| Dylan Dog è un investigatore privato che, dopo anni di inattività nel settore del soprannaturale, viene contattato dall'affascinante Elizabeth Ryan il cui padre è morto, dice lei, ucciso da un orribile mostro peloso. Dylan, coadiuvato dal fido Marcus, prima rifiuta, poi accetta trovandosi invischiato in una faida tra licantropi e vampiri (con contorno di zombi) per il possesso di uno strano oggetto in grado di causare un misterioso e terribile evento..
Il celebre personaggio creato da Tiziano Sclavi viene svilito ed umiliato, fornendo il perfetto esempio di come svuotare dell'essenza un simbolo, un eroe cartaceo pregno della vitalità e delle idee del suo ideatore e di come NON si gira un film. La produzione della pellicola, tratta dai fumetti con protagonista l'italiaco "indagatore dell'incubo" con le fattezze di Rupert Everett, è stata consegnata nella mani degli americani che, nella persona di un ragazzotto canadese di nome Kevin Munroe (chi è costui? L'unico film che aveva girato era "TMNT: Teenage Mutant Ninja Turtles", mio Dio..), sono riusciti a realizzare uno scempio. Il budget a disposizione era di 20 milioni di dollari, non noccioline, eppure si sono avanzati alibi circa il NON inserimento di determinati e fondamentali personaggi, come Groucho o Bloch, e lo spostamento dell'azione da Londra a New Orleans, imputandoli al contenimento dei costi?!!? E in cosa sono andati tutti quei soldi, nei pessimi effetti digitali??? Inammissibile.. Si sarebbe potuto fare un film più "raccolto", con meno effetti digitali ed impegnarsi in uno studio, serio, sulla vera essenza del fumetto. Perché alla base c'è la NON comprensione del regista che ha trasformato Dyd in un muscoloso ebete che risponde al nome di Brandon Routh, impegnadolo in probanti scontri fisici con vampiri e licantropi, realizzando un'opera che pare un crossover tra "Buffy e Underworld". Signor Munroe, Dylan è pacifista e odia la violenza, non un picchiatore nerboruto che cadendo da 10 metri si rialza, senza un graffio, pronto a prendere/dare altre botte!!! Vogliamo poi tacere del "nuovo collaboratore" del nostro indagatore preferito? Tale Marcus, uno zombie.. Mi ha fatto simpatia, ma è palesemente un corpo estraneo ed alcune sue scene (quella del ritrovo all'anonima zombi) sono superflue e sciocche. A questo aggiungiamo: dialoghi pessimi, sceneggiatura tenuta insieme da fili di paglia, narrazione da serial Tv, invenzioni di regia assenti, nessuna, neanche vaga, atmosfera angosciante/misteriosa, solo un fumettone supereroistico senz'anima e senza senso. E voglio ripetermi, per l'ennesima volta, "tratto da" non vuol dire che uno può fare tutto quel che gli viene in mente. Certe operazioni andrebbero fatte con intelligenza e rispetto, qui entrambi assenti. Avrei potuto giustificare la mancanza di alcuni personaggi e di una storia esile, solo se si fosse fatto lo sforzo di comprendere il lavoro di Sclavi; invece qui s'è creduto che mettere sul set, nella stanza di Dylan, galeone e celebre clarinetto, fosse sufficiente. Persino Rupert Everett (attore protagonista in "Dellamorte Dellamore" di Soavi, film che consiglio vivamente) ha dichiarato di non averlo gradito. I fans non apprezzeranno questa pellicola, anzi saranno indignati, e credo che nemmeno il resto del pubblico ne rimarrà colpito. La sensazione che emerge dopo la visione la posso riassumere con una parola: incredulità.
VOTO 4
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