IL BALLOAutrice: Irene Nemirovsky
Data di edizione: 1930
Genere: drammatico“Era l’attimo, l’istante impercettibile in cui si incrociavano “sul cammino della vita”: una stava per spiccare il volo, l’altra per sprofondare nell’ombra. Ma non lo sapevano. Eppure Antoinette ripeté piano: “Povera mamma…”
La vendetta è un piatto che va servito freddo, è vero, ma la vendetta, qualche volta, si rivela anche inutile, perché invece di farci star bene ci procura un dolore maggiore.
Antoinette è una ragazza di quasi quindici anni. E’ insicura, affamata di vita, quella vera, affamata d’amore, di quell’amore puro e romantico, come quello che incontra sempre nei suoi romanzi preferiti.
Si muove nella sua casa come una piccola farfalla, leggiadra, invisibile, con il cuore colmo di sogni, sogni che, puntualmente, vengono distrutti dalla madre, un’arcigna, arrogante e sprezzante megera.
Erano povere Antoinette e sua madre Rosine, il demone della povertà le ha consumate entrambe(soprattutto sua madre che ha visto gli anni più belli della giovinezza buttati letteralmente al vento), povere fino a che il rispettivo padre e consorte, grazie a una fortunata coincidenza sul lavoro, non le fa ritrovare, dall’oggi al domani, piene di soldi.
Ma si sa, la povertà è, come scritto sopra, un perfido demone che non si può mandare via del tutto, si può solo nasconderlo, accattonarlo, mascherarlo agli occhi degli altri, ma lui è sempre lì, vigile, presente e anche se adesso si nasconde dietro una spessa coltre fatta di gioielli e di ricchezze, alla fine trova sempre il mondo per venire fuori alla luce del sole…chi è povero d’animo, lo rimarrà sempre, anche se si nasconde dietro la parvenza di una finta ricchezza.
Rosine non ha più molto tempo a sua disposizione, vuole vivere quella vita che per anni le è stata compromessa e il modo migliore per farlo è quello di ingraziarsi i suoi sprezzanti “colleghi” con un faraonico ballo nella sua dimora.
E’ tutta presa da questo evento, finalmente è giunto il suo momento, lo ha desiderato da una vita, soltanto Dio sa quanto, lo ha bramato con cupidigia e finalmente è arrivato, il riscatto è giunto, un paradiso fatto di ricchezze e di gloria.
C’è solo un problema, sua figlia…Antoinette è giovane, è bella e potrebbe metterla in secondo piano, così lei deve assolutamente farsi da parte…peccato però che la ragazzina non la prenda tanto bene e perpetua nei confronti della madre una terribile quanto giusta vendetta…
E’ la prima volta che leggo un romanzo di Irene Nemirovsky e devo dire che ne sono rimasta piacevolmente colpita, un romanzo brevissimo(poco più di centoventi pagine), ma di una bellezza unica, una piccola perla dall’incommensurabile bellezza ,un romanzo crudelissimo, duro e terribile come solo un amore non corrisposto sa essere, pungente e affilato come la più terribile delle vendette.
Centoventi pagine che ti appassionano e ti coinvolgono, che ti fanno riflettere su quanto le tematiche si avvicinino a quelle dei nostri giorni, in primis quella dei rapporti umani, su cui spicca l’incomprensione tra Antoinette e Rosina, che alla fine della storia ne escono entrambe sconfitte, la voglia e il desiderio di riscatto da una vita grigia e triste, l’incapacità di nascondere quello che si è veramente, l’inadeguatezza nel saper affrontare la vita.
I personaggi colpiscono profondamente il lettore per spessore psicologico( il fanatismo di Rosine, le angosce di Antoinette, il menefreghismo del signor Kampf, marito dell’una e padre dell’altra), tanto da rimanere quasi coinvolti personalmente nelle loro vite, tanto da provare i loro sentimenti contrastanti di amore e odio.
Un romanzo amaro, pregno di emozioni vere, intense, dirette, che colpiscono dritte al cuore…nelle sue pagine ho rivissuto la mia vita, una solitudine dolorosa che mi porto dietro da sempre e dalla quale non riesco a sfuggire, per quanti sforzi io faccia.
Mi è sembrato di sentire la mia anima ferita che mi chiamava nei pianti di Antoinette, nella sua disperata ricerca di amore, di vita…Dio solo sa quanto la capisco…
Leggerò sicuramente altro di quest’autrice, per il momento posso soltanto dire che questo romanzo rimarrà per me indimenticabile e straziante nella sua cruda verità.
Voto: 8