Amélie Verne |
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| La morte di Augustine St. Claire rigetta Tom nelle mani di un nuovo pardone: Simon Legree che, a differenza del primo, uomo paziente e amabile, si rivela terribilmente crudele e senza scrupoli. Nella sua tenuta gli schiavi sono costretti a lavorare ininterrottamente, allo stremo delle forze, incessantemente colpiti dalla fruste dei sorveglianti. La nuova vita di Tom è fatta di cattiveria e dolore, di un limbo nel quale il suo unico conforto è rappresentato dalla sua Bibbia, dal suo incondizionato amore verso Dio. Tom si ribellerà ai voleri meschini di Legree e verrà picchiato fino quasi alla morte e lasciato delirante. Sarà George Shelby, il figlio del suo primo padrone, che l’ha sempre amato considerato un amico, a ritrovarlo dopo tante ricerche per poterlo finalmente riscattare coi soldi messi da parte. Ma è troppo tardi: al suo arrivo Tom rivolge gli occhi al cielo e consegna a George le sue ultime parole. Al suo ritorno a casa, il ragazzo metterà in pratica quanto questa triste storia gli ha insegnato, che non può esistere schiavitù, e predisporrà i documenti per rendere liberi tutti i suoi schiavi.
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