori, i titoli dei romanzi, le varie immagini diventano protagonisti assoluti della sua immaginazione. Da notare che l’autore considera gli Urania “letteratura “alta”. Le prime 10 righe, che non svelo, sono deliziose. Omaggio caloroso e scintillante. VOTO 7

- “Mi hanno sparato e sono morto”: mero esercizio di stile alla Queneau. Utile al compiacimento dell’autore, poco resta per il godimento del lettore.. VOTO 5

- “L'orrore dei giardinetti”: per certi bambini più sensibili e attenti, un luogo che normalmente è dispensatore e simbolo di gioia, quale sono i giardinetti pubblici, può diventare un coacervo di fastidi e avvenimenti disgustosi. Il protagonista si ritrova straniero in terra straniera. Debbo ammettere d’essermi ritrovato molto in talune sensazioni descritte. Chiosa finale, con citazioni, assolutamente carinissima. VOTO 6,5

- “Otto scrittori”: otto grandi scrittori (Poe, Salgari, Verne, Defoe, Melville, Conrad, London, Stevenson), uno scontro epico, con un tema comune, il mare; chi ne uscirà vincitore? Questo racconto è la cristallizzazione di ciò che definirei “amore per la letteratura”. Prosa sopraffina unita ad una costruzione intrigante e geniale della trama. Da leggere assolutamente. Magistrale. VOTO 7,5

- “La freccia nera”: un libro appena letto viene nuovamente ricevuto in regalo; come fare per dare alla copia novella la giusta attenzione in modo da non sminuire il gesto d’affetto di colui che l’ha donata? In questo raccontino si scorge il grande affetto di Mari nei confronti del padre. Non ha picchi, ma nemmeno cadute; nella media. VOTO 6

- “Certi verdini”: ovvero quando la passione per qualcosa, in questo caso i puzzle, diventa, per madre e figlio, mania. Senza che la consueta ironia venga meno, il racconto indaga con acutezza il mutamento nel modo di recepire le peculiarità di un hobby, mostrando il progressivo distacco dalla realtà di coloro che ne sono vittime. Ossessivo con gaudio. VOTO 6,5

- “Canzoni di guerra”: qui si narra dell’apprezzamento delle antiche canzoni degli alpini con l’analisi d’una d’esse. Questa è la pratica dimostrazione di come sia importante, per mantenere desta l’attenzione del lettore, che l’argomento trattato sia nelle corde di chi legge. Per quanto il corredo stilistico fosse alla solita, svettante, altezza, il tema del racconto non m’ha suscitato il minimo interesse. VOTO 5

- “E il tuo dimon son io”: il protagonista del racconto s’accorge d’aver causato la morte dei suoi antagonisti tramite un inconscio desiderio ed ora gli viene presentato il conto finale. Per mia colpa non sono riuscito a penetrare nel significato del narrato, quindi pur essendo gradevole, non l’ho apprezzato a dovere. Indissipabile. VOTO 6

- “Laggiù”: 2030. Due vecchi in un’ ospizio confrontano i loro ricordi: episodi casuali riassumono le loro vite. Tenebre mitigate dal sapore dei canditi. Non molto ficcante. VOTO 6

tu_sanguinosa_infanzia

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view post Posted on 3/4/2013, 15:22
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Ho letto gran bene di questo Mari e vorrei anch'io leggere qualcosa di suo...mi sa che inizierò proprio da questa raccolta, sembra molto interessante...
 
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Amélie Verne
view post Posted on 4/4/2013, 16:56




Confermi quanto ho sempre letto in giro, questo Mari è uno che sa il fatto suo ^_^. Penso che, prima o poi, leggerò anch'io qualche suo libro anche se devo ammettere che questo linguaggio alquanto ricercato e forbito mi "spaventa" un po' :D
Bellissimo commento Lord, grazie! :)
 
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2 replies since 3/4/2013, 01:34   779 views
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