EKO EKO AZARAK: WIZARD OF DARKNESS, Sottotono...

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view post Posted on 9/7/2013, 01:56
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Sapiente Malizioso
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"Eko Eko Azarak: Wizard of Darkness" (“Eko eko azaraku”, JAP, 1995) di Shimako Sato
Kimika Yoshino (Kuroi Misa), Naozumi Takahashi (Mizuno Takayuki), Mio Takaki (professoressa Kyoko Shirai), Ryōka Yuzuki (Kazumi Tanaka), Miho Kanno (Mizuki Kurahashi)

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Tokyo. Mentre una congrega di ambigui individui di rosso vestiti sta celebrando un rituale malefico, una ragazza impaurita fugge per le strade trovando la morte schiacciata da una trave d’acciaio. Gli incappucciati terminano il loro rito e annunciano che, come saranno fatti altri tredici sacrifici, sarà possibile evocare Lucifero, l’angelo caduto, il quale può concedere il potere di governare il mondo; uno di questi individui viene mandato in una scuola per completare il cerimoniale sacrificale.
In un tranquillo liceo giunge Misa Kuroi, avvenente e misteriosa studentessa dal passato ignoto. Uno degli studenti, Mizuno, nota come, tracciando delle linee sulla mappa della città in corrispondenza degli omicidi avvenuti, la scuola si trovi esattamente al centro di un pentacolo. Ben presto si viene a sapere che chi sta vicino a Misa è destinato a morire ed diversi ragazzi, dopo che lei ha fatto una fattura (non mortale) al professore pervertito della scuola, che però muore in un incidente, cominciano a diffidare di lei. La professoressa di matematica, che ha relazioni saffiche con una delle studentesse, sceglie tredici ragazzi per sottoporli ad un test in vista degli esami finali. I ragazzi, tra i quali Misa, finiscono la prova, ma dopo molta attesa, la professoressa ancora non compare. Alcuni di loro decidono di rientrare a casa, però ogni via d’uscita è bloccata, inservibile; il numero “13” appare sulla lavagna, segno inequivocabile che la morte è in agguato…

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Nonostante alla regia ci fosse Shimako Sato, regista del poco riuscito “K-20” e sceneggiatrice responsabile dello scempio ai danni di “Space Battleship Yamato”, ho voluto visionarmi questo “Eko Eko Azaraku” (è la frase che viene pronunciata all’inizio di un sortilegio dalla strega) poiché sembrava un horror interessante. Mi sbagliavo. Innanzitutto occorre evidenziare il concorso di colpa, poiché la poco illuminata regia della Sato, è stata supportata dalla pessima sceneggiatura di Junki Takegami, che nel suo curriculum poteva vantare (sic!) il montaggio del cartone animato “Baldios” e la sceneggiatura delle popolari majokko “Magica Emy”, “Evelyn” e “Stilli”! La pellicola è tratta da un manga di Shinichi Koga degli anni ’70 e non ne rispecchia per nulla lo spirito. Nel tentativo di attualizzarlo si sono persi diversi elementi peculiari e se ne sono aggiunti altri che han prodotto un pasticcio con pochi fattori di interesse. Uno di questi punti a favore è Kimika Yoshino, ai tempi giovane "idol" al suo esordio cinematografico, che ha un aspetto intrigante ed offre una prestazione discreta. Un'altra nota di merito è la conduzione del primo decesso e l’ultimo, è il classico topos orientale della scuola, anche stavolta imbottita di liceali pronti a morire. Le note buone finiscono qui. Il fatto d’aver inserito una strega, la magia nera, bamboline vodoo, fatture e gente incappucciata, poteva essere intrigante ma rimane tutto trattato in maniera molto superficiale. Molto perplessi lasciano narrazione e svolgimento degli eventi: la Sato non ha alcun senso del ritmo, ad una prima parte piuttosto fiacca e piena di azioni senza senso, segue una seconda in cui la mattanza dovrebbe farla da padrona; dovrebbe, perché così non è! A differenza dei pochissimi commenti che ho letto in rete, non l’ho trovato per niente splatter e/o sanguinolento. La regista, probabilmente, è di famiglia troppo educata per mostrare smembramenti e simili. Se vedere attraverso due finestrelle smerigliate di una porta chiusa, gente che si intuisce stia morendo (gli schizzi di sangue e le ombre proiettate sul vetro) e poi mostrare l’interno della stanza con qualche cadavere intriso di liquido cremisi, sapientemente schizzato pure sulle pareti, è splatter, allora lo può essere qualunque cosa. Gli ammazzamenti che seguono han lo stesso tenore, edulcorati; sempre ammesso che un terribile taglierino (che probabilmente in Giappone costruiscono in lega di titanio) non rappresenti inoppugnabile prova di frenesia sanguinaria! Volendo riassumere: abbiamo una pellicola dalle basse cadenze che non spaventa, intriga poco e offre ancor meno quanto a uccisioni ed apparizioni malefiche. In compenso la Sato ha visto bene d’inserire una pruriginosa scenetta saffica tra una professoressa e rispettiva alunna; quella si, senza lesinare in inquadrature; avvilente. Il raggiungimento delle tredici vittime necessarie presenta qualche problema nel conteggio ed il finalissimo, in cui c’è un minimo di sorpresa, non è proprio così chiaro (apparizioni/sparizioni inspiegabili) né indimenticabile. Colonna sonora inesistente, fotografia nella norma. Se dovessi scegliere un film dello stesso periodo con medesima ambientazione, andrei sul coreano “Whispering Corridors”.

VOTO 5



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Edited by LordDunsany - 9/7/2013, 18:55
 
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Amélie Verne
view post Posted on 9/7/2013, 16:12




Non lo conoscevo... ma va'? mi dà l'idea che si sia messa un po' troppa carne al fuoco e il risultato sia un minestrone dal sapore dubbio... :D
 
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1 replies since 9/7/2013, 01:56   93 views
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